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La lotta continua tra disabili e autobus

5
20
Luglio

autobus disabili

Mi chiamo Maddalena, ho 29 anni, e a causa di una malattia neuromuscolare degenerativa sono su di una sedia a rotelle da diverso tempo. Di solito uso la mia sedia a motore, e così riesco ad andare al lavoro da sola, e a girare giorno e notte quanto mi pare e piace.

Proprio al ritorno da uno di questi miei giri per la città ho conosciuto una ragazza straordinaria, Felicité, come me disabile, che pure si muove con una sedia a motore. E’ stato una specie di “colpo di fulmine”! Entrambe eravamo sulla via di casa; ci siam viste da lontano; ci siamo squadrate (un po’ come nei film western prima di un duello…); ci siamo stupite della presenza di un altro essere umano in sedia a motore, in giro per le strade di Brescia; infine, credo di poter dire che entrambe morissimo dalla voglia di parlarci! Alla fine io ero quasi alla porta d’ingresso, quando decisi di tornare sui miei passi (per così dire 🙂 ) e di avvicinarmi a Felicité, che, accompagnata da un’amica, s’era saggiamente appostata a 10 metri da me, aspettando solo che le rivolgessi la parola.

Insomma, non la faccio lunga: ci siam presentate,  e paradossalmente scoprimmo di conoscerci già, almeno “ per sentito dire”. Entrambe infatti siamo state aiutate dalla stessa equipe di professionisti, il CTVAI (Centro Territoriale per la Vita Autonoma e Indipendente- ente GRANDIOSO che colgo qui l’occasione di ringraziare per averci permesso di costruire la nostra vita in autonomia!!).

Et bien, il tempo di un sorriso, di una stretta di mano, ed eravamo già amiche per la pelle!Nonostante all’apparenza sembriamo molto diverse- lei scura scura, viene dal Chad, io bianca abbagliante, bresciana- da subito ci siam rese conto che qualcosa di profondo e di vero ci unisce.

Ora Felicité è qui accanto a me. Abbiamo scoperto infatti di essere vicine di casa, e così ogni tanto lei passa a trovarmi.

Tra una chiacchiera e l’altra, un sorso d’acqua ghiacciata per rinfrescarsi dall’arsura di questi giorni, e una cucchiaiata di budino al cioccolato, ho ascoltato le sue disavventure. In molte mi sono riconosciuta, inutile dirlo, ma alcune storie mi hanno davvero sconvolta e sconcertata. Perciò ho deciso di prestarle la mia “penna”, e di darle voce in questa denuncia.

Felicité si muove quando può con l’accabus. Si tratta di un servizio di autobus solo per disabili residenti nel comune di Brescia (cosa che secondo me è ghettizzante), che però funziona solo in certi orari, e spesso costringe ad aspettare molto tempo perché si devono incastrare le richieste di molte persone. Quando l’accabus non c’è si prendono gli autobus di linea. E qui nascono i problemi.

La mia amica del Chad mi ha raccontato che una volta, sulla linea 3, il conducente s’è rifiutato di farla salire sul bus, insultandola, dicendole che LEI E LA SUA SEDIA A MOTORE PESAVANO TROPPO,  e di NON ROMPERE I COGLIONI. Altre volte, in situazioni simili, l’autista non ha voluto aiutare Felicité ad aprire la rampa per accedere al mezzo, nonostante si tratti di un dito!! Tanto basta, un dito, per aprire la parte superiore della rampa, fatta a portafoglio, che si va ad appoggiare sul marciapiede.

Come se non bastasse, cosa che mi ha amareggiata ancor di più, nessuno degli altri passeggeri sull’autobus in nessuna delle situazioni di cui sopra si è mai offerto di dare una mano.

CHE SCHIFO!

