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Marianna e Stefano a Barcellona – Parte 1

10
Settembre

Quando ho deciso di organizzare questa breve vacanza a Barcellona, ero un po’ in ansia, nonostante ci fossimo già stati (ma solo per poche ore) in occasione di una recente crociera nel Mediterraneo. Ho cominciato a “studiare” la città più di 2 mesi prima della partenza, ho letto guide, internet, racconti di viaggio, ho chiesto consigli a chi è abituato a viaggiare (grazie Francesco!) e alla fine sono riuscita a far quadrare tutto. Il risultato? Tutto molto più semplice di quello che mi aspettavo!

L’ intento del mio racconto non è quello di descrivere le bellezze dalla città, ma di parlare del tipo di difficoltà incontrate e di dare più particolari possibili riguardo all’accessibilità, perché viaggiare è bellissimo, e ancora di più è farlo senza ansie e preoccupazioni. Spero di non risultare noiosa!

Dopo essermi abbondantemente informata, prenoto un volo low cost su internet, premurandomi di chiamare la compagnia aerea per comunicare che c’è un passeggero WHEELCHAIR che ha bisogno di accompagnamento fino al posto a sedere. Premetto che io sono una “normodotata” e che mio marito Stefano è paraplegico e ipovedente: lui si affida a me ed io faccio in modo che tutto sia perfetto (o almeno ci provo!).

Poi cerco un hotel. Un po’ più complicato, perché nonostante che i siti internet ti assicurino l’ accessibilità poi non è sempre così. Seleziono alcuni hotel, chiedo informazioni più dettagliate tramite e-mail (per fortuna perché alcuni avevano la vasca da bagno, altri parti comuni della struttura non accessibili) e alla fine la nostra scelta cade sull’ Hotel Catalonia Avinyò (Carrer d’Avinyò 16) nel Barri Gotic, subito dietro Plaça Reial (avrei preferito nei pressi di Plaça de Catalunya, ma non ho trovato niente che soddisfacesse le mie necessità, un po’ per i prezzi troppo alti, un po’ per il periodo, pochi posti rimasti).

VENERDì 07 GIUGNO 2013

Tutto pronto. Arriva il giorno della partenza, mi organizzo con una sola valigia (più borsa per me e zainetto per Stefano), così da avere una mano libera per aiutare Stefano, e si parte.Arriviamo all’ aeroporto di Pisa con netto anticipo, come richiesto dalla compagnia aerea, ma dobbiamo aspettare. Facciamo il check-in, viene “etichettata” anche la carrozzina di Ste (che andrà in stiva) ed un assistente viene a prenderci subito, ci fa fare un percorso diverso passando da un metal detector “a mano”, e ci troviamo davanti al gate. Manca ancora un po’ di tempo all’imbarco, quindi l’ assistente ci lascia. Appena viene annunciato l’ imbarco, un altro assistente viene a prenderci, ci fa passare subito e ci porta su un pulmino “speciale”, che ci solleva fino all’altezza del portellone dell’aereo. A questo punto aiutano Stefano ad andare sullo “scoiattolo”, una specie di mini carrozzina con sole 2 routine dietro, che serve a passare nel corridoio stretto dell’aereo. Lo portano fino alla suo posto, lo fanno sedere e ci augurano buon viaggio.

Arriviamo a Barcellona, stesso procedimento, gli assistenti vengono a prendere Ste con lo “scoiattolo”, passaggio sulla propria carrozzina e ci accompagnano fino all’uscita.

Usciamo e appena fuori c’è l’ aerobus, il pullman che per 5,90 € a testa ci porta direttamente in centro. Io faccio presente al ragazzo che fa il biglietto che con me c’è una persona in carrozzina (come per chiedere se ci son problemi a salire sul bus, abituati agli standard italiani!!!), e lui mi guarda come per dire: “Ho visto che siete in 2!”, come se la disabilità di Ste non esistesse proprio. Già amo Barcellona!!! In meno di mezz’ora siamo in Plaça Catalunya, e ci dirigiamo a piedi verso l’ hotel.

