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Associazione Veneta dedicata alla Spina Bifida

2
27
Gennaio

Con piacere voglio dare visibilità a questa associazione che qualche tempo fa ci contattò per avere informazioni riguardo strutture accessibili a disabili per i loro progetti di cui vi parleremo in futuro. A noi ci piace la condivisione e l’unione di chiunque lotti per un bene comune e non ci tiriamo indietro a divulgare e rendere visibili ancor di più ogni realtà del settore disabilità.

L’AVISB è sorta a Vicenza nel 1989 con lo scopo di promuovere le attività, in sede medica e scientifica, per la prevenzione, la cura e la riabilitazione della spina bifida e dell’idrocefalo, ed inoltre curare l’inserimento sociale e lavorativo dei portatori di tale handicap.
La Spina bifida è la mancata chiusura, in fase prenatale, del tubo neurale, la maggior parte delle volte a livello lombosacrale. A seconda della gravità si hanno lesioni alle radici nervose con compromissione degli arti inferiori, della funzionalità vescicale e rettale.
L’incidenza di tale malformazione in Italia è di circa lo 0,6 per mille sulle nascite; non si è ancora riusciti a stabilirne le cause, anche perché entra in gioco più di un fattore: genetico, ambientale, traumatologico, sostanze inquinanti.
L’AVISB a tutt’oggi conta circa centosessanta famiglie associate, livello regionale rappresentati da genitori di bambini con SPINA BIFIDA, da ragazzi e adulti portatori di questa malattia, è riconosciuta come ONLUS, cioè organizzazione non lucrativa di utilità sociale.

I principali scopi dell’Associazione sono:

  • Dare una corretta informazione ai ragazzi e alle loro famiglie in vista dell’evoluzione futura, con la convinzione che, solo tenendo presente l’obiettivo da raggiungere sia possibile affrontare e superare problemi e difficoltà, permettendo una vita adulta più soddisfacente e serena;
  • Promuovere incontri medico scientifici per la prevenzione, la cura e la riabilitazione;
  • Curare l’inserimento sociale e lavorativo dei pazienti;
  • Organizzare campi scuola e manifestazioni.

Proprio quest’ultima attività rappresenta il fiore all’occhiello della nostra associazione Essa rappresenta un punto di incontro per i bambini , un luogo di confronto delle famiglie per le diverse esperienze di vita, una scuola per l’autonomia dei ragazzi più grandi.

Nell’estate 2009, sono stati organizzati addirittura due campi estivi. Uno in Calabria a Simeri per i bambini e le famiglie, ed un secondo nelle colline veronesi di San Giovanni Ilarione: un camping per i ragazzi più grandi (dai 15 anni).

A Simeri Il tema proposto a tutti i partecipanti, grandi e piccini è stato “LA NAVE DEI DESIDERI”.

I ragazzi si sono cimentati nella costruzione di un piccolo “specchio di mare” in cartone, dove navigavano le barchette di ognuno, e con esse viaggiava il grande sogno dei protagonisti! Il lavoro è stato presentato ai genitori e ai responsabili del villaggio, l’ultimo giorno. E’ stata una grande emozione la visione di quello che si è fatto in un paio di pomeriggi!

Un altro momento sicuramente da ricordare è stata l’uscita notturna durante la quale i ragazzi sono salpati idealmente con le rispettive navi di carta e hanno soffiato le vele, sospingendo i propri desideri fino in fondo all’orizzonte.

Parallelamente anche i genitori ha costruito la loro imbarcazioni, ritrovandosi tra di loro negli stessi orari dei figli, per un confronto aperto e sereno sulle problematiche che una malformazione come la spina bifida comporta, per capire come si possa migliorare l’ambiente in cui si vive, per crescere un pochino insieme. Alla fine più di un partecipante ha potuto confidare che si è trattato di un momento diverso dal consueto, importante per sentirsi meno soli, più uniti nell’affrontare i piccoli o grandi ostacoli quotidiani.

A San Giovani Ilarione i ragazzi dai 15 ai 35 anni circa, erano una quindicina.