Se Felicité non è accompagnata dalla sua amica Sabine 9 VOLTE SU 10 NON PRENDE L’AUTOBUS!! O deve aspettare in grazia di trovare un autista più gentile , di solito donna, che le fa “il favore” di farla salire sul bus. Come se non fosse suo diritto…

Ancora, se sulla vettura c’è già una sedia a rotelle, Felicité non può salire. Le è stato detto, in malo modo, che c’è posto per un solo disabile. E che non rompesse le scatole, ancora una volta.

E’ questa l’Italia che vogliamo?

Io stessa posso raccontare di simili disavventure che farebbero vergognare Trenitalia, ATM  (l’azienda trasporti milanesi), Trenord. Sono stata 5 giorni a Milano per un seminario di teatro. Seminario stupendo; muoversi a Milano un incubo. Mentre le persone “normali” possono prendere treni e metropolitane all’ultimo minuto, io per Trenitalia devo prenotare 24 ore prima, per Trenord addirittura 48 ore in anticipo. Per cosa poi? La mia prenotazione con Trenitalia del ritorno sparì misteriosamente, e dovettero rifarmela (SENZA DISGUIDI DI SORTA) last minute in Stazione Centrale a Milano, domenica sera, per il rientro a Brescia. Quanto a Trenord, l’unica volta che prenotai, l’addetto all’assistenza disabili non fu in grado di aprire la rampa d’accesso al vagone, né le porte d’uscita, all’arrivo in stazione. Per quest’aiuto devo chiamare 48 ore prima? Mi son sempre arrangiata molto meglio da sola. Come per chiunque, mi è difficile pianificare con esattezza le mie giornate, e la mia vita- voglio darmi la possibilità di prendere un aperitivo all’ultimo minuto con amici, o di andare al cinema, o di cambiare programmi senza avere l’angoscia di un treno che ti aspetta… Basterebbe tanto poco: segnalare sui tabelloni, anche di giorno in giorno, quali mezzi sono accessibili.

Ancora, una sera chiamai il centralino ATM per avere informazioni sull’accessibilità di un tratto della linea gialla della metropolitana, Affori Nord- Stazione Centrale. Per tutta risposta mi dissero di CHIAMARE LA MATTINA DOPO, appena prima di prendere la metro, perché poteva essere che se anche il montascale in questione la sera funzionava, di notte ci sarebbe potuto essere un guasto. Si sa mai… grrrrrrrrrrrrrr…

Infine, presa la tanto agognata metro, il montascale non lo trovo, perché le indicazioni fanno schifo. Chiamo un addetto, che chiama un suo superiore “così coglie l’occasione per fargli vedere come funziona il montascale”. Il tale, di grado superiore, mi chiede quanto pesiamo, io e carrozzina: “Perché sa, questi montascale li hanno costruiti quando ancora non c’erano queste COSE TECNOLOGICHE” (riferendosi alla mia sedia a motore)… Poi mentre io salgo lentamente la rampa di scale, sul montacarichi, il “superiore” anziché dare una mano alla mia assistente e al collega pieni zeppi di bagagli, mi sta accanto e osserva, accertandosi che il montascale non dia segni di fatica…

E ancora potrei scrivere tutta notte di altre storie, più o meno simili, più o meno spiacevoli, più o meno umilianti. Ma mi fermo qui. Spero soltanto di aver suscitato un po’ della vostra indignazione.

Seduti su una sedia a rotelle, a motore o manuale, rimaniamo sempre e soprattutto PERSONE,  e come tali chiediamo di essere trattate.

Conlcudo, anzi concludiamo, con una proposta: un corso di formazione per tutti i dipendenti delle aziende di trasporto pubblico, per sensibilizzare alla disabilità. Una settimana di viaggio IN  CARROZZINA, nessuno escluso. Io mi offro per prestarvi la mia.

Grazie dell’attenzione

Felicité Toubemne e Maddalena Botta


Raffaello e Maria a Senigallia

6
22
Maggio

Prima di raccontare il mio viaggio  a Senigallia (AN) vorrei illustrare in breve la storia di questa città che non tutti conoscono.

