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Disabili a Cuba: Viaggio organizzato con accompagnatori

9
Febbraio

Oggi vi proponiamo un’interessante proposta di viaggio adatta a persone disabili, organizzata dal nostro amico Luigi che presentiamo:

Luigi Passetto fondatore di LP tour nato a Napoli, 51 anni, cresce e studia a Milano e svolge da sempre la Sua attività nel settore turistico. Sposato, padre di due gemelle. Le prime esperienze lavorative risalgono al 1981 come primo pianista della catena alberghiera Michelangelo di Milano mantenendo l’impegno e il prestigio di direttore artistico per tredici anni. La sua ambizione di crescere professionalmente lo spinge a cambiare e accettare la scelta di girare il mondo partecipando a viaggi Incentive aziendali e dando concerti integrandosi ad orchestre all’estero. Nel 1994 per motivi familiari il suo interesse si avvicina al mondo e realtà dei disabili occupandosi di capire quanti e se i disabili viaggiano nel mondo e come. Delegato nei primi anni di attività dall’associazione A.N.G.L.A.T. viene nominato rappresentante della stessa componente del Consiglio del Direttivo Nazionale al quale presenta il progetto “Vacanze Dedicate” oggi ormai una realtà.

Titolare di LP tour agenzia di viaggi specializzata nell’organizzare e proporre viaggi individuali documentando ai clienti in questione la realtà di accessibilità che offre il mercato turistico con destinazioni Nazionali ed Internazionali.

Dopo questa presentazione, vediamo la proposta attuale:

Marzo 2010 – TOUR de CUBA

Viaggio di gruppo – 2 settimane

Tariffa per persona in camera doppia

1765.00 (finito!!!)

Supplemento singola (a richiesta) € 325.00

Garanzie di accessibilità per viaggiatori disabili!

La quota comprende:

Volo Charter LM Lauda Livingston a/r Mxp – Hav / Hog – Mxp

  • 3 notti Havana – Htl 4* trattamento BB
  • 4 notti Varadero – Htl 4* trattamento All Inclusive
  • 2 notti Trinidad – Htl 4* trattamento All Inclusive
  • 5 notti Cayo S.Maria – Htl 5* trattamento All Inclusive

Trasferimenti in bus con aria condizionata

City Tour Havana con pranzo incluso

– Assistenza ns. Personale

– Tasse aeroportuali Italiane

– Assicurazioni Medico/Bagaglio

– Visto entrata a Cuba € 25,00

La quota NON comprende:

– Tasse d’uscita: US$ 25.00 (da pagare in loco)

– Polizza annullamento facoltativa: € 80.00

– Adeguamento carburante da definire

– Le mance, gli extra e tutto quanto non espressamente indicato nella quota comprende

– Quota netta e operativo/disponibilità volo soggetti a riconferma al momento della prenotazione.

Ref Platts 480 1EUR = 1.27 USD l’adeguamento carburante può subire variazioni fino a 21gg dalla partenza.

Per informazioni e prenotazioni:

LPtour di Luigi Passetto

Via Curio Dentato, 11 – 20146 MILANO

Tel.: 02.471021

Fax: 02.42295443

E-mail: viaggi@lptour.it

E-mail: milano@anglat.it


Disabili ad Amsterdam: Rita ci racconta

18
29
Gennaio

Per il nostro Turismo Accessibile, ecco ancora Rita che ci racconta del suo viaggio ad Amsterdam.

La città: notizie utili

Non è una città facile, (più comoda di Roma!) l’asfalto riveste solo le strade periferiche o quelle più trafficate, per il resto ci sono dei mattoni stretti, spesso divelti e avvallati. In compenso non ci sono marciapiedi rialzati e comunque sempre con gli scivoli, una città che si sposta quasi solo in bicicletta, non può che averne. Le uniche salite sono per andare sui ponti che attraversano i canali. Con poche auto che girano la città è silenziosa e tranquilla; i mezzi pubblici sono prevalentemente tram doppi, ho visto che sono predisposti per la salita delle carrozzine, ma non li ho provati. Io ho sempre girato “a piedi”, mai preso un mezzo o un taxi, se non da e per l’aeroporto, la città non è molto grande, i disabili olandesi li ho visti tutti dotati di carrozzina elettrica, anche loro faranno uso saltuario dell’automobile. Il clima è piovoso e umido, ma io in aprile ho incontrato sempre il sole. I servizi igienici si trovano sempre nei musei e per fortuna la città ne ha molti. L’allarme nei bagni non è come da noi una cordicella da tirare di solito nei pressi del water, bensì una corda che distanziata pochi centimetri dal suolo e dal muro, corre tutt’intorno al perimetro del bagno, cosicché in qualsiasi punto del locale si cade o si ha bisogno, l’allarme è a portata di mano. Bella trovata, direi! I locali del centro sono abbastanza piccoli, se pensate o vedrete la case caratteristiche capirete il motivo, sfido dunque a trovare servizi igienici comodi, nella mia guida c’era scritto che solo un bar in centro città ne aveva uno accessibile.