Lo scopo è stato quello di far crescere nell’autonomia gli utenti, che senza la propria famiglia hanno avuto modo di confrontarsi e relazionarsi in modo indipendente, con i propri compagni e con i volontari. Erano seguiti infatti da un gruppo scout di Rovigo per quanto concerne le attività di intrattenimento e ludiche organizzate nella vacanza e da volontari infermieri e medici, per quanto riguarda le esigenze personali.

Il soggiorno è avvenuto in un campeggio ben organizzato da un gruppo di volenterosi aiutanti, che hanno piantato le tende ed una cucina da campo in piena regola, in un campo da calcio, prestato per l’occasione e a pochi passi da una piccola sede operativa in muratura, attiva per tutte le esigenze.

Alla fine l’entusiasmo per l’ottima riuscita dell’iniziativa hanno contagiato un po’ tutti, partecipanti, i giovai scout, le famiglie e naturalmente i volontari e gli organizzatori.

L’Associazione è sempre stata in prima fila per organizzare convegni, dibattiti, incontri, i più significativi sono di seguito elencati:

  • Vicenza 9 novembre 1990 –L’incontinenza urinaria e fecale in età pediatrica e nell’adulto;
  • Vicenza 29 maggio 1993 – Progressi nel trattamento della SPINA BIFIDA;
  • Padova 28 settembre 1993 – Il bambino con la SPINA BIFIDA: il percorso verso l’autonomia;
  • Vicenza 20 maggio 1995 – Attuali risposte alle problematiche dei pazienti con SPINA BIFIDA;
  • Vicenza 28 settembre 1996 – L’arto inferiore nella SPINA BIFIDA;
  • Vicenza 14 giugno 1997 – La SPINA BIFIDA: 25 anni di esperienze a Vicenza;
  • Padova 11 dicembre 1998 – Il bambino con SPINA BIFIDA  a scuola: problemi e proposte;
  • Padova 27 ottobre 1998 – La SPINA BIFIDA verso la vita adulta;
  • Vicenza 10 marzo 2001 – La SPINA BIFIDA nel Veneto.
  • Padova 09 ottobre 2004 – La SPINA BIFIDA oggi: Prevenzione e diagnosi prenatale
  • Montegrotto Terme 11 novembre 2006  – La sessualità nella SPINA BIFIDA
  • Rovigo 7 novembre 2008 – L’ancoraggio midollare secondario a riparazione di mielomenigocele
  • Rovigo 8-9 novembre 2008- Aspetti della vita adulta nella SPINA BIFIDA

Si è fatta pure promotrice nella stampa di pubblicazioni scientifiche quali:

  • LA SPINA BIFIDA: 25 ANNI DI ESPERIENZA A VICENZA;
  • L’ARTO INFERIORE NELLA SPINA BIFIDA;
  • IL BAMBINO CON SPINA BIFIDA A SCUOLA: PROBLEMI E PROPOSTE:
  • LA SPINA BIFIDA VERSO LA VITA ADULTA.

Attualmente l’Associazione si gestisce con il contributo degli iscritti e da occasionali versamenti da ditte di prodotti sanitari e ortopedici e istituti di credito della zona.

L’attuale sede dell’Associazione si trova:

Via dei Mille, 34

36100 Vicenza

Tel/Fax 0444/961900

L’indirizzo e-mail: info@spinabifidaveneto.it

La nostra pagina Internet: www.spinabifidaveneto.it


Turismo Accessibile a Copenhagen: il racconto di Rita

24
Gennaio

Abbiamo il piacere di accogliere nella nostra famiglia dedicata al Turismo Accessibile, Rita, che ci racconterà dei suoi viaggi iniziando dalla bellissima e molto accessibile, Copenhagen. Iniziamo a leggere il suo racconto:

Non è un luogo comune dettato da esterofilia il modello di civiltà dei paesi nordeuropei. Copenhagen ne è un valido esempio tangibile.

Ho prenotato una camera al Danhostel, (Handersens Boulevard) ostello in un grattacielo sul canale. Minimalista ma con tutti i confort, nel perfetto stile nordico, la stanza con grandi finestroni, la sala colazione self-service tutto ottimamente accessibile.