Senigallia, prima colonia romana sull’Adriatico, conosce momenti di grande fortuna e di profonda decadenza.

La sua rinascita certa è databile alla metà del XV secolo, quando Sigismondo Pandolfo Malatesti la fortifica e ripopola il suo territorio. Dopo la sua sconfitta ad opera di Federico da Montefeltro, la città viene data in vicariato ad Antonio Piccolomini dal papa Pio II e, in seguito ad alterne vicende, concessa da Sisto IV a suo nipote, Giovanni Della Rovere, destinato a sposare Giovanna, figlia di Federico da Montefeltro al quale il pontefice ha conferito, in quello stesso anno, il titolo di duca Giovanni, l’anno dopo, è anche nominato Prefetto di Roma e riceve in eredità dal cugino Leonardo il Ducato di Sora.

Giovanni ha a sua disposizione gli architetti di Federico da Montefeltro: Gentile Veterani progetta il rivellino; Luciano Laurana divide il corpo centrale della Rocca nel quale ricava appartamenti che accolgano la corte in caso di emergenza e fa anche il collegamento con la piazza antistante; Baccio Pontelli realizza i quattro massicci torrioni che inglobano la parte residenziale.

Signore di una piccola corte, segnata dall’austerità dei costumi e da una profonda religiosità, fa progettare da Baccio Pontelli per Senigallia il Convento e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Egli non vedrà la fine dei lavori della complessa struttura, iniziata nel 1491, certamente destinata a essere la tomba di famiglia e, forse, edificata per sciogliere il voto fatto alla Madonna e a San Francesco per ottenere la grazia di un figlio maschio. Francesco Maria nasce nel 1490 e, per l’estinzione della casata dei Montefeltro, diventa duca di Urbino nel 1508, primo della dinastia roveresca destinata a durare fino al 1631.

Città ricca continua la sua espansione dotandosi, nel XVI e nel XVII secolo, di altri monumenti tra i quali: il Palazzo comunale, il Palazzo del Duca, la Chiesa della Croce, ove è conservata la Deposizione di Federico Barocci, mentre dello stesso periodo è la bellissima Visita a Sant’Anna del Guercino, conservata nella Chiesa di San Martino. In età pontificia si trasforma da città-stato a città-mercato, anche nelle strutture architettoniche: i Portici sul lungofiume sostituiscono le potenti mura volute da Guidobaldo II a metà del XVI secolo. Quattordici consolati esteri proteggono gli interessi dei mercanti che accorrono nei giorni della celebre Fiera franca della Maddalena, mentre nel XIX secolo essere patria del papa Pio IX consente alla città di Senigallia di vivere ancora da protagonista nella storia.

Nei primi decenni del ‘900 si afferma l’immagine di Senigallia come sede privilegiata del nascente turismo balneare. Un monumento celebrò in modo splendido questa vocazione della città, la Rotonda a Mare inaugurata nel 1933.

Adesso inizio a raccontarvi il mio soggiorno a Senigallia.

Per i turisti in carrozzina (come me) vi dico subito che i marciapiedi non sono per niente accessibili, ci vuole sempre un aiuto. E’ bene ricordare che i soldi incassati dai comuni, per gli Oneri di Urbanizzazione, una percentuale deve essere usata per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Metto alcune foto per farvi capire come si sono impegnati Architetti, Geometri, Funzionari del Comune di Senigallia. Della serie “Siamo obbligati a farli e li facciamo come ci pare!”, in barba alle pendenze massime (8%) previste dalla normativa vigente, non contenti cosa hanno fatto? Sullo scivolo ci hanno messo i Sanpietrini, in alcuni casi non contenti li hanno fatti davanti ai tombini stradali o fuori dalle strisce pedonali!!

Vi allego le foto per rendere meglio l’idea!