Arrivati constatiamo che è tutto perfettamente accessibile, ascensore per andare ai piani, alla sala colazione, e sulla terrazza dove si trova la piscina (di cui non abbiamo usufruito per mancanza di tempo). La camera che ci è stata assegnata (come richiesto alla prenotazione e confermato telefonicamente) è al piano terra ed è abbastanza spaziosa per muoversi, il letto è ad altezza carrozzina, il bagno ha i maniglioni al wc e alla doccia, il lavandino è rialzato, e la doccia a pavimento ha il sedile e il saliscendi dell’acqua è abbassato. Ottima scelta, unico neo, la finestra con vista sulla saletta relax dell’hotel! In compenso il personale è gentilissimo e disponibile, ci danno consigli su dove mangiare bene a buon prezzo e dritte sui pullman da prendere. Approfittiamo subito di quei consigli e visto che sono già le 22,00, usciamo a mangiare Tapas allo Xaloc (Carrer de la Palla). Dopo cena passeggiata nel Barri Gotic e La Rambla. Già da subito Stefano riesce a gestirsi da solo nonostante l’ipovedenza, non ci sono gradini né buche, è tutto liscio e provvisto di rampe e di scivoli. E’ tardissimo, andiamo a dormire.

Fine prima parte.

Foto Hotel


La Barcellona vissuta da Roxi

3
27
Dicembre

Per me come per qualsiasi altra persona con problemi di movimento, Barcellona è “un’esperienza” con le virgolette. Trovarsi in una città che ha fatto di tutto e di più per renderti libero di visitarla, ti fa sentire come se stessi per sfondare una porta e la trovassi improvvisamente aperta, per noi contratti disabili italiani, che giustamente quando ci muoviamo ci aspettiamo il peggio, Barcellona è un grande respiro di sollievo. Tra le città al Top per il turismo accessibile. E’ la consapevolezza che è possibile rendere una città accessibile a tutti. basta volerlo e fare scelte lungimiranti ma, come sapete, su questa riva del mediterraneo è tutto molto più difficile e per molti versi impossibile.

Inizio di novembre e io e Giorgio siamo a Barcellona, una città “muy especial por los discapacitados” come ci dice subito il simpatico tassista che ci porta dall’aereoporto al nostro albergo che sta nel Barrio Gotico, a due passi dalla cattedrale da una parte e a due passi dall’altra da Plaça Catalunya dove ci sono taxi e autobus. Si chiama Catalonia Albinoni, avinguda portal de l’angel, 17 una strada pedonale piena di bei negozi da Benetton a Cartier a le Corte Ingles i grandi magazzini di Barcellona. una strada piena di gente, musica e movimento fino a tarda ora, una strada che sfocia nei tanti vicoli dell’isola pedonale dove trovare ristorantini caratteristici non per turisti.

E’ un albergo accessibile, c’è l’ascensore e la stanza per disabili è spaziosa con un grande bagno senza bidè con la vasca; ci sono solo dei maniglioni intorno al water e un maniglione alla parete della vasca, per me che cammino con le stampelle va benissimo, non so se è abbastanza per chi non può scendere dalla carrozzina. Lo segnalo comunque per l’ottima posizione (è a pochi passi anche dalle ramblas), al porto si può andare a piedi in un quarto d’ora e così anche al passeig de gracia (Casa Batllo e casa Milà) e pur essendo in mezzo al casino è silenziosissimo visto che avevamo la finestra della camera sul cortile interno. Abbiamo fatto delle ottime dormite perchè il letto è comodissimo e il cuscino pure tanto che me lo volevo portare, è la metà dei nostri come larghezza e così non l’ho mai visto da noi. L’unica cosa che vi consiglio è di non fare colazione lì perchè costa lo sproposito di 16 euro a testa, mentre appena fuori ci sono bar di tutti i tipi e gusti dove potrete fare colazione a prezzi normali.

Il capolavoro di Barcellona è la “sagrada familia” la chiesa più particolare d’europa dove il genio di Gaudì si è espresso al massimo. Lui ci ha abitato per 14 anni e lì nella cripta è anche la sua tomba. Essendo ancora in costruzione è difficile rendersi conto di quanto sia originale e minuto il suo lavoro, si ammira la totalità ma Gaudì ha studiato anche il minimo particolare e tutto ha un significato religioso filosofico e molto ispirato alla natura. Ovviamente è accessibile ma essendo molto frequentata dai turisti e l’interno occupato da gru e quant’altro la nostra visita è stata abbastanza veloce e su percorsi obbligati. Comunque il fascino di questa chiesa è indimenticabile!!! un altra opera importante di Gaudì da vedere a barcellona (oltre alla famosa casa batllò della quale vi ha già parlato Max) è casa Milà o la Pedrera un’edificio che non ha una sola parete diritta. E infatti la casa dà la sensazione di essere formata da una serie di onde di pietra. La famiglia Milà abitava in un appartamento al primo piano che è visitabile ed è molto carino, un appartamento cristallizzato all’inizio del ‘900 dallo studio alla camera da letto al bagno con tutti mobili e suppellettili dell’epoca. All’ultimo piano c’è un museo dove si possono vedere modelli e spiegazioni dell’opera di Gaudì. Ma il punto forte della Milà, a differenza di casa batllò, è che si può arrivare con l’ascensore fino al tetto. A dire il vero una volta usciti dall’ascensore si rimane lì in un piccolo spazio, mentre intorno a voi si elevano scale e i terrificanti camini chiamati ” espantabruixas” spaventastreghe. anche se non ci si può spostare più di tanto, è divertente la vista.