Cenni storici, culturali e curiosità

Gli olandesi vanno in bici come noi andiamo in macchina, ho visto un parcheggio per bici a tre piani tipo silos, negli appositi cassonetti sul davanti delle biciclette, ci caricano di tutto spesa e/o bambini e con tutti i climi. Le strade sono di due tipi, quelle col canale al centro hanno dopo il nome la desinenza gracht (canale), quelle senza la desinenza –straat (strada). I canali sono la caratteristica principale, costeggiati da strade ad una corsia, con alberi, e la pista ciclabile. Nel centro città i canali sono tutti disposti a ferro di cavallo, intorno alla foce del fiume Amstel, da qui il nome.

Gli olandesi sono cordiali, gentili e tranquilli, amano stare all’aria aperta a prendere il sole, si mettono a leggere sul marciapiede davanti alla porta di casa; se sei al bar e al tuo tavolo ci sono posti liberi, loro ti chiedono se possono sedersi, così come al ristorante si mangia a volte con gente estranea di fianco; sono tutti molto giovani e anche quelli più anziani, appaiono giovani lo stesso. Le case hanno tutte una forma caratteristica, perché sono state concepite come case/magazzini.

I tre musei principali, il Rijksmuseum, lo Stedelijk e il Van Gogh sono concentrati in un quartiere sorto alla fine dell’ottocento, nei pressi di un grande parco, il Vondelparck, ottimo per una siesta post-visita. Tutti i musei sono accessibili, tranne il museo/casa di Anna Frack ma l’interminabile fila all’entrata è un disincentivo.

Tra una visita culturale l’altra ci si riposa uno dei numerosi bar che sono dappertutto, hanno anche tavoli all’aperto e offrono di tutto a tutte le ore. Per cenare non fate troppo tardi, verso le dieci di sera si chiude e se è un giorno feriale, vanno tutti a letto, ma il fine settimana si scatenano. I locali sono tutti molti carini, arredati in modo originale, spesso con mobili e oggetti riciclati. Ci sono anche tantissime librerie, di libri vecchi e nuovi, eppoi fiori, fiori e colori ovunque, tutti i più piccoli ritagli di terra sono coltivati dai cittadini nei pressi delle loro abitazioni. Non mancate di far visita anche al noto mercato dei fiori, dove i tulipani sono ovviamente i padroni.

Vademecum, ovvero io ho fatto così

L’aereo l’ho prenotato sul sito della compagnia olandese KLM, poiché era quella più competitiva economicamente. Ho successivamente telefonato per indicargli che ero un passeggero “speciale”. Quando dovete tornare in Italia considerate che l’aeroporto di Amsterdam è enorme, e si impiega del tempo per arrivare all’imbarco. Comunque nessun inconveniente né all’arrivo né alla partenza. L’albergo era comodo, bello e in ottima posizione.

L’entrata con un montacarichi di lato a quella principale, camera confortevole, bagno grande, dotato di una sedia apposita per fare la doccia e di maniglioni al water. Caro, però, come tutti gli alberghi di Amsterdam.

L’albergo si chiama NH CITY CENTER HOTEL Spuistraat 288-292, tel. 0204204545 oppure potete contattare l’agenzia olandese KEYTOURS dam 19, tel. 0205200080.