Foto A) Qui si vede come lo scivolo è stato fatto in prossimità di un piccolo dislivello in + i sanpietrini!

scivoli fatti male

Foto B)   Qui si vede come lo scivolo è stato fatto in diagonale, alla ricerca della buca!

foto scivolo con buca

Foto C) In questo caso lo scivolo è stato fatto fuori dalle strisce pedonali, ma sempre con i Sanpietrini!

scivoli marciapiedi

E’ una città che non offre solo mare e divertimenti ma anche Cultura e Storia. C’è la Rocca da Visitare, ci sono diverse Chiese importanti.

La Rocca è accessibile perché ha un Servoscala che ci consente di visitarla e di salire anche  sulla terrazza panoramica.

Ingresso della Rocca.

ingresso rocca

La Rocca con l’arcobaleno

arcobaleno

La rocca con il suo giardino, qui non ci si accede senza aiuto perché ci sono scale.

Rocca e Giardino

Foto scattate Terrazza della Rocca.

Terrazza

Un altro punto d’attrazione della Città è la Rotonda sul Mare costruita nel 1933 e dopo una lunga ristrutturazione, è stata riaperta qualche anno fa. Si dice che Fred Bongusto si è ispirato a questa terrazza per scrivere la canzone “Una Rotonda sul Mare”. E’ un luogo dove si svolgono diverse conferenze pubbliche e di passeggio per i turisti per fare delle belle foto. E’ tutta accessibile compreso i servizi igienici.

La Rotonda all’Alba.

Alba

La Rotonda sul mare.

La Rotonda sul mare

Il Palazzo Comunale

Palazzo Comunale

La Porta d’ingresso della Città

Porta d'ingresso della Città

I Portici che sono tutti accessibili, i locali un po’ meno.

Le Chiese non sono per niente accessibili, le pochissime hanno una rampa con una pendenza eccessiva.

Devo dirvi che nel centro i bar, ristoranti, negozi ecc. Se hanno gli scivoli, sono molto ripidi e ci vuole sempre un aiuto.

A pochi chilometri da Senigallia, precisamente a Saltara, c’è il museo della Fisica e il Planetario di Balì, è accessibile, l’ingresso per noi è a sx di questo palazzo (a parte un piccolo percorso con ghiaia), consiglio una visita.

Museo di Balì di Notte e di Giorno.

Museo Balì Notte

Museo Balì Giorno

A conclusione di questo mio racconto, 2 parole sull’Hotel City, dove ero alloggiato. Si trova sul Lungomare Levante è un 4 Stelle, all’ingresso ha uno scivolo. Le camere + grandi sono quelle un po’ più accessibili perché nel bagno ci si gira con la sedia a rotelle senza problemi. La doccia non ha scalino, non è il massimo ma ci si può adattare per 2/3 notti. L’hotel ha una terrazza panoramica per la colazione o per cenare che ha uno scalino e ci vuole un aiuto. Inoltre ha un Ascensore panoramico, dove c’entra tranquillamente anche la carrozzina elettrica. Qui sotto metto alcune foto.

Ingresso Hotel City

Ingresso Hotel

Il Bagno

bagno

Doccia

La Camera

camera

Camera

A parte i problemi che ho trovato nel salire/scendere i marciapiedi, devo dire che mi è piaciuta Senigallia. Consiglio una visita, magari in compagnia. Buon Viaggio!!


Momenti magici: il profumo del mare e un paesaggio straordinario esaltano i sapori di una cucina d’eccezione

9
Aprile

Ristorante Accessibile a Palermo

Il SOLEMARCLUB, Ristorante, con un arredamento dalle linee essenziali, nella più squisita tradizione mediterranea, è inserito in un contesto di muratura bianca e dettagli dai colori naturali.

Dalla terrazza del SOLEMAR CLUB , lo sguardo domina il mare dalle incredibili striature verdi, turchesi e blu del Golfo di Palermo: un panorama mozzafiato che porta la mente a sognare di posti lontani, complice la cucina di questo nostro gioiello che rimanda a sapori mediterranei: una cucina d’autore che interpreta idee già esistenti e le elabora con creativi e intelligenti abbinamenti fra cibo e i suoi profumi, forme e colori.