Il centro culturale e ricreativo della città si sviluppa lungo il viale pedonale, lo Stroget, (qui anche i ciclisti scendono dalla bicicletta) che s’imbocca da un’immensa piazza (Radhulsplasden). In questa zona centrale si trova anche il quartiere universitario, la cattedrale neoclassica (Vor Frue Kirke) e la piazza dei francescani (Grabrodretorv), dove si affacciano palazzi multicolori, numerosi bar/caffè e vi si erge al centro un secolare albero. Qui un locale storico offre un menu caratterizzato da aringhe condite letteralmente in tutte le salse, inevitabilmente accompagnate con fette di pane nero imburrate (smorrebrod).

Ho visitato il Museo Civico (National Museet) con collezioni sulla storia danese dal paleolitico al XIX sec. Molto interessante considerando che i danesi erano dei grandi navigatori e che fino a poco tempo fa la Groenlandia apparteneva alla Danimarca.

Per recarsi la Luisiana, museo d’arte contemporanea a circa 20 km dalla capitale occorre prendere il treno. Non fate come me che conscia delle difficoltà italiane, mi sono recata alla stazione per prenotare il servizio di salita/discesa dal treno. L’impiegata mi ha risposto in perfetto italiano che non era necessario: da loro circolano solo treni accessibili.

Ogni treno, infatti, ha due/tre carrozze così arredate: nessuno scalino per entrare, il vagone è allineato al marciapiede, dentro i sedili sono ribaltabili alle pareti, appositi ganci tengono ferme le biciclette, spazi liberi per carrozzine per bambini e per disabili. Macchinette ristoro e servizi igienici. Dalla stazione si percorre circa un kilometro a piedi e si arriva al museo. Una casa coloniale è l’ala centrale del complesso, ampliata da nuove costruzioni bianche e a vetri. Il museo sorge su un grande giardino all’inglese, arredato sculture e si affaccia sul Mare del nord.

In queste città nordiche marciapiede e pista ciclabile molto spesso corrono parallele, non ho avuto quindi difficoltà a percorrere tutti gli spostamenti in carrozzina, mai preso un mezzo pubblico.

Costruzioni d’architettura Contemporanea sono il Den Sorte Diamant e il nome indica la particolare forma del palazzo che ospita la Biblioteca Reale e l’Operaen, teatro dell’opera tutto di vetro che guarda il canale.

Il Kastellet, cioè la cittadella fortezza sul mare nei pressi del quale avviene il pellegrinaggio alla Sirenetta, simbolo della città. Altra meta classica è Cristiania, il quartiere “zona franca”, dove ancora oggi vivono persone hippy.

Altre mete a vostro piacimento e secondo le esigenze e i gusti, aggiungo solo che è una città vivace, giovane e non solo anagraficamente, insomma una calda atmosfera nordica.

Note della Redazione:

Ringraziamo la nostra nuova reporter Rita per la sua partecipazione. Vi ricordiamo, come sempre, che i disabili non sono fatti con lo stampino e quindi ognuno può avere esigenze diverse. Prima di mettersi in viaggio è sempre bene chiedere ulteriori informazioni, sia a Rita in questo caso, sia alla struttura di cui parla. Grazie.


Strutture accessibili a disabili: le nostre Icone

11
22
Gennaio

Per le strutture accessibili a disabili abbiamo realizzato grazie al nostro amico Luca Gini, delle icone per dare un’idea veloce dell’accessibilità di ogni struttura.

Come potete notare le icone identificano:

– Terreno accessibile e agibile per disabili vicino alla struttura. Senza bisogno di accompagnatore.

– Terreno sconnesso e quindi è consigliabile avere un accompagnatore.

– Entrata con scivolo per disabili.

– Ascensore accessibili a disabili con carrozzina.

– Bagno accessibile a disabili con maniglioni.

– Doccia accessibile a disabili con seggiolino ribaltabile e maniglioni.

– Ristorante accessibile a disabili.

– Sala colazioni accessibile a disabili.

– Bar accessibile a disabili.

– Salottino delle strutture accessibile a disabili.

– Sala conferenza accessibile e usufruibile a disabili.

– Giardino accessibile a disabili.

– Camera accessibile a disabili, dimensioni da poter girare agevolmente con la carrozzina.

– Parcheggio riservato a disabili.

– Piscina attrezzata a disabili.

– Tutte le situazioni che richiedono un accompagnatore.

Queste sono le icone che metteremo ad ogni struttura.