Un’altra opera di Gaudì da non perdere è Parc Gùell, dal nome di un grande amico e mecenate di Gaudì. Bisogna entrare dall’ alto in maniera che si scende invece di salire, visto che ci sono parecchie scale. E’ un’opera progettata come città-giardino, rimasta incompiuta ma è uno degli spazi verdi più originali con colonne doriche, una piazza con una grande panchina multicolore a serpentina, un drago coloratissimo alla sommità di una grande scalinata e due casette di marzapane (così le ho chiamate io!) che sembrano uscite dalle fiabe e sono in realtà le case del custode.

A Barcellona ci sta una collina che si chiama montjuìc che è un punto panoramico della città, dove ci sono diversi musei e cose da vedere. Noi abbiamo visitato la fondazione Joan Mirò. questo artista di barcellona inventò e sviluppò uno stile surrealista particolarmente legato al mondo onirico e nella sua fondazione, un edificio bianco totalmente accessibile, ci sono le sue bellissime opere: quadri sculture e arazzi molto colorati e particolari, affascinanti. Appena fuori dalla fondazione, a breve distanza c’è un bel ristorante che si chiama el xalet e lo segnalo perchè oltre a mangiare benissimo ha una spettacolare vetrata panoramica dalla quale si vede tutta la città. Unico neo, non è molto economico!!

A montjuìc c’è anche una teleferica che scende fino a Barceloneta e ci sarebbe piaciuto prenderla, è accessibile alle carrozzine, ma dopo aver girato molto per cercarla abbiamo scoperto che non funzionava! Peccato sarà per la prossima volta!

Tornando in città siamo tornati sulle ramblas, era sera ormai, e siamo andati a vedere il mercato de la boqueria che resta aperto fino a tardi con i suoi banchi di pesce e molluschi, di frutta e generi alimentari. Abbiamo comprato qualcosa, tra i quali i fichi per scoprire che sono un po’ diversi dai nostri, buoni ma meno dolci. Andare in vacanza significa anche scoprire nuovi sapori, provare qualcosa di nuovo. Per esempio, alla taverna basca, un ristorantino all’interno dell’isola pedonale del barrì gotic io ho mangiato funghi con creste di gallo!! non avrei mai pensato di poterle mangiare, e invece erano buone. Tornando alla boqueria, attraversando la rambla proprio di fronte al mercato si trova il museo dell’erotica e rimaniamo in tema, perchè amore e cibo vanno bene insieme! Il museo ha una scala ripida sulla parte che dà sulla rambla ma non preoccupatevi che è accessibile perchè vi fanno fare il giro nella viuzza dietro, e si sale con un montacarichi. E’ un museo molto serio, che ripercorre l’erotismo nelle varie culture attraverso statuette quadri e disegni.

Rimanendo in tema di musei un po’ particolari a Barcellona c’è anche il museo delle carrozze funebri, ma non ricordo più dov’è perchè non è segnalato da nessuna guida. Giorgio l’ha scoperto sulla cartina dell’albergo e siamo andati a vederlo. E’ un museo che sta nel sotterraneo di una grande azienda nel tema. Infatti per portarci giù nel museo ci hanno fatto entrare negli uffici dove gli impiegati stavano lavorando e tutti ci hanno salutato cordialmente.

Il museo diciamo ripercorre le usanze di trasporto all’ultima dimora nel tempo, e così ci sono carrozze, automobili etc.

Un altro museo particolare sta nella stessa via del museo picasso, ed è il museo del souvenir…sono esposti in modo molto creativo oggetti e creazioni che vengono venduti nei vari paesi del mondo.