Il ristorante, accogliente e ricercato, reinventa il modo di vivere pranzi e cene, accogliendo i suoi ospiti in un’atmosfera unica e facendo loro assaggiare pietanze condite con elementi cromatici, suoni, luce e poesia.

Il servizio accurato sposa professionalità e simpatia mantenendo, allo stesso tempo, un caldo ambiente familiare.

E dopo cena sarà  possibile concedersi il piacere di un drink, comodamente seduti nei nostri salotti, coccolati dalla musica.

Siamo pertanto a Vostra disposizione per realizzare tutte le iniziative che la Vostra organizzazione/associazione intende programmare: è la sede ideale per le vostre riunioni di lavoro, conferenze ed eventi;  il SOLEMAR CLUB è in grado di ospitare da 50 a 300 persone ed è dotato di sofisticate attrezzature tecnologiche audio/video.

Il ristorante è accessibile a disabili.

foto ingresso al solemar

sala ristorante

NOTA:

E’ possibile trascorrere una giornata al mare con lettini e ombrelloni a disposizione con il biglietto di ingresso scontato del 20% per i nostri associati. (muniti di tessera).

I proprietari del ristorante ci dicono anche:

…eventualmente per una bella vacanza abbiamo nei d’intorni anche dei b&b a buon prezzo e anche qualcosa in città nel centro storico, quindi se qualcuno dei vostri associati volesse venire a Palermo mi faccia sapere che gli organizziamo una bella vacanza!!!

Contatti:

Solemar Ristorante

Lungomare Cristoforo Colombo,
2109 – Palermo
Tel. +39 091.6849076
Mob. +39 328.1869130

P.iva 05466460820

Sito: www.solemarristorante.it

E-mail: info@solemarristorante.it


Lucia e lo Snowboard

3
25
Marzo

Il mio incontro con lo sci è capitato quasi per caso, visto che non sono mai sta una persona particolarmente sportiva e che, a parte qualche rara occasione, non mi sono mai avvicinata allo sport per disabili.

Quando i miei amici mi hanno detto che stavano organizzando un week end sulla neve ho pensato: “perché no? Mi godo un bel panorama e prendo un po’ di sole”. La cosa è in realtà andata ben oltre alla mia prospettiva di oziare su una sdraio, perché i miei amici hanno scovato questo sito: http://www.antennehandicap.it/ dove si parla della possibilità per i disabili non solo di sciare, ma anche di fare snowboard.

Detto fatto, mi munisco dell’attrezzatura necessaria e parto per Courmayeur.

La prima nota positiva è che lo skypass per me e per un accompagnatore è a metà prezzo, cosa che sicuramente non dispiace. Non ho avuto problemi a salire sulla funivia con la carrozzina, e anche arrivata sulla neve sono riuscita a spostarmi abbastanza agevolmente con l’aiuto di un paio di amici, pur non avendo nessun tipo di attrezzatura specifica.

Ho provato inizialmente gli sci, che per me purtroppo non vanno bene perché gli scarponi molto rigidi bloccano il piede a 90° ed è decisamente doloroso per me che ho dei problemi di retrazione muscolare.

Ho provato allora a buttarmi sullo snowboard, che inizialmente avevo scartato perché a prima vista sembrava molto più “adattato” degli sci e io volevo provare un’esperienza il più “normale” possibile. Mai prima impressione è stata così sbagliata! E’ vero che ci sono più sostegni, ma, proprio grazie a questi, la libertà di muoversi e gestire lo snowboard è massima e la fatica molto ridotta.