Si ricorda che l’uso di tali icone è esclusivo di diversamenteagibile.it e viene vietato l’uso senza prima chiedere il permesso, come riportato dal nostro copyright.


Guida alle Agevolazioni Fiscali per i Disabili

21
Gennaio

Ecco la Guida alle Agevolazioni Fiscali per i Disabili aggiornata al 2009. Cari amici pensiamo di farvi opera gradita nel proporvi racchiuso in un file PDF questa importante guida in cui potrete trovare:

LE AGEVOLAZIONI PER IL SETTORE AUTO

1. Chi ne ha diritto

2. Per quali veicoli?

3. La detraibilità ai fini Irpef delle spese per i mezzi di locomozione

4. Le agevolazioni Iva

5. L’esenzione permanente dal pagamento del bollo

6. L’esenzione dalle imposte di trascrizione sui passaggi di proprietà

7. Diritto alle agevolazioni

8. La documentazione

9. Regole particolari per i disabili con ridotte o impedite capacità motorie

ALTRE AGEVOLAZIONI

1. La maggiore detrazione Irpef per i figli portatori di handicap

2. Agevolazioni Irpef per alcune spese sanitarie e per i mezzi d’ausilio

3. Detrazione per gli addetti all’assistenza

4. L’aliquota Iva agevolata per ausili tecnici e informatici

5. Altre agevolazioni per i non vedenti

6. Eliminazione delle barriere architettoniche

7. Eredità e donazioni a favore del disabile grave

Cliccate sull’immagine in alto per la guida in formato PDF.

Se avete altre informazioni d’aggiungere lasciatele pure nei commenti.


Agriturismo Quercesecca: accessibile a disabile nella Maremma Grossetana

1
17
Gennaio

Oggi per il Turismo Accessibile vi parliamo della Toscana e della sua Maremma Grossetana. Per chi vuole tuffarsi in questa realtà antica, piena di sapori, natura, ci sono possibilità d’accesso anche per disabili. Un caso è l’Agriturismo Quercesecca di cui leggiamo una presentazione:

Casetta indipendente con: camera matrimoniale, bagno con doccia (adatto a persone disabili), soggiorno con angolo cottura, divano-letto e camino. A 100 metri dalle pinete costiere, la pista ciclabile e dalla strada per raggiungere il mare.

Quercesecca è una delle Fattorie storiche della Maremma Grossetana, a soli 2 Km. da un mare con spiagge sabbiose, dune e folte pinete costiere tra Marina di Grosseto e Principina a Mare e a 8 km da Castiglion della Pescaia. L’azienda offre un piacevole e rilassante soggiorno per chi ama la natura. Pur essendo a 2 km da un centro turistico, facilmente raggiungibile in bicicletta, si è infatti immersi nella quiete; particolarmente nei mesi di bassa stagione quando si può godere di quella solitudine ormai dimenticata nelle nostre affollate città.

Un lungo viale di pini porta a Fattoria e a Podere Umberto, due grandi casali di pietra e mattoni ristrutturati in diversi e confortevoli appartamenti. Entrambi dotati di vasti spazi esterni con tavoli, sedie e barbecue; nel centro aziendale di Podere Umberto si ha un angolo giochi (altalena e scivolo), ping pong e lavatrice a gettoni.

Quercesecca è un luogo ideale per gli amanti della vita sportiva e della natura. Una pista ciclabile unisce Grosseto a Marina di Grosseto e Castiglion della Pescaia,e continua lungo le pinete costiere per Principina a Mare. Un maneggio a un 1 km organizza passeggiate sulle spiagge.

Per chi predilige una vacanza tra natura e cultura, sono infinite le possibilità di visite in giornata: i parchi naturali della Diaccia Botrona (10 km) e il Parco dell’Uccellina (24 km); i centri archeologici di Roselle, Vetulonia, Sovana; gli antichi borghi nell’entroterra (da Massa Marittima a Saturnia e Pitigliano); i musei archeologici (Grosseto e Cosa), ma anche Siena e Firenze a soli 75 e 145 km.

Si accolgono animali domestici in azienda, e a soli 7 km si ha una spiaggia attrezzata per cani.

Durante l’estate si possono acquistare da un coltivatore vicino frutta e verdura coltivata in loco. Biciclette in affitto a 1km, piccolo supermercato a 1 km, vari ristoranti nelle vicinanze.

