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I treni accessibili in Austria

26
Novembre

Vi facciamo leggere un post pubblicato sulla bacheca di Enrico:

treni accessibili austria

Ieri la mia prima esperienza con i treni in Austria. Ore 11:30 vado alla biglietteria e faccio presente che intendo prendere il treno qualche ora dopo, tratta Villach-Klagenfurt e ritorno.

L’operatore mi dice: ore 13:50 può andarle bene? Sono 8 euro. Io dico: certo! Ma faccio presente che mi muovo su una carrozzina … Questo mi dice: lo vedo signore! Nessun problema, binario 5, ore 13:50.

Da bravo italiano, abituato ad avere sempre il dubbio di non aver capito e la paura che qualcosa non andrà per il verso giusto, chiedo nuovamente se DAVVERO potrò viaggiare da solo, salira da solo, scendere da solo.

Kein problem! Sicher!

Ok. Alle 13.35, con la mia carrozzina agganciata al Triride vado al binario 5. Il treno è già lì. Non c’è alcun dislivello, in pratica è come la Metro, salgo senza problemi 8tutte le carrozze sono accessibili.

Anche se il treno è zeppo di studenti, non c’è rumore, fa caldo, c’è una pilizia da far invidia a casa mia, e naturalmente viaggiamo in orario perfetto. Arrivo a Klagenfurt.

Stazione modernissima, funzionale, 21 binari, tutti serviti da ascensore. Attraverso un paio di tunnel ed esco dalla stazione. Da lì al luogo dell’appuntamento devo fare circa 2 km, naturalmente c’è la pista ciclabile, nessuna barriera.

Dopo la riunione di lavoro torno alla stazione. Il treno parte alle 16:32 ma io arrivo alle 16:33, vedo i fanali rossi posteriori allontanarsi dal binario 1. Memore del calvario che sopportavo in Italia, mi preoccupo tremendamente. Adesso come torno?

Mi reco alla biglietteria. Buongiorno. Viaggio solo, ho già il biglietto di ritorno per Villach ma ho perso il mio treno. Come posso fare? I soliti occhi sgranati mi guardano (perché qui non capiscono, ma cosa mi chiede questo qui? Che problemi ha?). Il prossimo treno, signore, è alle 17:02.

Tutto qui? Nient’altro? Vabbè, stavolta mi fido e aspetto il mio nuovo treno. Puntuale arriva, salgo, mi leggo il giornale, la gente nemmeno mi guarda, è abituata, sono per la prima volta in vita mia un normale viaggiatore … un signore qualunque che è andato al lavoro e torna la sera a casa da moglie e figlia.

Mi sono sentito come la nostra astronauta italiana. Emozionato, incredulo. Sono felice della mia scelta di vita, sono felice di vivere in un Paese civile, rispettoso e soprattutto “pratico”.

Non si tratta solo di “carità”, “pietà” o “elemosina” verso i poveri disabili. L’Austria, per il mio viaggio di ieri, ha incassato 8 euro e non ha speso un euro in più. Per viaggiare in Italia servono 2 accompagnatori (pagati dalle FFSS attraverso cooperative esterne), un carrello elevatore, 24 ore di preavviso, una serie interminabile di telefonate, fax e fonogrammi.

Non scrivo questa mio post per lamentarmi, ma per chiederre a coloro che possono fare qualcona nel mio Pease, l’Italia, di prendere una volta per tutte esempio dai modelli che funzionano, e li applichino, senza fronzoli e senza retorica.

Ciao a tutti.


Quel viaggio a Napoli

22
Agosto

Facciata Palazzo Reale

Ciao a tutti, mi chiamo Marcello e vivo in un paesino in provincia di Torino. Ho 27 anni e sono paraplegico visto che a 19 anni ho avuto un incidente in auto. Da quel giorno il mondo mi è crollato addosso, non posso fare più tutto quello che facevo prima. Anche se familiari, amici, medici mi dicevano che oggi non è come un tempo, che avrei potuto fare tantissime cose anche se in carrozzina, io non credevo ad una sola parola. Mi sono chiuso in me stesso, non parlavo con nessuno, mi rifiutavo di vedere gli amici. Le mie giornate le passavo davanti alla tv e alla Playstation. Uscivo solo 3 volte a settimana per fare fisioterapia in una palestra.