Turismo Accessibile a Copenhagen: il racconto di Rita

24
Gennaio

Abbiamo il piacere di accogliere nella nostra famiglia dedicata al Turismo Accessibile, Rita, che ci racconterà dei suoi viaggi iniziando dalla bellissima e molto accessibile, Copenhagen. Iniziamo a leggere il suo racconto:

Non è un luogo comune dettato da esterofilia il modello di civiltà dei paesi nordeuropei. Copenhagen ne è un valido esempio tangibile.

Ho prenotato una camera al Danhostel, (Handersens Boulevard) ostello in un grattacielo sul canale. Minimalista ma con tutti i confort, nel perfetto stile nordico, la stanza con grandi finestroni, la sala colazione self-service tutto ottimamente accessibile.

Il centro culturale e ricreativo della città si sviluppa lungo il viale pedonale, lo Stroget, (qui anche i ciclisti scendono dalla bicicletta) che s’imbocca da un’immensa piazza (Radhulsplasden). In questa zona centrale si trova anche il quartiere universitario, la cattedrale neoclassica (Vor Frue Kirke) e la piazza dei francescani (Grabrodretorv), dove si affacciano palazzi multicolori, numerosi bar/caffè e vi si erge al centro un secolare albero. Qui un locale storico offre un menu caratterizzato da aringhe condite letteralmente in tutte le salse, inevitabilmente accompagnate con fette di pane nero imburrate (smorrebrod).

Ho visitato il Museo Civico (National Museet) con collezioni sulla storia danese dal paleolitico al XIX sec. Molto interessante considerando che i danesi erano dei grandi navigatori e che fino a poco tempo fa la Groenlandia apparteneva alla Danimarca.

Per recarsi la Luisiana, museo d’arte contemporanea a circa 20 km dalla capitale occorre prendere il treno. Non fate come me che conscia delle difficoltà italiane, mi sono recata alla stazione per prenotare il servizio di salita/discesa dal treno. L’impiegata mi ha risposto in perfetto italiano che non era necessario: da loro circolano solo treni accessibili.

Ogni treno, infatti, ha due/tre carrozze così arredate: nessuno scalino per entrare, il vagone è allineato al marciapiede, dentro i sedili sono ribaltabili alle pareti, appositi ganci tengono ferme le biciclette, spazi liberi per carrozzine per bambini e per disabili. Macchinette ristoro e servizi igienici. Dalla stazione si percorre circa un kilometro a piedi e si arriva al museo. Una casa coloniale è l’ala centrale del complesso, ampliata da nuove costruzioni bianche e a vetri. Il museo sorge su un grande giardino all’inglese, arredato sculture e si affaccia sul Mare del nord.

In queste città nordiche marciapiede e pista ciclabile molto spesso corrono parallele, non ho avuto quindi difficoltà a percorrere tutti gli spostamenti in carrozzina, mai preso un mezzo pubblico.

Costruzioni d’architettura Contemporanea sono il Den Sorte Diamant e il nome indica la particolare forma del palazzo che ospita la Biblioteca Reale e l’Operaen, teatro dell’opera tutto di vetro che guarda il canale.

Il Kastellet, cioè la cittadella fortezza sul mare nei pressi del quale avviene il pellegrinaggio alla Sirenetta, simbolo della città. Altra meta classica è Cristiania, il quartiere “zona franca”, dove ancora oggi vivono persone hippy.

Altre mete a vostro piacimento e secondo le esigenze e i gusti, aggiungo solo che è una città vivace, giovane e non solo anagraficamente, insomma una calda atmosfera nordica.

Note della Redazione:

Ringraziamo la nostra nuova reporter Rita per la sua partecipazione. Vi ricordiamo, come sempre, che i disabili non sono fatti con lo stampino e quindi ognuno può avere esigenze diverse. Prima di mettersi in viaggio è sempre bene chiedere ulteriori informazioni, sia a Rita in questo caso, sia alla struttura di cui parla. Grazie.


La Barcellona vissuta da Roxi

3
27
Dicembre

Per me come per qualsiasi altra persona con problemi di movimento, Barcellona è “un’esperienza” con le virgolette. Trovarsi in una città che ha fatto di tutto e di più per renderti libero di visitarla, ti fa sentire come se stessi per sfondare una porta e la trovassi improvvisamente aperta, per noi contratti disabili italiani, che giustamente quando ci muoviamo ci aspettiamo il peggio, Barcellona è un grande respiro di sollievo. Tra le città al Top per il turismo accessibile. E’ la consapevolezza che è possibile rendere una città accessibile a tutti. basta volerlo e fare scelte lungimiranti ma, come sapete, su questa riva del mediterraneo è tutto molto più difficile e per molti versi impossibile.