Risolto il problema scarponi (quelli per lo snowboard sono più morbidi e lasciano più libertà al piede) mi sono lanciata sulla neve, scorendo che è veramente fantastico! Rispetto agli sci c’è molta più possibilità di movimento, e per chi è abituato a stare fermo per la maggior parte del tempo è bellissimo poter usare il corpo quasi giocando, spostando il peso avanti e indietro per trovare l’equilibrio perfetto e l’inclinazione giusta per fare le curva, rallentare o aumentare la velocità.

La fatica c’è, è innegabile, ma ne vale decisamente la pena! Qui in un momento di pausa:

Mi è piaciuto molto lo spirito dell’iniziativa, che ho scoperto chiaccherando un po’ con alcuni istruttori: non il fare attività strettamente per disabili (che per me equivale di fatto a ghettizzare la categoria), ma far si che lo sport possa essere davvero per tutti, mettendo insieme disabili e non.

Mi ha colpito il racconto di com’è nato Il BASS (Borney Adapted Snowboard System), lo uno snowboard che consente alle persone con disabilità, anche con gravi limitazioni funzionali (tetraparesi spastica, emiplegia, atassia, ecc.) di praticare lo snowboard in stazione eretta con l’aiuto di un maestro: una ragazza disabile che già andava sugli sci adattati un giorno ha detto al maestro che avrebbe desiderato poter fare anche snowboard e, sebbene inizialmente sembrasse una pazzia, con un po’ di ingegno sono riusciti a costruire questo snowboard adattato.

Per me è la dimostrazione che nulla è impossibile, che se qualcuno è disposto a prenderti sul serio, non pensando solo “è disabile, non lo può fare”, si può arrivare anche più lontano di quel che si sarebbe potuto immaginare.

E’ stata un’esperienza veramente bella, mi ha fatto capire che spesso le barriere le creiamo anche noi stessi, e che vale sempre la pena andare oltre e buttarsi per scoprire che nuove esperienze ci attendano dietro l’angolo.

E ora.. aspetto solo il prossimo inverno per tornare a fare snowboard!

Per chi volesse farsi un’idea più concreta di come funzioni qui c’è il video che mi ritrae all’opera:

 


Love Ability: Amore senza Barriere

6
20
Febbraio

Il progetto, il primo in Italia, vuol creare un luogo di conoscenza e divulgazione delle tematiche sulle relazioni tra persone disabili e non disabili. Al termine della lavorazione sarà attivo il sito ufficiale.

Ci saranno varie sezione che ci aiuteranno a conoscere queste storie, gli amori, i desideri, le solitudini.

Troppi tabù ci sono in quest’argomento, troppe retoriche.

Vogliamo persone che non temono il mostrare le proprie debolezze, ma anche le proprie straordinarie capacità, troppo spesso dimenticate.

Le sezioni del sito saranno così suddivise:

– Spazio Racconti (Story Ability). Persone che raccontano le proprie storie. Coppie “disabile-nondisabile” o entrambi disabili. Il loro incontro, come lo vivono, ecc. Ci sarà poi un “Book Ability” con foto di coppie.

– Spazio Dating (Daiting Ability). Disabili single che si presentano e raccontano nella speranza di colpire al cuore qualche lettore/lettrice di passaggio.

– Spazio News (News Ability). Notizie che raccontano di persone disabili che nella propria vita sono riuscite a fare qualcosa d’importante in qualche campo. (sport, lavoro, etc)

– Spazio “Sweet Ability“. Chi ricerca una “coccola”, un po’ di compagnia.

E’ iniziata una campagna per aiutarci nel progetto. Chi vuol prenotare una quota (ogni quota è di 10 euro) può andare a questo sito:
http://www.produzionidalbasso.com/pdb_910.html
e premere sul tasto “SOSTIENI”. Basterà riempire i campi e decidere quante quote prenotare. Le quote saranno pagate solo a raggiungimento di 200 quote entro fino Marzo.
Le quote andranno a sostenere le spese di creazione grafica del portale, il suo mantenimento e le iniziative di divulgazione.

www.loveability.it/


Vel Marì: casa per ferie accessibile ad Alghero

2
16
Febbraio

Vel Marì è una casa per ferie ad Alghero, incastonata tra l’ultimo lembo della spiaggia di Maria Pia e la foce del Rio Barca. La sua eccellente posizione, unita agli splendidi paesaggi della costa di Alghero, rendono questa residenza il luogo ideale per trascorrere una vacanza indimenticabile all’insegna del relax e dell’accoglienza.