E’ li che ho conosciuto un ragazzo di Napoli, anche lui in carrozzina per via di un incidente.

Stranamente sono stato io a ” disturbarlo” perchè lo vedevo triste e sempre giù di morale, cosí settimana dopo settimana siamo diventati amici. Era nel mio paese perchè da 3 anni suo padre aveva trovato lavoro li e si erano trasferiti.

Era gennaio di quest’anno che in un locale a bere una cioccolata calda abbiamo deciso che volevamo fare una gita a Napoli e dintorni solo noi due.

Io a Napoli non ero mai stato e la cosa mi piaceva, però sorgeva il problema di dove alloggiare per non spendere una cifra. Allora abbiamo optato di cercare delle case in affitto a Napoli e quella che più soddisfaceva le nostre esigenze l’abbiamo scelta.

Era un bilocale, piano terra, di 40 mq con cucina/soggiorno una camera con 2 lettini e il bagno con la doccia, nel bagno c’era una sedia pieghevole di plastica leggera che entrava dentro la doccia, era comoda per noi. La cucina era normale ma ci siamo arrangiati, per lo più si mangiava fuori.

Mi spiace non aver fatto le foto ma non conoscevo ancora questo sito…ma mi rifarò! 😉

Siamo stati una settimana e per lo più abbiamo girato per le strade vivendo Napoli e i napoletani doc. Ma non ci siamo fatti mancare alcuni musei.

Il primo è stato Il Palazzo Reale di Napoli, che con tutte le sue sale è immenso, la sala che più mi è piaciuta è stata la Sala del Trono dove il Re riceveva i suoi ospiti.

Non ci siamo fatti mancare ovviamente la maestosa Cattedrale.

Essendo d’estate è ovvio che il mare di Napoli doveva toccare i nostri corpi. Siamo andati a Marina di Camerota e con mia sorpresa molte spiagge erano attrezzate per disabili alcune anche con sedia job per fare il bagno, una goduria!

Dista circa 180 km da Napoli, meglio andare in auto.

Grazie per vermi letto e al prossimo racconto!


Martina ci racconta le sue vacanza da disabile

18
Novembre

I limiti culturali del nostro ridente e bel Paese ci sono tristemente noti. Ci siamo abituati alle critiche dei Paesi che si reputano più avanzati di noi e talvolta, ironicamente, ci auto critichiamo. All’estero ci conoscono per la pizza, il mandolino, la pasta … ma anche per la mafia e l’indolenza. L’Italia non è tutta così, è chiaro, si può dipingere a macchia di leopardo, ci sono posti dove l’efficienza e la precisione prevalgono e luoghi dove a prevalere sono altre logiche.

Il turismo in Italia dovrebbe essere un motore di traino economico e in effetti lo è su molti versanti, ma come capita in tutte le categorie e settori ci sono delle lacune evidenti che, come delle macchie o strappi che imbruttiscono e svalutano, sono imputabili all’incapacità di fare proprie delle normative già promulgate e stabili da anni. Qui si tratta non soltanto di ritardo culturale (cultural lag – Ogburn 1922) ma di vera e propria mancanza di volontà, spalleggiata e coperta da chi dovrebbe controllare e non lo fa.

Facciamo l’esempio delle normative per l’abbattimento delle barriere architettoniche, la legge più nota è la famosa Legge 13 del 1989 ed estende la richiesta della sua osservanza a tutti gli edifici, privati e pubblici. Vi è addirittura un decreto che recita: … gli edifici balneari, di sport e cultura, e le strutture della società delle autostrade, devono essere adeguati ai sensi del Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 236/89, pena la chiusura degli stessi. Una persona diversamente abile queste normative le conosce molto bene perché “giornalmente” si “scontra” con l’inadempienza delle stesse. La situazione però diviene sconcertante quando alla persona disabile vengono proposte e vendute vacanze in luoghi magnifici e adeguati per portatore di handicap e all’arrivo trova situazioni tutt’altro che adeguate.