Inizio di novembre e io e Giorgio siamo a Barcellona, una città “muy especial por los discapacitados” come ci dice subito il simpatico tassista che ci porta dall’aereoporto al nostro albergo che sta nel Barrio Gotico, a due passi dalla cattedrale da una parte e a due passi dall’altra da Plaça Catalunya dove ci sono taxi e autobus. Si chiama Catalonia Albinoni, avinguda portal de l’angel, 17 una strada pedonale piena di bei negozi da Benetton a Cartier a le Corte Ingles i grandi magazzini di Barcellona. una strada piena di gente, musica e movimento fino a tarda ora, una strada che sfocia nei tanti vicoli dell’isola pedonale dove trovare ristorantini caratteristici non per turisti.

E’ un albergo accessibile, c’è l’ascensore e la stanza per disabili è spaziosa con un grande bagno senza bidè con la vasca; ci sono solo dei maniglioni intorno al water e un maniglione alla parete della vasca, per me che cammino con le stampelle va benissimo, non so se è abbastanza per chi non può scendere dalla carrozzina. Lo segnalo comunque per l’ottima posizione (è a pochi passi anche dalle ramblas), al porto si può andare a piedi in un quarto d’ora e così anche al passeig de gracia (Casa Batllo e casa Milà) e pur essendo in mezzo al casino è silenziosissimo visto che avevamo la finestra della camera sul cortile interno. Abbiamo fatto delle ottime dormite perchè il letto è comodissimo e il cuscino pure tanto che me lo volevo portare, è la metà dei nostri come larghezza e così non l’ho mai visto da noi. L’unica cosa che vi consiglio è di non fare colazione lì perchè costa lo sproposito di 16 euro a testa, mentre appena fuori ci sono bar di tutti i tipi e gusti dove potrete fare colazione a prezzi normali.

Il capolavoro di Barcellona è la “sagrada familia” la chiesa più particolare d’europa dove il genio di Gaudì si è espresso al massimo. Lui ci ha abitato per 14 anni e lì nella cripta è anche la sua tomba. Essendo ancora in costruzione è difficile rendersi conto di quanto sia originale e minuto il suo lavoro, si ammira la totalità ma Gaudì ha studiato anche il minimo particolare e tutto ha un significato religioso filosofico e molto ispirato alla natura. Ovviamente è accessibile ma essendo molto frequentata dai turisti e l’interno occupato da gru e quant’altro la nostra visita è stata abbastanza veloce e su percorsi obbligati. Comunque il fascino di questa chiesa è indimenticabile!!! un altra opera importante di Gaudì da vedere a barcellona (oltre alla famosa casa batllò della quale vi ha già parlato Max) è casa Milà o la Pedrera un’edificio che non ha una sola parete diritta. E infatti la casa dà la sensazione di essere formata da una serie di onde di pietra. La famiglia Milà abitava in un appartamento al primo piano che è visitabile ed è molto carino, un appartamento cristallizzato all’inizio del ‘900 dallo studio alla camera da letto al bagno con tutti mobili e suppellettili dell’epoca. All’ultimo piano c’è un museo dove si possono vedere modelli e spiegazioni dell’opera di Gaudì. Ma il punto forte della Milà, a differenza di casa batllò, è che si può arrivare con l’ascensore fino al tetto. A dire il vero una volta usciti dall’ascensore si rimane lì in un piccolo spazio, mentre intorno a voi si elevano scale e i terrificanti camini chiamati ” espantabruixas” spaventastreghe. anche se non ci si può spostare più di tanto, è divertente la vista.

Un’altra opera di Gaudì da non perdere è Parc Gùell, dal nome di un grande amico e mecenate di Gaudì. Bisogna entrare dall’ alto in maniera che si scende invece di salire, visto che ci sono parecchie scale. E’ un’opera progettata come città-giardino, rimasta incompiuta ma è uno degli spazi verdi più originali con colonne doriche, una piazza con una grande panchina multicolore a serpentina, un drago coloratissimo alla sommità di una grande scalinata e due casette di marzapane (così le ho chiamate io!) che sembrano uscite dalle fiabe e sono in realtà le case del custode.