Una delle cose che volevamo fare a Barcellona era andare a vedere il museo Dalì a figueras. Figueras è a circa due ore di treno da Barcellona e prima di partire mi sono informata sul sito delle ferrovie spagnole che si chiamano renfe e ho visto che tutti i giorni partono dalla stazione saints di barcellona diversi treni accessibili che si chiamano catalunya espress. Nel sito era anche specificato che se si aveva bisogno di assistenza bisognava informare prima e chiamare un numero telefonico. io ho preso nota ma poi non abbiamo chiamato…e come ho già detto, ho fatto il viaggio in treno più rilassato della mia vita. Non solo la stazione non ha un gradino ma un’ascensore trasparente usata da tutti vi porta al binario di partenza e il treno che arriva ha un vagone disabili che ha una rampetta che dà accesso a un grande scompartimento con due sedili e il posto dove ancorare la carrozzina. Una meraviglia!!!

La stazione di figueras è molto piccola e per raggiungerla una volta scesi dal treno, bisogna attraversare i binari attraverso una rampa fatta apposta e anche qui non ci sono difficoltà. Al ritorno invece, della serie non può essere tutto così facile, il catalunya express che ci aspetta sui binari non ha il vagone disabili e bisogna fare i soliti gradini. Chiediamo informazioni al capotreno e dal nulla si materializzano due o tre persone, personale della ferrovia, per aiutarci…una volta sul treno ci hanno messo nell’angolo dell’entrata, proprio di fronte al bagno che aveva il simbolo disabili sulla porta, che era il più grande bagno che ho mai visto su un treno ma comunque una carrozzina non entra, e il vagone aveva lunghi tavoli fra i sedili dove la gente attaccava i portatili e quindi nemmeno lì poteva entrare una carrozzina. Il capotreno poi ci ha chiesto di scendere a saints e lui ha avvisato del nostro arrivo e quando siamo arrivati a Barcellona, ci sono venuti a prendere con un aggeggio manuale che formava una rampa e dopo qualche difficoltà e di fronte a un pubblico non pagante, sono trionfalmente sbarcata a barcellona.

Il museo Dalì a Figueras non è molto lontano dalla stazione e si può andare a piedi; è un museo fantasmagorico come il suo autore e purtroppo non è tutto accessibile, ma quello che potete vedere è assolutamente sufficiente…e inoltre vi fanno pagare un solo biglietto!!! dalì era nato a figueras e nel 1974 trasformò il teatro della città che era in rovina nel suo museo e lì ora è anche la sua tomba. All’entrata nel cortile principale c’è una cadillac che è chiamata taxi plujòs (taxi piovoso) perchè se mettete una moneta scende pioggia dentro la cadillac.

Tutto il museo è particolare ed eccentrico come il suo autore ed è un’esperienza che davvero consiglio. si possono vedere molte sue opere superando qualche gradino e anche la sua tomba circondata da sei serpenti d’oro da lui disegnati. sembra di nuovo un teatro ma un teatro surrealista…il luogo giusto per capire questa terra e i suoi artisti.Per finire parliamo un po’ del port vell e dell’acquario. Tutto è accessibile al punto che lì al porto non c’è la pista ciclabile come da noi, ma c’è la pista carrozzine…una pista con disegnato sopra il simbolo disabili!! ovviamente l’acquario è accessibile e ricorda un pò quello di Genova, l’unica grossa differenza è lo spettacolare tunnel dove gli squali e gli altri pesciotti vi nuotano sulla testa.

Un’altra cosa che potete fare al porto è prendere una golondrinas (rondini), così sono chiamati i battelli a due piani che vi portano a fare un giro di un’ora dal porto alla costa di Barcellona. Noi l’abbiamo preso perchè volevamo fare un giro sul mare dopo tanti musei, ma vi avviso che la vista non è proprio indimenticabile. non c’è molto da vedere, ma il mare è il nostro vecchio mediterraneo ,il vento il sole e i gabbiani ci sono tutti…


Barcellona: la seconda parte del racconto di Stefano

10
20
Agosto

Decidiamo di iniziare visitando Parc Guell e familiarizziamo con i bus TUTTI accessibilissimi, come funziona lo hai spiegato benissimo tu Max ma a breve potrete vedere un filmatino che metteremo su youtube, unica nota dolente?? l’aria condizionata all’interno, veramente esagerata anche alle ore tarde della notte. Il parco è molto bello in stile Gaudì, abbastanza insidioso per le ripide salite ma accessibile sia ad una car manuale(povero chi spinge) ma meglio per chi ne ha una elettrica.

Casa Battlò, che io non ho visitato purtroppo perchè con la mia car non entravo nell’ascensore e avrei dovuto trasferirmi su una manuale che comunque avevano in dotazione, non l’ho fatto perchè quel giorno eravamo divisi e mancavano braccia forti per il trasferimento, ma gli altri a ruota l’hanno visitata e me l’hanno raccontata con foto e video, sarà motivo per tornare a Barcellona che vi devo dire….ho visitato però casa Milà o la Pedrera come la chiamano loro, sempre costruita da quel pazzo di Gaudì, accessibilissima fino a parte del tetto tramite ascensore e personale gentilissimo.