Grand Hotel Telese

La struttura di cui sto parlando si trova in provincia di Benevento ed è il Gran Hotel Telese a Telese Terme. Nel sito internet che lo presenta c’è la descrizione di un edificio bellissimo di fine XIX secolo, l’Hotel è a 4 stelle, la cucina è ottima ma il vecchio l’Hotel non è adeguato per portatori di handicap. La struttura principale ha dei vincoli patrimoniali e per ovviare a ciò è stata costruita una dependance di tre piani che fa “scadere” le stelle dell’Hotel. I servizi non sono che l’ombra di quello che si trova nella costruzione principale e soprattutto gli adeguamenti per disabili sono ridicolmente inesistenti.

Per accedere alle camere di ogni piano, il disabile deve valicare un doppio scivolo ripidissimo (e quindi potenzialmente pericoloso per chi è su una sedia a rotelle) che fa superare la struttura in ferro della porta d’ingresso. I pavimenti dei corridoi sembrano parquet di legno ma sono di linoleum (quindi non antiscivolo) e non hanno segnalazioni a terra per non vedenti. Le camere per disabili hanno letti troppo bassi (dovrebbero essere 50 cm da terra ma sono a 40 cm) e gli armadi sono impraticabili,  infatti è impossibile appendere alcunché stando seduti su una sedia a rotelle. Il bagno ha la porta che apre esternamente allo stesso, rendendo macchinoso l’accesso; la doccia è senza sedile a parete per il trasferimento della persona non deambulante e i maniglioni d’appoggio messi random (a caso). Il water non è per portatori di handicap ma per normodotati (è piccolo, non distanziato dal muro, basso), anche qui i maniglioni sono inutilizzabili perché posizionati in posti superflui, il bidet è attrezzato in modo tale che il disabile possa lavarsi da seduto sul water con un telefono doccia ridicolo (spruzzini che gettano pochissima acqua: bollente o fredda). Il lavandino è posizionato a 85-90 cm da terra e non è regolabile (l’altezza massima per legge è 80 cm), conseguentemente lo specchio risulta troppo alto e la persona seduta non si vede. Il fon a muro, in dotazione negli hotel a 4 stelle … non c’è.

L’accesso alle Terme si effettua dalla dependance con un ascensore che porta al piano -1 dove il disabile accede ad un corridoio che porta alla struttura per le cure termali, questo corridoio, nel suo primo tratto, è un cantiere. Le cure termali non sono dotate di attrezzature che permettano al disabile motorio di usufruirne e l’accesso è vincolato alla cortesia dei terapisti e dei medici in servizio. La piscina esterna è accessibile al disabile su sedia a rotelle attraverso una rampa non a norme ed è impossibile da praticare senza essere accompagnati (con fatica anche dell’accompagnatore). La piscina non ha facilitazioni per diversamente abili.

Una nota di merito va al personale dell’Hotel, tutti ma proprio tutti sono gentilissimi e disponibili ma tant’è che questo non basta a far superare le difficoltà a chi è “abile diversamente”.

L’aspetto straordinario di tutto ciò è che l’amministrazione dell’Hotel concorre a gare d’appalto promosse dai comuni, che le attivano per fare usufruire delle vacanze alle persone seguite dall’assistenza sociale e, cosa ancor più straordinaria, l’Hotel si presenta così bene da vincere. Così, il povero cliente/utente si trova imprigionato in un soggiorno che non ha scelto e che per accordi politici è ridotto ai minimi termini.

Naturalmente le cose non sarebbero diverse per il diversamente abile anche nel caso si organizzasse la vacanza termale da solo. Inoltre, e questo non è poca cosa, solitamente la persona diversamente abile non si muove da sola e chi ne paga le conseguenze non è solo il disabile ma tutta la sua famiglia. I luoghi vacanza non attrezzati non perdono solo il cliente disabile ma anche tutta la sua famiglia.