A Barcellona ci sta una collina che si chiama montjuìc che è un punto panoramico della città, dove ci sono diversi musei e cose da vedere. Noi abbiamo visitato la fondazione Joan Mirò. questo artista di barcellona inventò e sviluppò uno stile surrealista particolarmente legato al mondo onirico e nella sua fondazione, un edificio bianco totalmente accessibile, ci sono le sue bellissime opere: quadri sculture e arazzi molto colorati e particolari, affascinanti. Appena fuori dalla fondazione, a breve distanza c’è un bel ristorante che si chiama el xalet e lo segnalo perchè oltre a mangiare benissimo ha una spettacolare vetrata panoramica dalla quale si vede tutta la città. Unico neo, non è molto economico!!

A montjuìc c’è anche una teleferica che scende fino a Barceloneta e ci sarebbe piaciuto prenderla, è accessibile alle carrozzine, ma dopo aver girato molto per cercarla abbiamo scoperto che non funzionava! Peccato sarà per la prossima volta!

Tornando in città siamo tornati sulle ramblas, era sera ormai, e siamo andati a vedere il mercato de la boqueria che resta aperto fino a tardi con i suoi banchi di pesce e molluschi, di frutta e generi alimentari. Abbiamo comprato qualcosa, tra i quali i fichi per scoprire che sono un po’ diversi dai nostri, buoni ma meno dolci. Andare in vacanza significa anche scoprire nuovi sapori, provare qualcosa di nuovo. Per esempio, alla taverna basca, un ristorantino all’interno dell’isola pedonale del barrì gotic io ho mangiato funghi con creste di gallo!! non avrei mai pensato di poterle mangiare, e invece erano buone. Tornando alla boqueria, attraversando la rambla proprio di fronte al mercato si trova il museo dell’erotica e rimaniamo in tema, perchè amore e cibo vanno bene insieme! Il museo ha una scala ripida sulla parte che dà sulla rambla ma non preoccupatevi che è accessibile perchè vi fanno fare il giro nella viuzza dietro, e si sale con un montacarichi. E’ un museo molto serio, che ripercorre l’erotismo nelle varie culture attraverso statuette quadri e disegni.

Rimanendo in tema di musei un po’ particolari a Barcellona c’è anche il museo delle carrozze funebri, ma non ricordo più dov’è perchè non è segnalato da nessuna guida. Giorgio l’ha scoperto sulla cartina dell’albergo e siamo andati a vederlo. E’ un museo che sta nel sotterraneo di una grande azienda nel tema. Infatti per portarci giù nel museo ci hanno fatto entrare negli uffici dove gli impiegati stavano lavorando e tutti ci hanno salutato cordialmente.

Il museo diciamo ripercorre le usanze di trasporto all’ultima dimora nel tempo, e così ci sono carrozze, automobili etc.

Un altro museo particolare sta nella stessa via del museo picasso, ed è il museo del souvenir…sono esposti in modo molto creativo oggetti e creazioni che vengono venduti nei vari paesi del mondo.

Una delle cose che volevamo fare a Barcellona era andare a vedere il museo Dalì a figueras. Figueras è a circa due ore di treno da Barcellona e prima di partire mi sono informata sul sito delle ferrovie spagnole che si chiamano renfe e ho visto che tutti i giorni partono dalla stazione saints di barcellona diversi treni accessibili che si chiamano catalunya espress. Nel sito era anche specificato che se si aveva bisogno di assistenza bisognava informare prima e chiamare un numero telefonico. io ho preso nota ma poi non abbiamo chiamato…e come ho già detto, ho fatto il viaggio in treno più rilassato della mia vita. Non solo la stazione non ha un gradino ma un’ascensore trasparente usata da tutti vi porta al binario di partenza e il treno che arriva ha un vagone disabili che ha una rampetta che dà accesso a un grande scompartimento con due sedili e il posto dove ancorare la carrozzina. Una meraviglia!!!