Quercesecca ha un totale di 36 posti letto, i divani letto possono essere utilizzati solo da bambini sotto i 12 anni per i quali sono anche richiedibili culle, i divani letto o le culle hanno un costo extra. Una sala comune è utilizzabile per eventuali Gruppi.

Ecco alcune foto, la prima è del bagno accessibile:

Note: anche in Fattoria c’è un bagno accessibile e la stanza è al pianterreno. La nuova struttura Umberto H con 5 camere non è attrezzata a disabili ma può essere usata da persone con handicap minori (non in carrozzella) essendo anch’essa al pianterreno. Podere G. invece ha un bagno accessibile.

Per informazioni:

Web: www.quercesecca.it

e-mail: d.pallini@iol.it

Tel.+39 0564 418859

Fax +39 0564 418859

Note della Redazione:

Vista la particolarità della struttura è sempre bene chiedere ulteriori informazioni. Abbiamo voluto proporla perchè molte persone amano questo genere di situazioni in posti dove ancora si respira la natura. Ci possono essere difficoltà per un disabile ma non è detto si debba sempre cercare posti agibili e attrezzati al 100% ci sono anche disabili “avventurosi” come direbbe una nostra cara amica. 😉


Hotel Accessibile a Firenze: Orto de’ Medici

16
Gennaio

Per gli Hotel Accessibili a disabili a Firenze oggi parliamo dell’Hotel “Orto de’ Medici” che abbiamo avuto il piacere di vedere personalmente all’inaugurazione dei sui nuovi interni. Veramente un gran bell’Hotel che unisce l’antico di classe alla modernità di arredi disegnati da grandi architetti. La cosa che sorprende di più piacevolmente è il percorso che ci troviamo davanti dall’entrata (accessibile) fino ai giardini, la fontana, passando dal salotto, tutto molto curato.

L’Hotel Orto de’ Medici a Firenze è situato in un palazzo dei primi dell’800 in una strada tranquilla nel centro di Firenze, nei pressi della Galleria dell’Accademia e a circa cinque minuti a piedi dal Duomo e dalla Fortezza da Basso. Un servizio di parcheggio custodito è a disposizione dei clienti. La posizione privilegiata ne fa un ottimo punto di partenza per le visite culturali nel cuore della città di Firenze, per lo shopping e per la partecipazione a fiere e congressi.

Le 42 camere dell’ Hotel, classic, deluxe o junior suite, sono arredate con gusto ed eleganza. Dalle finestre di molte stanze è possibile ammirare un magnifico panorama sui tetti medievali di Firenze.

Si accede alla hall del palazzo attraverso un suggestivo corridoio affrescato che introduce alla scala in pietra serena che collega i 4 piani dell’Hotel.

Proseguendo sul corridoio invece si arriva al grazioso giardino interno, custode di un prestigioso passato: alla fine del Cinquecento, Lorenzo de’ Medici, “il Magnifico”, allestì a Firenze una scuola per scultori, riconosciuta come la prima Accademia d’arte d’Europa. Tra i primi allievi Michelangelo Buonarroti, il quale apprese qui le tecniche artistiche che gli permisero di creare, pochi anni dopo, i suoi grandi capolavori che ancora oggi richiamano un gran numero di turisti verso Firenze. Oggi un camminamento lastricato in pietra serena, coperto da una struttura in ferro e vetro, permette un comodo accesso alle nuove camere deluxe, sfiorando i vialetti bordati da siepi geometriche e da alberelli. Al centro del giardino si trova una fontana, sormontata da un putto in bronzo (copia del Verrocchio).

Al primo piano dell’ Hotel sono a disposizione due ampie sale lettura con soffitti affrescati e pavimento in parquet. La bella sala colazioni, decorata da paesaggi floreali, confina con la grande terrazza fiorita dove si può fare colazione all’aperto e, la sera d’estate, rilassarsi al bar “La Terrazza dell’Orto” per un drink.