Credo che gli albergatori e gli organizzatori di eventi e vacanze del nostro Paese debbano cambiare mentalità e debbano cominciare a comportarsi con più dignità ed orgoglio per recuperare credibilità non solo al di fuori dell’Italia ma anche dai cittadini italiani stessi, normodotati e diversamente abili.

Dott.ssa Martina Zardini, sociologa, diversamente abile motoria da 21 anni.

 


Viaggi accessibili a disabili: le segnalazioni di Dario

4
23
Febbraio

Nei racconti sul Turismo Accessibile aggiungiamo un nuovo amico, Dario, che ci segnala alcune strutture accessibili a disabili che ha riscontrato durante i suoi viaggi.

Leggiamo la sua email:

Buongiorno, mi chiamo Dario Conti, ho 45 anni, vivo in provincia di Milano e mi sono iscritto alla Vs. newsletter pochi giorni fa dopo avervi scoperto casualmente durante una delle mie frequenti “navigazioni” tra i molti siti che parlano di disabiltà.

Avendo iniziato a viaggiare in autonomia diversi anni fa e dovendo chiaramente tener ben presenti le difficoltà legate alla mia disabilità (mi sposto su una carrozzina) ho potuto testare diverse soluzioni: appartamenti, bungalows all’interno di villaggi turistici, alberghi, agriturismi e case vacanze.

Escludendo gli appartamenti, ovviamente al piano terra, ed il Villaggio turistico “Happy Camping Village” di Marina di Camerota (Salerno) (la struttura non ha una stanza attrezzata a disabili e la conformazione del posto, essendo il tratto verso la spiaggia in discesa, fa si che non sia molto adatto ai disabili, ndr.) trovati recandomi personalmente sul posto quando andavo in vacanza con i miei genitori, tutte le altre strutture le ho trovate utilizzando molte guide pubblicate negli ultimi anni e curiosando in internet.

In Calabria ad esempio, sono stato presso il Villaggio Bagamojo di Sibari (gruppo Ventaglio) e devo ammettere che non ho avuto particolari problemi grazie soprattuttto alla disponibilità del personale: In particolare, mi ricordo che al mio arrivo ho fatto presente che il piccolo gradino presente all’ingresso del mio bungalow ed del ristorante potevano rappresentare un disagio dovendoli affrontare diverse volte nell’arco della giornata, ma nel giro di pochissimo tempo la Direzione ha provveduto a far costruire due pedane in legno che mi hanno sicuramente reso la vacanza meno “faticosa”.

ndr. Abbiamo trovato un bel Video che rappresenta visivamente l’accessibilità segnalata da Dario:

In entrambi i villaggi turistici le spiagge sono facilmente raggiungibili e fruibili in quanto sono dotate di passerelle e, nel caso di quella dell’Happy Camping, si può usufruire di un servizio navetta che permette di percorrere la salita che conduce ai bungalows.

I due agriturismi presso i quali ho soggiornato si trovano rispettivamente in Toscana ed Umbria, ma non sono in grado di dare indicazioni aggiornate in quanto sono passati troppi anni e non voglio rischiare di dare indicazioni errate.

Tra le case vacanze, vorrei segnalare quella di Auronzo di Cadore (Belluno) e quella di Isola Rossa (Sassari): La prima credo che sia di proprietà della Diocesi di Belluno, ed è in grado di ospitare gruppi che si devono autogestire durante il soggiorno. La seconda, invece, è stata creata dalla sezione Sardegna Nord dell’Unitalsi ed è collegata ad una porzione di spiaggia riservata, raggiungibile anche a piedi ma con un accesso al termine di una discesa piuttosto ripida, dotata di passerella in legno, servizi igienici idonei e sedie JOB per l’accesso in mare. La sola cosa che viene richiesta per poter soggiornare presso questa struttura è di essere soci dell’associazione e chi è interessato può fare la tessera presso una delle sedi locali UNITALSI.

Purtroppo non sono in possesso di materiale fotografico, ma chiunque fosse interessato può contattarmi ed io sarò lieto di rispondere a tutte le richieste.