La Sagrada familia poi, accessibile all’interno ma solamente al piano terra, ma praticamente si può ammirare poco perchè è un cantiere aperto, però nessun problema per entrare all’interno della recinzione e nessuna fila (sfruttiamo le nostre fortune nella sfortuna).

Decidiamo di vedere la Fontana Magica in Plaza de Espana, meravigliosa.

Ci concediamo anche di far visita allo splendido acquario, completamente accessibile e per cazzeggiare al cinema tridimensionale Imax.

Dietro consiglio del gentilissimo personale dell’hotel, dei ragazzi sempre molto disponibili e attraenti agli occhi delle donzelle, abbiamo avuto il grande onore di visitare il Palau della Musica con tanto di guida in catalano, un altro capolavoro del 900, anch’esso come Casa Batlò, patrimonio dell’Unescu, roba da rimanere a bocca aperta, sarebbe orgasmico assistere ad un concerto di musica classica credo in questo splendido tempio. Inutile dirvi che è tutto accessibile, bagni compresi, pulitissimi.

Inoltre abbiamo visto il Picasso anche se non sono tutto sto gallerista e due delle ragazze anche la fondazione Mirò, che a loro dire è molto bella oltre che situata in zona panoramica, inutile ripetermi sull’assenza di barriere architettoniche, ad un certo punto mi mancavano quasi guarda 😉

Per mia immensa curiosità, perchè ho letto il meraviglioso libro che consiglio, La Cattedrale del Mare di Ildefonso Falcones, abbiamo visitato anche la cattedrale di Santa Maria del Mar, che tu caro Max hai ripreso completamente, evidenziando anche il passaggio esterno tramite una rampa in legno, mi soffermo però su una cosa che voglio raccontarvi per elogiare ulteriormente Barcellona e la sua mentalità, giravo all’interno della chiesa da solo, più che per un fatto religioso(non credo di credere), per rivivere il libro, tuffarmici dentro, mi avvicino alla cappella interna dove è esposto il santissimo, per entrarci c’è uno scalino, faccio per rinunciarci, quando un tizio mi chiede se voglio entrare, rispondo di si, et voilà ecco che da dietro l’angolo spunta una rampetta per superare l’ostacolo, ringrazio e vado avanti 😉

Visto che non era distante decidiamo di fare un giro nel Barrio Gotic, pavimentato perfettamente senza una minima buca o impercettibile scalino, d’altronde, ripeto, come tutti i luoghi di Barcellona visitati, anche fuori dal centro.

Visitiamo anche tutta la zona attorno alla Cattedrale “ufficiale”, con i suoi vicoli storici ecc..La nostra “guida”, un contatto che ho io grazie alla mia amicizia con suo papà, contribuisce a farci apprezzare ancor di più la città catalana, infatti visitiamo vicoli e piazzette che non avremmo mai visto, la splendida Plaza del Re, Plaza Sant Jaume o Plaza de la constitution, piazza degli angeli dove c’è il MACBA museo di arte contemporanea, estremamente accessibile e tutta la zona universitaria. Inoltre grazie a Cinzia abbiamo avuto l’onore di cenare per due volte in un ristorante caratteristico e unico nel suo genere, praticamente all’ingresso c’era un grosso bancone di pesce, come al mercato o in una pescheria, tu sceglievi quello che volevi, e credetemi c’era di tutto e fresco, loro te lo mettevano in un sacchetto, te lo pesavano ti dicevano il prezzo lo passavano in cucina e ti indicavano il tavolo, che dovevi apparecchiarti e poi quando chiamavano il tuo numero andavi a prendere il vassoio, uno spettacolo vero e proprio, non ricordo il nome ma è in un vicolo del quartiere Sanz, ve lo farò sapere dai….ah dimenticavo…con bagno accessibile.

Il mare lo abbiamo vissuto poco, quasi per niente anzi a parte un paio di passeggiate serali sullo spendido lungo mare e Mare Magnum e un tardo pomeriggio in spiaggia a Barceloneta, ma questo non è il mare che mi piace vivere, troppa folla e soprattutto troppi falli volanti ahahaha…però mentre gli altri riposavano sbragati sulla spiaggia io vagabondavo per Barceloneta in mezzo ad una folla continua. Chiudiamo con la mitica e famosissima Ramblas, verso la quale c’è poco da dire ormai se non che è la via più zeppa di artisti di strada di ogni genere che abbia mai visto e di non correre troppo con le proprie car elettriche divertendosi a schivare la gente, che si rischia di investire qualcuno e di ribaltarsi….se ve lo dico un motivo c’è…a buon intenditor poche parole…….Ollè!!