Tutte le zone praticamente sono accessibili, ci sono solo delle scale se si vuole accedere dal giardino alla terrazza ma si può ovviare passando da sopra con l’ascensore. Queste le foto di una delle stanze accessibili:

Lo stile di questo hotel varia nelle altre stanze, si passa a d uno stile più moderno ma sempre di classe, così da poter dare opportunità a gusti diversi. La stanza deluxe è accessibile ma non attrezzata nel bagno con i maniglioni ma…

… la bella notizia è che il titolare ci ha promesso rimedierà a questa mancanza appena possibile, così vi potrete gustare la bellezza di queste stanze. Il bagno ancora non ve lo mostriamo, lo faremo quando sarà attrezzato e credeteci, è un bagno fantastico 😉 . La doccia comunque può già essere utilizzata grazie agli sgabelli forniti.

Lo staff ci ha anche indicato un link dove vedere alcune caratteristiche e misure per quanto concerne l’accessibilità: a questo indirizzo.

Per ulteriori informazioni, descrizione e caratteristiche dell’Hotel Orto de’ Medici:

Via S. Gallo, 30 · 50129 Florence ·

Tel. 055.483427 Fax 055.461276

E-mail: hotel@ortodeimedici.it

Web Site: www.ortodeimedici.it

Note della Redazione:

Come ci piace sempre ricordare, ogni disabile fa storia a se, non siamo fatti con lo stampino, ciò che può andar bene per una persona può non andar bene per un’altra, anche con malattie simili. Quindi è bene chiedere maggiori informazioni se non si è certi di ciò che serve e lo si può fare sia a noi dello staff che al persona dell’Hotel “Orto de’ Medici” che sicuramente vi risponderanno in modo esaustivo.

Il bagno mostrato è attrezzato, però un po’ piccolo e per questo non adatto a tutti. Molto più ampio l’altro bagno per cui auspichiamo di veder realizzata l’attrezzatura necessaria promessa dallo Staff dell’Hotel. Conosciamo il titolare e sicuramente non ci deluderà. A noi piacciono le strutture perfettamente accessibili ma anche quelle che grazie (ci prendiamo un piccolo merito) ad un nostro input sono pronte e disponibili nel migliorare e ampliare la propria accessibilità. Diciamo che già questa struttura ha fatto un buon lavoro per il turismo accessibile. Grazie.


Se il Disabile fossi tu? Video di un mondo al contrario

1
14
Gennaio

Bella cosa l’ironia, l’autoironia ancor di più, utile nelle situazioni difficili, utile a non prendersela troppo, utile anche a tenere su di morale chi ci sta intorno. L’ironia può anche mandare messaggi ben precisi, con un sorriso certo, ma rimanendo molto seria nel significato del messaggio che vuole far percepire. I disabili in genere sono molto autoironici, non tutti chiaro, ci sono anche i permalosi, ma tendenzialmente si sanno prendere in giro.

Frase famosa: ”Mettiti nei miei panni…”. Ce la sentiamo dire spesso, “che vuoi capire tu?” rivolgendosi agli “altri… “, “solo chi prova certe situazioni sulla propria pelle poi capisce che vuol dire…”. Vero, verissimo, diciamo di sì. Di sicuro il messaggio di questo breve filmato è comprensibile a tutti: “Se il diverso fossi tu?” pensate all’improvviso, un mondo rovesciato, dove le minoranze diventano le maggioranze e viceversa, penso basterebbe pochi mesi e allora sì che qualcuno incomincerebbe a capire “l’altro…” a immedesimarsi nei problemi, nelle necessità, nel come si sentono i “diversi” quando a un tratto il “diverso” sei tu…

Vediamo questo piccolo video e riflettete:

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=RsuKxY_9f_8 425 344]


Roma: discoteca accessibile a disabili

7
12
Gennaio

Grazie alla nostra amica Anna Laudati veniamo a conoscenza di questa singolare iniziativa, la definisco così perchè nel campo della disabilità ciò che dovrebbe essere una prassi in realtà diventa un’eccezione. Parliamo di una discoteca accessibile a disabili in quel di Roma, paradossi del nostro paese, in una città dove è difficile trovare anche un Hotel accessibile, poi troviamo una discoteca, che di norma e consuetudine non è portata a “pensare” al disabile. Non è invece di quest’opinione, per nostra fortuna, il titolare della discoteca “Life85” il Sig.re Rocco De Feo, anche questo è Turismo Accessibile.