Dario Conti



Volare ancora oltre

26
Dicembre

Il nostro amico Diego in risposta a questo articolo ci scrive una provocazione che in realtà sarebbe auspicabile:

Volare senza barriere (Vivere senza barriere)

Invio in allegato una mia “provocazione” che ha però una sua utilità. L’umanità è destinata ad evolversi e progredire grazie alla tecnologia e alla seria ricerca scientifica. Nessuno però ha mai pensato di inserire in ricerche scientifiche serie il fattore “Disabilità“. Ovviamente siamo tutti oggetto di progressi grazie alla tecnologia, una tecnologia sempre più a misura d’uomo.

La mia provocazione non vuole certo avere il sapore del surreale, essere solo la constatazione che in determinate situazioni tutti siamo più o meno disabili o più o meno abili che dir si voglia (dipende dal grado di allenamento e adattamento). Per chi sta su una sedia a rotelle il fattore che maggiormente gioca a sfavore è proprio il fattore “gravità” e con questo il peso del corpo che limita la capacità di movimento. Per questo, in caso di limitazione (handicap) siamo costretti all’uso di ausili più o meno tecnologici. Esistono però altre situazioni, come nel caso della microgravità in cui se pure sono altri i problemi che subentrano il corpo perde quel fattore a tutti noi noto chiamato peso.

Le immagini che allego vogliono solo mostrare (senza la pretesa di voler dimostrare niente dal punto di vista scientifico) come le possibilità che abbiamo davanti sono ben lungi dall’esaurirsi, se solo consideriamo situazioni e spazi sino ad oggi relegati solo alla fantasia e all’immaginazione dei molti, che per pochi sono già una realtà concreta.

L’immagine allegata denominata “VittoriA” raffigura quello che nel mio immaginario è il primo “astronauta paraplegico” a varcare la soglia della I.S.S. (International Space Station), situazione che prima o poi si avvererà per qualche fortunato. Mentre l’altra immagine, denominata “Diesktop“, raffigura la condizione che gli astronauti della I.S.S. tra cui molti dell’E.S.A. (Ente Spaziale Europeo) sperimentano quotidianamente a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Nel 2003 conobbi un astronauta italiano, in verità il primo italiano a salire sulla I.S.S., che descriveva la sua esperienza e gli esperimenti fatti a bordo della Stazione Spaziale, esperimenti e strumentazioni concepiti e costruiti in Italia. E in Italia abbiamo piccole aziende di spicco nel ramo dell’ingegneria applicata, come la Kayser Italia che è l’esempio a me più vicino.

Ho voluto rispondere con questa mail interpretando in qualche modo l’auspicio detto dai Baroni Rotti: “siamo convinti insomma che se oggi noi aiutiamo qualcuno a volare domani magari qualcun altro aiuterà noi a volare ancora più in alto… “Speriamo che questo si avveri il prima possibile, sarebbe un “balzo” in avanti per tutti.

Scendendo invece un po’ più con i piedi per terra, direi che il mezzo aereo (intendo quello di linea) non è ancora “facilmente accessibile” per coloro che si muovono con la sedia a rotelle appresso. A quanti sarà capitato di dover imbarcare la carrozzina in stiva nell’aereo, situazione non felice perchè comporta il trasporto della stessa come un normale bagaglio (che quindi si può smarrire nel passaggio da un aereo ad un altro). Quindi a terra i limiti rimangono ancora e con questi purtroppo una cultura che non avanza in nessun senso (almeno per i disabili). A me personalmente basterebbe potermi muovere in treno come in aereo in assoluta libertà e autonomia, senza barriere per salire e scendere con la mia fidata sedia a rotelle sempre sotto il sedere. Ma così ancora non è, e tutti prima o poi ne diventiamo consapevoli. Per questo è importante che siano culturalmente avanti prima di tutto i disabili, che solitamente aspettano e non si informano. L’informazione è la prima conquista necessaria, perchè ognuno sia consapevole dei limiti e delle limitazioni, ma anche delle possibilità e delle opportunità che ha intorno a sè. Questo il mio auspicio: che si ritorni a pensare in grande, senza quei limiti che ci impediscono anche solo di immaginare. La vita è un’esperienza, sta a noi renderla una “bella” esperienza, anzi di più una “meravigliosa” esperienza. Non lasciamo che sia un semplice limite motorio (un semplice fattore) ad impedirci di essere e di realizzare ciò che vogliamo di noi stessi.