La struttura è completamente accessibile alla disabilità motoria e costruita sul mare con camere e ambienti completamente accessibili.

La spiaggia è dotata di passerelle per sedie a rotelle e passeggini che conducono agli ombrelloni e al mare.

Servizi e confort che rendono la Casa per Ferie Vel Marì adattissima a persone disabili, anziani e famiglie con bambini.

spazie esterni

spiaggia accessibile

Questa la camera:

camera accessibile

bagno accessibile alghero

Per informazioni:

Vel Marì
S.S. 127 Bis – Ponte Calik, Fraz. Fertilia
07041 Alghero (SS) – Italia
Tel.: (+39) 392 5052625

Sito Web: www.velmari.it

E-mail: info@velmari.it


Hotel Expo Verona: accessibile a disabili

19
Gennaio

Hotel Expo Verona è un hotel quattro stelle, vicino all’aeroporto Valerio Catullo, a 6 km dalle uscite autostradali di Sommacampagna (A4) e Verona Nord (A22). Il centro città e la fiera di Verona distano circa 12 km.

Le nostre 113 camere, tra cui 2 suite e 10 junior suite, sono caratterizzate da un arredamento elegante, confortevole e rilassante; sono inoltre dotate di minibar, casetta di sicurezza, easy business desk, connessione wi-fi, TV satellitare, asciugacapelli e impianto di condizionamento autonomo. Disponiamo di spazi congressuali funzionali e tecnologicamente avanzati che possono ospitare fino a 210 persone, di una zona fitness con vasca whirpool aperta 24 ore al giorno, di parcheggio esterno non custodito e di garage coperto custodito a pagamento.

Il ristorante, “Numero Dieci”, con i suoi 300 coperti, propone deliziosi piatti della tradizione oltre agli intramontabili classici internazionali.

Luoghi di interesse:

Verona, dichiarata dall’Unesco patrimonio storico e culturale dell’umanità, offre ai suoi visitatori innumerevoli luoghi e aree d’interesse, a partire dal centro storico fino a spaziare nell’immediata periferia. L’Arena, Piazza delle Erbe, la torre dei Lamberti, la casa di Giulietta e Romeo, la Tomba di Giulietta, il Teatro Romano, Castel S. Pietro, Castelvecchio, la Basilica di S. Zeno.

Le aree circostanti: il Lago di garda, la Valpolicella, il Monte Baldo, la Lessinia. I parchi tematici: Gardaland, parco Giardino Sigurtà, Canevaworld, Parco Natura Viva. Le Terme:  terme di Sirmione (Aquaria), terme di Colà (Villa dei Cedri) e Gardacqua. A poche centinaia di metri dall’Hotel si trova il Museo Nicolis, una magnifica raccolta di pezzi rari di antiquariato automobilistico e non solo.

hotel expo verona

Tot. Camere accessibili: 6

le misure dell’ascensore, entrata + interno Larghezza porta ascensore: 1 metro – Interno ascensore: 1,50 mq

le misure della porta di entrata della camera e del bagno Larghezza porta camera e bagno (porta scrigno): 0,90 cm – Ampiezza bagno: 3,70 mq – Ampiezza camera da letto: 16 mq

Scheda d’accessibilità:

Terreno circostante di materiale liscio: si

Entrata struttura rasoterra: si

Parcheggio Privato accessibile: si

Giardino accessibile: si

Piscina accessibile: no, non esiste la piscina

Ascensore ampio: si , apertura porta: 1 mt

Ristorante accessibile: si

Bar accessibile: si

Sala Colazioni accessibile: si

Salotto o zona relax accessibile: si

Sala conferenza accessibile: si

Camera ampia accessibile: si

Bagno accessibile: si

Bagno con doccia munita di sedia ribaltabile: no

Foto stanza accessibile:

Hotel Accessibile Verona

hotel expo verona bagno accessibile

Contatti:

Via Portogallo, 1/p

37069 Villafranca di Verona

Tel +39 045 92020 Fax +39 045 9202122

Tel. diretto +39 0459202106

www.hotelexpoverona.it



Sciare diventa accessibile a tutti

29
Dicembre

Le idee nate da sogni sono quelle che portano i risultati migliori. Come quella che ha condotto a Scie di passione, un’associazione di maestri di sci qualificati ad insegnare alle persone con disabilità.

Era un abbozzo di sogno, un desiderio di poter tornare a scivolare sulla neve fra gli alberi, sentire il vento, pungente da gelido, sul viso, scendendo da una vetta innevata. Era l’utopia di avere specifiche attrezzature vicino a casa, con la possibilità di usufruirne in ogni momento, per condividere con altri l’amore per lo sport invernale d’eccellenza. Un’idea che è giunta all’organizzazione di una giornata per gli studenti delle scuole superiori del Campus di Schio (VI), in primis quelli affetti da una disabilità motoria, sensoriale o cognitiva, attorniati dagli amici e dai compagni. Una giornata di quelle memorabili, con il sole che sembrava splendere più ancora del normale, all’insegna della gioia, dello stare assieme praticando uno sport. Da lì, come un torrente che scende da un ripido pendio e non fa che aumentare la sua forza, si sono succedute una serie di iniziative, tutte belle e coinvolgenti, che hanno visto nascere il primo team di Scie di passione, con, fra gli altri, il primo maestro per disabili disabile lui stesso.

La creazione di una sede stabile a Folgaria (TN), con noleggio attrezzatura specializzata (dualsci, monosci, etc), i maestri formati appositamente, le strutture accessibili. Scie entra a far parte del circuito di gare Autodrive Ski Cup, con alcune tappe verificate dal Comitato Scientifico, un organo preposto per verificare agibilità e possibilità per le persone disabili, per atleti sia agonisti che dilettanti. È a Bologna, Padova e Verona con Ski Magic, una pista artificiale montata su un camion che permette di provare lo sci in ambiente non ostile, al riparo dal freddo. È a San Marino per la celebrazione dei cinque anni dalla nascita di Snowsport Academy, associazione di maestri di sci che supporta e forma anche i ragazzi di Scie. È sulle piste del comprensorio di Folgaria (TN) per mettersi in gioco e avvicinare tanti alla meravigliosa esperienza dello sci. Sapendo che questo è un passo importante per il progresso e il futuro: condividere e vivere le proprie passioni, concretizzandole in progetti futuri. Sognare insomma. E dare la possibilità ad altri di farlo, sempre.

Chiara Lucchini.

 


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Chi siamo

“Diversamente Agibile” nasce dal presupposto che nessuno meglio di chi ne usufruisce può recensire un servizio.

In questo caso si parla di accessibilità a strutture e attrazioni turistiche in genere (hotel, bar e ristoranti, musei, ecc...).

Ecco l'idea creare questo sito/blog dove raccogliere tutte le esperienze di persone disabili, con reportage scritti, fotografici e filmati dei loro viaggi, in modo da fornire informazioni utili ad altri disabili che vogliono frequentare gli stessi posti. Ovviamente ci potranno essere anche note negative se vi sono incontrate barriere architettoniche o disservizi. La collaborazione è il cuore di questo progetto.

Inoltre le strutture stesse ci possono informare sulla propria accessibilità, offrendo però qualcosa in più della semplice segnalazione che vediamo in molti siti web...

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