* Dopo questa lunga serie di elogi verso un paese che non è nostro, vorrei chiudere in modo opposto verso il paese che invece è nostro. Come avete potuto notare, all’inizio di questo mio scritto alla voce Polizia ho messo un asterisco, e bene tutto questo per denunciare un fatto. Come detto Marione in tutta fretta, non trovando un posto poco prima di imbarcarsi sulla nave, ha pensato di parcheggiare davanti al palazzo della Polizia, munito di come minimo 30 parcheggi classici e 2 per disabili, ha esposto il tesserino e lasciato il proprio numero di cellulare per qualsiasi problema.

Il giorno dopo gli arriva una telefonata dalla Polizia di Civitavecchia in cui gli viene detto che quel posto è riservato a disabili che si recano negli uffici della polizia per sbrigare le consuete pratiche e che la sosta a lungo termine non è consentita, gli viene risposto che tutto questo non lo si sapeva e che abbiamo parcheggiato lì perchè è il punto più vicino al porto, oltre che più sicuro e che su quella macchina c’erano 3 disabili, piena di bagagli, con 3 carrozzine “scaricati” al porto per andare in vacanza 10 giorni.

La polizia risponde gentilmente che non farà rimuovere l’auto ma che una sanzione devono fargliela per forza e di presentarsi in questura al ritorno dalla vacanza. Ci presentiamo tutti, ci vengono richiesti i documenti, addirittura i biglietti come prova del viaggio e quasi come se avessero bisogno vitale di denaro e di rispettare la legge (quando gli pare), senza un minimo di clemenza, ci tengono lì per un’ora spossati dal viaggio e addirittura febbricitanti e ci infliggono una multa di 100 euro, inoltre ironia della sorte, sfortuna ha voluto che a Mario fosse scaduta la revisione a Giugno per sua dimenticanza e gli tolgono il libretto con tanto di multa di 170 euro, della serie Bentornati in Italia!!

note-della-redazione

I dati sulle varie accessibilità sono stati forniti dall’autore dell’articolo, facciamo presente che i disabili non sono creati con lo stampino e quindi ci possono essere delle esigenze differenti anche con malattie simili. Consigliamo dunque di non esitare a chiedere ulteriori informazioni lasciando commenti oppure scrivendo alla redazione, sicuri e speranzosi di avere la gentilezza dell’autore del reportage di darci altre informazioni se in suo possesso.

Grazie.


Barcellona: la prima parte del racconto di Stefano

1
19
Agosto

Stefano, insieme ad altri amici, è appena tornato da Barcellona e ci racconta la sua esperienza.

Come promesso a Max eccomi pronto a fare un resoconto della mia splendida vacanza a Barcellona.

Prima di iniziare a raccontare vi presento i protagonisti della vacanza:

il sottoscritto a bordo della sua B500, che non è una motocicletta ma bensì un quad per disabili, chiamiamolo così dai, Marinella con la sua aggressiva e sportivissima quicky 200, Riccarda con la sua dorata car manuale, Giorgiana con la sua andatura lenta e sciolta 😉 il muscoloso e pazientissimo Marione e la nostra cara Fabiola.

Decidiamo di vivere questa vacanza facendo affidamento sulle tantissime recensioni positive forniteci su Barcellona, sia da parte del nostro Max che da parte di altri amici con disabilità, la splendida città catalana non li smentirà, anzi…

Decidiamo di partire in nave, sia per comodità che per vivere un’esperienza nuova, la nave è la Grimaldi, che funge sia da crociera offrendo molti comfort, che da traghetto, infatti imbarca qualsiasi tipo di autoveicolo, tir compresi.

grimaldi

(Continua…)


Barcellona: Hotel Atlantis accessibile

29
Luglio

Oggi vi descrivo l’hotel dove io e mia moglie siamo stati in viaggio di nozze a Barcellona: Hotel Atlantis.

L’Hotel Atlantis si trova in via Pelai, proprio nel cuore di Barcellona, vicino a Plaza Catalunya, a pochi metri dalla famosa Ramblas e dalla nota via commerciale Passeig de Gràcia.