Con questo auguro a tutti un buon Natale e soprattutto un anno “nuovo”: nuovi interessi, nuove situazioni, “nuove abilità” e tutto ciò che di nuovo è possibile imparare per crescere come persone.

Auguri a tutti.

Diego Cerina

VittoriA“:

“Diesktop”:

Note della Redazione:

Ringraziamo Diego per questo bellissimo augurio. Ricordo fin da piccolo l’aver immaginato cosa si potrebbe sentire con l’eliminazione del nostro “peso” quotidiano, il problema poi sarebbe chi vuol tornarci dopo sulla terra? 😉


Diego Cerina ci presenta la sua rivista sul mondo disabili

1
16
Dicembre

Un nostro lettore di Livorno mi ha scritto questa e-mail che vi faccio leggere:

Ciao Maximiliano, sono Diego Cerina l’Editore di Livorno. Ti scrivo perchè ho visto che hai parlato della tua esperienza nella provincia di Livorno. Una realtà molto frammentaria nella cultura della ricettività e dell’accoglienza, forse anche perchè sussiste ancora oggi molta improvvisazione da parte del privato mente le istituzioni spesso rimangono a guardare assecondando questa mentalità. Non mi meraviglio se il turismo a Livorno e provincia non va bene, come potrebbe altrimenti in una città dove il turista è quasi percepito come un disturbo e un elemento estraneo?

Personalmente mi sto occupando della vivibilità della città, ma di questo avevo già accennato in un commento sull’autonomia. I trasporti pubblici, la viabilità e i percorsi da rendere agibili o da mettere in sicurezza per quanto riguarda la mobilità urbana, oltre all’abbattimento delle barriere architettoniche il cui completamento dovrebbe avvenire entro il 2015. E nel frattempo? Senza contare che ci sono zone periferiche che sono state escluse dal piano di risanamento (eppure sono zone turistiche e quindi molto frequentate), la logica con cui è stato fatto il piano quinquennale di abbattimento delle barriere architettoniche non tiene conto delle priorità nè dell’urgenza, cosa che sto cercando di inserire all’interno dei piani di intervento. La cosa positiva è che è stata chiesta la partecipazione dei cittadini nella raccolta del materiale fotografico che documenti le singole situazioni. Ma Livorno è una città tosta, è difficile far ragionare più cervelli allo stesso modo quando ognuno sembra tirare l’acqua al proprio mulino. Speriamo di fronte all’obbiettività di smuovere le cose, ma spesso i progetti migliori naufragano risultando essere meravigliose cattedrali nel deserto. Ciò che serve è sempre la partecipazione, perchè più voci si fanno sentire meglio di una. Ma questa volta sono molto ottimista.

Ti ho allegato qui il pdf (di cui consiglio la visione con il Reader a pagine affiancate a schermo intero) del primo numero della rivista che dirigo e che l’A.N.M.I.C. di Livorno fa stampare. Nell’editoriale iniziale a pagina 3 spiego la filosofia di fondo di un progetto di questo genere che fa affidamento esclusivamente sulla partecipazione, l’unica risorsa che alimenta questa pubblicazione con i suoi costi dovuti alla stampa. Ma una pubblicazione sulla disabilità che voglia parlare veramente di nuove prospettive deve parlare dalla penna di chi vive la disabilità in maniera diversa, positiva e costruttiva. Sono convinto che il contributo dei disabili sia la chiave sulla quale costruire una società più giusta, più attenta, più solidale. E che i disabili debbano rappresentare quell’esempio di coesione che mai si è visto tra le persone sino ad oggi. Del resto gettare la spugna significa perdere sicuramente, mentre invece è importante cominciare ad immaginare un percorso da fare insieme. E la pubblicazione vuole rappresentare quello spazio neutro all’interno del quale pensare le cose in maniera condivisa per creare i presupposti per qualsiasi tipo di collaborazione futura. Fammi sapere cosa ne pensi.