Leggiamo 2 articoli da Redattore Sociale (cl)

Serata dance per 40 ragazzi disabili, arrivati a Roma per tre giorni con l’associazione “La strada per l’arcobaleno”. La discoteca “Life 85” si è rifatta il look, eliminando barriere e adeguando servizi. “I giovani ballano: perché noi non dovremmo farlo?

ROMA – Una serata in discoteca, senza il pensiero delle scale che ci sono e del bagno che, invece, di solito non c’è. E’ quella che si sono potuti concedere, nei giorni scorsi, quaranta ragazzi disabili provenienti da tutta Italia, riuniti a Roma per una vacanza auto-organizzata, con il supporto dell’associazione italiana Spina bifida e idrocefalo “La strada per l’arcobaleno”. Tre giorni di turismo nella capitale, all’insegna dell’autonomia, com’è da sempre nello spirito dell’associazione. Questa volta, però, con un incarico importante: testare tutti insieme l’accessibilità di una discoteca appena riadattata: la Life 85, a due passi da piazzale Clodio, proprio dietro al Tribunale, baluardo dei diritti. Come il diritto al tempo libero, che per una persone con disabilità non è poi tanto libero.

Fino a pochi mesi fa anche la Life 85, come la stragrande maggioranza delle discoteche e dei locali notturni, era un fortino inespugnabile per chiunque avesse problemi motori: una ripida rampa di scale scoraggiava l’accesso, come pure i gradini all’interno, la pedana sopraelevata e, naturalmente, la mancanza di servizi igienici adeguati. Poi Rocco De Feo, il gestore, ha provato a rifare il look al suo locale, rendendolo accessibile: “L’anno scorso, un giorno di novembre, sono stato interpellato dalla commissione della X ripartizione, che controlla i locali, e mi è stato detto che dovevo munirmi di strutture per disabili: l’ho fatto con piacere. Abbiamo adeguato l’ingresso, c’erano degli scalini e abbiamo fatto una rampa. Dentro, il locale è tutto a un piano, senza dislivelli. E abbiamo fatto un bagno adeguatissimo per i disabili”.

E così, via le scale esterne e interne. Quasi tutte, in verità, perché “i quattro gradini finali sono ancora lì, troppo difficili da eliminare – ci fa notare Carla Marinelli, vicepresidente dell’associazione, riferendoci le sue prime impressioni sul “test” accessibilità. – Però hanno completamente abbattuto le barriere architettoniche esterne e c’è il bagno accessibile all’interno. I quattro gradini sono oggettivamente difficili da abbattere: con un aiuto del personale tutti comunque possono entrare”.

Ma cosa significa per una persona disabile andare in discoteca? Fin dove arriva il desiderio di ballare al ritmo della musica e dove inizia, invece, l’imbarazzo di lasciarsi andare? “Per una persona disabile – racconta Carla – ballare in un contesto come la discoteca può essere imbarazzante, certo. Io l’ho sempre fatto, fin da ragazza: andavo con i miei amici, mi mettevano al centro della discoteca e, per far sì che gli altri non mi travolgessero, facevano una sorta di cerchio intorno a me. Ballare è l’espressione del nostro corpo, ognuno lo può muovere come meglio crede”.

“Di solito non vado in discoteca perché non sono locali attrezzati – ci racconta Erica, una delle ragazze del gruppo, arrivata dalla provincia di Torino – Lascio perdere, non ci provo neanche. Non sono solo i gradini, ma gli spazi ristretti, i tavolini uno attaccato all’altro. In questo caso il locale è abbastanza spazioso, riusciamo a girarci anche se siamo tanti. Ballare è una cosa che i giovani fanno: non vedo perché un disabile non debba avere la possibilità di farlo. Certo, è più facile farlo in un gruppo come questo, in una serata speciale come questa, con tutti disabili: perché molti di noi hanno il complesso del giudizio del normdotato: ‘oddio mi stanno guardando!’. Ma bisogna fare la propria vita e i normodotati si devono abituare: ci siamo anche noi!”.