Cliccate sulla cartina per ingrandirla.

cartinahotelatlantis

Se desiderate spostarvi in altri punti della città, a Plaça de Catalunya avrete accesso a un’importante rete di trasporti (metropolitana, autobus, parcheggi di taxi) che vi permetteranno di raggiungere in poco tempo la vostra destinazione.

(Continua…)


Barcellona: Plaza Real e Ramblas

2
22
Luglio

Continuiamo con l’accesibilità di questa splendida città: Barcellona.

Ci dirigiamo verso le Ramblas, ossia una lunga strada composta cosi: al centro è pavimentato e pedonale, molto largo, con una serie di banchetti, dai fiori, alla vendità di uccellini, gadget, ecc….in più ci sono diversi alloggi con sedie dove mangiare.

Le Ramblas sono sempre affollate, che sia mattina presto, le 2 del pomeriggio, la sera o la notte.

In questa zona c’è più turisti che spagnoli e ovviamente molti italiani. Dopo un pò di strada troviamo Plaça Real, piazza piena zeppa di ristoranti con tavoli all’aperto, frequentata soprattutto da turisti.

Sotto un breve filmatino che abbiamo fatto:

(Continua…)


Roma: autobus per disabili, scandalosi!

7
22
Luglio

Ci tengo a fare una premessa iniziale. Non ho niente contro i cittadini romani, che anzi sono sempre stati disponibili ad aiutarmi, sarà anche che ormai sono abituati a queste carenze e c’è una sorta di empatia.

Nel mio giudizio pesa sicuramente l’esser passato da poco tempo da una realtà come Barcellona, in cui il servizio pubblico è praticamente perfetto, almeno per ciò che concerne l’adeguamento dei mezzi di trasporto all’accesso per i disabili. In questo Barcellona batte e stravince su Roma.

Io sono toscano ma non per questo non mi rattrista e fa incazzare vedere la capitale d’Italia, una delle città più belle e importanti del pianeta, invasa ogni anno di turisti, luogo dove risiede la sede del Papa, del governo e potrei continuare in un lunghissimo elenco, vederla ridotta ai minimi termini per ciò che concerne la mobilità dei disabili.

Prima differenza tra Barcellona e Roma. La città spagnola ha praticamente il 95% degli autobus con pedana elettrica e pulsante esterno per richiedere la fuoriuscita dello scivolo. Il tutto avviene velocemente e nel massimo della comodità. Con gli autobus ho girato tutta Barcellona. A Roma non so quale sia la percentuale, non credo alta ma comunque non importa, tanto 9 su 10 hanno la pedana non funzionante e l’unico rimedio e farsi aiutare dalla gente o dall’autista per sollevare a mano la carrozzina. Così ho fatto praticamente ad ogni autobus.

I romani sono talmente abituati a questa situazione che appena ti vedono subito si predispongono ad aiutarti, neanche si domandano se la pedana funziona o no. Ormai penso che sia diventata questa la prassi, fare a mano. Vorrei sapere che cosa fa l’A.T.A.C per questa situazione, vorrei sapere se controllano e fanno la revisione ai loro autobus e vorrei sapere se insegnano agli autisti a segnalare eventuali guasti e a provare almeno se la pedana funziona. Altrimenti diventa un giro vizioso, le pedane non funzionano e quelle funzionanti non vengono usate, così nel tempo si rovinano pure quelle, perchè se un marchingegno elettrico lo usi troppo si rompe ma se non lo usi mai muore da solo e comunque basta fare la revisione ogni tanto.

A.T.A.C rispondi please. Se li chiami ti dicono che da un po’ ogni autobus che deve essere sostituito lo si rimpiazza con uno con pedana elettrica, ma se poi fate in modo che nel giro di poco tempo non funziona più o non la usate proprio, allora è inutile. Saranno più scadenti di quelli catalani?…mah.

Altra riprova che gli italiani fanno finta di preoccuparsi dei cittadini “diversi”, ti mostrano la soluzione ma poi la riducano a obsoleta.

Ci sono anche esperienze da leggere che t’invogliano a lottare per rendere accessibili veramente questa città, vi invito a leggerle sul nostro sito, ecco gli articoli:

http://www.diversamenteagibile.it/2009/09/20/stefano-ci-racconta-del-suo-viaggio-a-roma/

http://www.diversamenteagibile.it/2009/08/10/i-giardini-bellissimi-di-tivoli-a-roma/

http://www.diversamenteagibile.it/2010/02/01/roma-accessibile-a-disabili/

AGGIORNAMENTO del 21 Febbraio 2010

Sembra che ci siano delle novità a riguardo, vi invito a leggerle nel nostro articolo:

http://www.diversamenteagibile.it/2010/02/16/a-roma-nuove-pedane-per-disabili-su-6-linee/


Barcellona: attrazioni accessibili

1
21
Luglio

Nel proseguire il racconto del nostro viaggio di nozze, dopo aver parlato dei mezzi accessibili, oggi visitiamo altri luoghi di Barcellona.