Questo il PDF della rivista.


Appunti di viaggio di Rosanna

3
Novembre

La nostra cara amica Rosanna, attivissima sul campo della disabilità, socia della sezione europea dell’associazione Disabled Peoples’ International e fidanzata con il consigliere della sezione italiana (ragazzo disabile che speriamo d’incontrare un giorno), ci ha inoltrato alcuni appunti si Hotel visitati recentemente.

RIVA DEL GARDA:

Residence Paradise

residence paradise

Proprio in centro alla piccola ma assolutamente deliziosa cittadina di Riva del Garda. Abbiamo occupato un appartamento a piano terra del residence; l’unica pecca nell’accessibilità è la doccia, in quanto nonostante fosse raso terra, aveva per terra fissata la guida, alta circa 3 cm, per far scorrere i battenti.

Per il resto veramente un piacevole soggiorno; consiglio la meta!

Pagina Web: www.residenceparadiseriva.com

TORINO:

Hotel D’Azeglio

Non lontano da Torino Esposizioni. Assolutamente da evitare! Nonostante tra i servizi segnalino “Room for the disabled” e per telefono assicurino di sì, NON è assolutamente accessibile.

Innanzitutto per registrarsi occorre andare alla sede dell’ Hotel Giotto poco distante che presenta dei gradini all’entrata, quindi occorre che entri un’altra persona per la registrazione e il pagamento. Poi, una volta raggiunto l’ Hotel D’Azeglio, occorre suonare un campanello, verrà aperta una porta a battente che non rimane aperta da sola, quindi occorre una persona che tenga spalancata la porta (ed eventualmente un’altra che spinga la carrozzina) e dato che è una dependance dell’altro Hotel non si può contare sul personale dell’Hotel (che non ha la reception in questa sede).

Superata la porta ci si trova davanti ad una rampa di scale in discesa (circa una dozzina di scalini) con un servoscala che devi azionarti da solo (ti vengono consegnate le chiavi quando prendi la stanza!) e come se non bastasse il servoscala finisce proprio in faccia ad una porta, quindi una volta scesi occorre che l’accompagnatore (assolutamente indispensabile per soggiornare in questo hotel) rimandi su il servoscala.

L’ascensore poi che dovrebbe servire il piano è molto molto stretto, quindi l’accompagnatore necessario troverà molto difficile salire insieme alla persona in carrozzina (bagaglio escluso ovviamente!). Sono solo 2 inoltre le camere “attrezzate”, che in realtà hanno la stanza molto molto piccola (difficile pensare di girarci molto con la carrozzina), ma con il bagno sicuramente ampio e senza barriere.

A noi personalmente è successo che si fossero sbagliati e ci avessero assegnato una stanza non accessibile, quindi fatte le dovute rimostranze al telefono e i dovuti controlli da parte loro della nostra prenotazione (fortunatamente avevo mandato un fax specificando bene per iscritto la necessità dell’accessibilità della stanza), ci spostano all’ Hotel Crystal Palace della catena Mercure a 4 stelle, pagandoci il taxi e lasciando invariate le condizioni economiche.

Hotel Crystal Palace – Mercure

crystal palace torino

Proprio a pochi metri dalla stazione Porta Nuova, un bellissimo e nuovissimo hotel a 4 stelle.

Nulla da dire: ascensore enorme, parquet, ogni genere di confort, personale gentilissimo e molto disponibile. La colazione viene servita al 6° piano con grande riguardo anche a chi ha intolleranze alimentari, quindi si trovano ottime alternative al latte, al glutine, al grano, ecc. ecc.

Ma perché per star comodi occorre spendere un sacco di soldi a notte??? Non lo capirò mai!

Pagina Web: www.hotelcrystalpalace.it

RORETO DI CHERASCO (CN)

Hotel Oasis

hotel oasis

Nuovo hotel, poco distante da belle cittadine quali Bra, Alba, vicino all’uscita di Marene dell’Autostrada Torino-Savona.