“Ogni tanto vado in discoteca con amici, essendo appassionato di musica – ci racconta Cristiano, di Roma – In una realtà grande come Roma, sono tropo poche le realtà accessibili, soprattutto tra discoteche e locali. Ma altri generi di locali, come i disco pub, molto più spesso sono accessibili. La difficoltà maggiore credo però che sia il fattore psicologico di dipendere da qualcuno che è obbligato a darti una mano: quando, con semplici accorgimenti, una persone disabile potrebbe essere autonoma in tutto e per tutto, anche in discoteca”. (cl)

Disabilità e svago. Idee per “un tempo un po’ più libero”

Una barriera architettonica può mandare a monte una serata. A Roma e in Italia sono pochi i locali pensati per accogliere le persone con disabilità. Eppure, “basterebbero un po’ di rampe e un bagno per rendere le nostre sere un po’ meno faticose”

ROMA – Che peso hanno le barriere architettoniche nell’organizzazione del tempo libero di un ragazzo disabile? E quali interventi servirebbero per rendere questo tempo davvero un po’ più libero? In Italia c’è un gruppo di ragazzi e adulti con disabilità, riuniti nell’associazione italiana spina bifida e idrocefalo “La strada per l’arcobaleno”, che questo suo tempo libero lo difende con particolare tenacia. E’ la sfida dell’autonomia, uno dei motori di tutte le attività dell’associazione, che organizza iniziative culturali, vacanze e incontri a tema a cui prendono parte persone provenienti da tutta Italia. Tra di loro abbiamo raccolto alcune testimonianze, che possono aiutarci a conoscere un po’ più da vicino questo tempo libero che, a ben guardare, tanto libero non è.

“Purtroppo il tempo libero della persona disabile è ancora molto condizionato dall’accessibilità – riferisce Carla Marinelli, vicepresidente dell’associazione – Ci deve essere una ricerca continua. Io stessa a Roma conosco quei pochi pub, quelle due-tre discoteche. Ma niente di più. La preoccupazione per l’accessibilità e sempre al primo posto quando si deve organizzare una serata: ‘Ci sono gradini? Il bagno com’è?’: è una domanda che faccio sempre ai miei amici, ogni volta che dobbiamo uscire. Eppure basterebbe così poco per liberare un po’ di più il nostro tempo: un po’ di rampe e un bagno accessibile. Niente di più”.

“Nell’organizzazione del mio tempo libero le barriere contano parecchio – racconta Erica, di Torino – Io ho sempre degli amici normodotati, che mi aiutano a superare il gradino. Ma quando siamo una comitiva di disabili da soli non ci si fa: una carrozzina manuale ancora è maneggevole, ma una carrozzina elettrica è un disastro. E l’obiettivo è poter uscire da soli”.

“L’accessibilità condiziona il mio tempo libero ammette Cristiano, di Roma – ma la maggior parte delle volte ci si organizza: organizzarsi ogni tanto vuol dire anche all’ultimo momento cambiare meta e genere di serata. Per esempio, può succedere che i miei amici rinuncino a una serata in un locale inaccessibile, per stare semplicemente in piazza con una birra in mano a chiacchierare. Insomma, con un po’ di buona volontà si riesce a fare una vita assolutamente normale. Bastano degli accorgimenti che possiamo prendere anche noi disabili: certo ogni tanto ci serve un aiuto. Il fatto di volersi divertire, qualsiasi sia la maniera, è all’interno di ciascuno di noi”. (cl)

Speriamo che sia solo l’inizio, ho parlato al telefono con il Sig.re Rocco che mi ha promesso di farci avere le foto del suo locale così da pubblicarle.


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“Diversamente Agibile” nasce dal presupposto che nessuno meglio di chi ne usufruisce può recensire un servizio.

In questo caso si parla di accessibilità a strutture e attrazioni turistiche in genere (hotel, bar e ristoranti, musei, ecc...).

Ecco l'idea creare questo sito/blog dove raccogliere tutte le esperienze di persone disabili, con reportage scritti, fotografici e filmati dei loro viaggi, in modo da fornire informazioni utili ad altri disabili che vogliono frequentare gli stessi posti. Ovviamente ci potranno essere anche note negative se vi sono incontrate barriere architettoniche o disservizi. La collaborazione è il cuore di questo progetto.

Inoltre le strutture stesse ci possono informare sulla propria accessibilità, offrendo però qualcosa in più della semplice segnalazione che vediamo in molti siti web...

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