Incominciamo da una Cattedrale che si trova nella zona denominata Barrio Gothic. Questa zona si trova prendendo una traversa delle Ramblas, è un quartiere tra i più antichi della città, molto suggestivo, pieno di vicoli stretti e negozi. In più c’è la cattedrale. Esternamente purtroppo è un po’ rovinata la vista da lavori in corso e un mega pannello rosso che non centra un kaiser, ma appena entrati l’atmosfera cambia e diventa molto suggestiva. Da visitare. Gratis.

Santa Maria del Mar È una chiesa gotica del quattordicesimo secolo che sta lungo il mare, ed è stata costruita dagli abitanti del quartiere La Ribera con i soldi che avevano guadagnato con il commercio all’estero. Era la loro chiesa privata. Le finestre colorate della basilica, che datano sia del quindicesimo secolo che dal diciottesimo, sono molto conosciute.

La Chiesa di Santa Maria del Mar

La Chiesa di Santa Maria del Mar

Per entrare bisogna fare una delle salite che sono ai lati della scalinata centrale, salita direi alquanto ripida e avvisare i responsabili all’interno di aprire il portone laterale, ne vale la pena, è davvero bellissima.

Sotto un breve filmatino esplicativo della nostra visita 😉

Altro simbolo da vedere è sicuramente Casa Battlò, costruita da quel pazzo di Gaudì. Si trova non molto distante da Plaça de Catalunya ed è una delle sue stranissime case, quasi fumettistiche…insomma, ne vedete un accenno in foto e poi nel video sotto…è veramente strano passeggiare lungo case e palazzi moderni e poi trovare questo spettacolo di costruzione, sembra proprio di entrare all’improvviso in una favola.

Accessibilità. Non lo avrei mai detto, non solo si può entrare con la carrozzina ma c’è pure l’ascensore!! e tra l’altro è originale del periodo, ovviamente con il motore rinnovato 😉 che poi in effetti guardando lo stile con cui è fatto, è proprio dell’epoca….il che non è che lo renda assai accessibile. Ho dovuto cambiare carrozzina perchè la mia non entrava. Ne hanno una loro più adatta e comunque l’ometto addetto era molto simpatico.

Siparietto. Mentre eravamo in ascensore qualche furbo a aperto li sportelli in un piano, mandando in tilt l’ascensore (elevator lo capiscono bene) e come accenno nel video siamo andati in su e giù per un bel po’ con l’omino incazzatino 😉 !!!

Entrare qui non è gratis, si paga 13 euro a testa e niente sconti per me, ma credo più perchè era antipatichina la tipa dei tickets. Occhio che si vede solo 2 piani, il primo e il quinto e vale per tutti, normo o disabili…tra l’altro il quinto è in cima e non c’è molto….gli altri sono privati, perchè qualche fortunato ci abita!!!

….in compenso sono potuto andare anche nel bagno, che è grande e quindi accessibile 😉 nel secondo video si vede 😉

…e per oggi abbiamo finito la nostra passeggiata a Barcellona.

note-della-redazione

I dati sulle varie accessibilità sono stati forniti dall’autore dell’articolo, facciamo presente che i disabili non sono creati con lo stampino e quindi ci possono essere delle esigenze differenti anche con malattie simili. Consigliamo dunque di non esitare a chiedere ulteriori informazioni lasciando commenti oppure scrivendo alla redazione.

Grazie.


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Chi siamo

“Diversamente Agibile” nasce dal presupposto che nessuno meglio di chi ne usufruisce può recensire un servizio.

In questo caso si parla di accessibilità a strutture e attrazioni turistiche in genere (hotel, bar e ristoranti, musei, ecc...).

Ecco l'idea creare questo sito/blog dove raccogliere tutte le esperienze di persone disabili, con reportage scritti, fotografici e filmati dei loro viaggi, in modo da fornire informazioni utili ad altri disabili che vogliono frequentare gli stessi posti. Ovviamente ci potranno essere anche note negative se vi sono incontrate barriere architettoniche o disservizi. La collaborazione è il cuore di questo progetto.

Inoltre le strutture stesse ci possono informare sulla propria accessibilità, offrendo però qualcosa in più della semplice segnalazione che vediamo in molti siti web...

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