Impeccabile sotto ogni punto di vista, personale cortese e disponibile, stanza ampia, bagno accessibile e ascensore comodo e non meno importante economico. Promosso a pieni voti!

Pagina Web: www.oasishotel.it

note-della-redazione

Ringraziamo rosanna che nonostante i suoi impegni trova il tempo e il modo di pensare a noi, condividendo le sue informazione e viaggi, ma soprattutto la ringraziamo per ciò che fa a favore della disabilità, lei e il suo ragazzo.

I dati sulle varie accessibilità sono stati forniti dalle fonti citate nell’articolo, facciamo presente che i disabili non sono creati con lo stampino e quindi ci possono essere delle esigenze differenti anche con malattie simili. Consigliamo dunque di non esitare a chiedere ulteriori informazioni lasciando commenti oppure scrivendo alla redazione, sicuri e speranzosi di avere la gentilezza dell’autore dei reportage di darci altre informazioni se in suo possesso.


Fuoristrada anche per disabili al salone di Marina di Carrara

1
Ottobre

Mi ha scritto Nicola per avvisarmi che a Marina di Carrara dal 9 al 11 Ottobre si terrà il salone nazionale dell’ auto a trazione integrale e soprattutto ci saranno anche mezzi adattati a disabili:

4X4 FEST, IL FUORISTRADA OLTRE LE BARRIERE

A Carrara i mezzi destinati ai disabili protagonisti dell’appuntamento.

Un mondo di opportunità:

il “4X4 fest” (CarraraFiere, 9/11 ottobre 2009, www.4x4fest.com) per il terzo anno consecutivo, presenterà mezzi adattati per consentire e facilitare la guida alle persone con ridotte capacità motorie.

“4×4 fest” rappresenterà un importante momento dedicato all’approccio dei diversamente abili con l’affascinante mondo dei fuoristrada. Le persone disabili avranno l’ opportunità di provare ( sia alla guida che come passeggeri ) i fuoristrada adattati nelle aree test messi a disposizione dalla Federazione Italiana Fuoristrada, del Ciocco motori e Rally art, potranno inoltre partecipare ai numerosi eventi che si svolgeranno durante il Salone:

per info: www.4x4fest.com

Nell’area espositiva si potrà prendere visione di veicoli adattati per trasportare persone con difficoltà motorie e un camper multi adattato nel quale, la persona diversamente abile può, sia muoversi liberamente in completa autonomia che guidare il mezzo.

Le persone diversamente abili avranno ingresso gratuito, solo l’eventuale accompagnatore dovrà pagar il biglietto d’ingresso di 7 euro. Per loro sarà a disposizione, all’ingresso numero 5, un parcheggio a loro riservato, al quale si potrà accedere presentando l’apposito tagliando.

I padiglioni e i piazzali del complesso fieristico sono privi di barriere architettoniche e dotati di servizi igienici appositamente attrezzati

Per chi volesse rimanere alcuni giorni a Carrara, è possibile pernottare in apposite strutture convenzionate con la Fiera.

salone nazionale del fuoristrada

Se desiderate ulteriori informazioni, questi i contatti di Nicola:

Dott. Nicola Codega
Tel. 0585/787963
Fax 0585/787602
n.codega@carrarafiere.com


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“Diversamente Agibile” nasce dal presupposto che nessuno meglio di chi ne usufruisce può recensire un servizio.

In questo caso si parla di accessibilità a strutture e attrazioni turistiche in genere (hotel, bar e ristoranti, musei, ecc...).

Ecco l'idea creare questo sito/blog dove raccogliere tutte le esperienze di persone disabili, con reportage scritti, fotografici e filmati dei loro viaggi, in modo da fornire informazioni utili ad altri disabili che vogliono frequentare gli stessi posti. Ovviamente ci potranno essere anche note negative se vi sono incontrate barriere architettoniche o disservizi. La collaborazione è il cuore di questo progetto.

Inoltre le strutture stesse ci possono informare sulla propria accessibilità, offrendo però qualcosa in più della semplice segnalazione che vediamo in molti siti web...

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