La stazione di figueras è molto piccola e per raggiungerla una volta scesi dal treno, bisogna attraversare i binari attraverso una rampa fatta apposta e anche qui non ci sono difficoltà. Al ritorno invece, della serie non può essere tutto così facile, il catalunya express che ci aspetta sui binari non ha il vagone disabili e bisogna fare i soliti gradini. Chiediamo informazioni al capotreno e dal nulla si materializzano due o tre persone, personale della ferrovia, per aiutarci…una volta sul treno ci hanno messo nell’angolo dell’entrata, proprio di fronte al bagno che aveva il simbolo disabili sulla porta, che era il più grande bagno che ho mai visto su un treno ma comunque una carrozzina non entra, e il vagone aveva lunghi tavoli fra i sedili dove la gente attaccava i portatili e quindi nemmeno lì poteva entrare una carrozzina. Il capotreno poi ci ha chiesto di scendere a saints e lui ha avvisato del nostro arrivo e quando siamo arrivati a Barcellona, ci sono venuti a prendere con un aggeggio manuale che formava una rampa e dopo qualche difficoltà e di fronte a un pubblico non pagante, sono trionfalmente sbarcata a barcellona.

Il museo Dalì a Figueras non è molto lontano dalla stazione e si può andare a piedi; è un museo fantasmagorico come il suo autore e purtroppo non è tutto accessibile, ma quello che potete vedere è assolutamente sufficiente…e inoltre vi fanno pagare un solo biglietto!!! dalì era nato a figueras e nel 1974 trasformò il teatro della città che era in rovina nel suo museo e lì ora è anche la sua tomba. All’entrata nel cortile principale c’è una cadillac che è chiamata taxi plujòs (taxi piovoso) perchè se mettete una moneta scende pioggia dentro la cadillac.

Tutto il museo è particolare ed eccentrico come il suo autore ed è un’esperienza che davvero consiglio. si possono vedere molte sue opere superando qualche gradino e anche la sua tomba circondata da sei serpenti d’oro da lui disegnati. sembra di nuovo un teatro ma un teatro surrealista…il luogo giusto per capire questa terra e i suoi artisti.Per finire parliamo un po’ del port vell e dell’acquario. Tutto è accessibile al punto che lì al porto non c’è la pista ciclabile come da noi, ma c’è la pista carrozzine…una pista con disegnato sopra il simbolo disabili!! ovviamente l’acquario è accessibile e ricorda un pò quello di Genova, l’unica grossa differenza è lo spettacolare tunnel dove gli squali e gli altri pesciotti vi nuotano sulla testa.

Un’altra cosa che potete fare al porto è prendere una golondrinas (rondini), così sono chiamati i battelli a due piani che vi portano a fare un giro di un’ora dal porto alla costa di Barcellona. Noi l’abbiamo preso perchè volevamo fare un giro sul mare dopo tanti musei, ma vi avviso che la vista non è proprio indimenticabile. non c’è molto da vedere, ma il mare è il nostro vecchio mediterraneo ,il vento il sole e i gabbiani ci sono tutti…


Silvia ci racconta la Siviglia accessibile

6
Dicembre

Caro Max, eccomi qui a parlarti del mio viaggio per il turismo accessibile a Siviglia e dell’accessibilità di tale città.

piazza-siviglia

Luogo incantevole e magico in cui concedersi uno stacco dalla quotidianità e dalla frenesia cittadina a cui ormai sembriamo essere sottomessi. Il silenzio si respira già all’aeroporto, piccolo e accogliente, perciò anche facile da gestire in termini di assistenza alle persone disabili. Comunque, procediamo con ordine!

La compagnia aerea con cui ho volato è la vueling, una compagnia spagnola abbastanza economica. Devo fare però un appunto a tale compagnia: quando si vuole prenotare on line il biglietto, non esiste nessuna opzione da selezionare per indicare che uno dei passeggeri è disabile. Spulciando tra le informazioni del sito www.vueling.com si scopre che le persone disabili possono tranquillamente prenotare il biglietto on-line con l’impegno di avvertire la compagnia aerea almeno 48h prima della partenza che si è affetti da qualche patologia. Il numero da contattare è 199 308830.

Bene, questo numero è una fregatura! Nonostante la voce guida continui a sostenere che il numero è attivo a tutte le ore di tutti i giorni della settimana, la chiamata si interrompe sistematicamente nello stesso punto, dopo averti spillato 37 centesimi! Per cui, dopo aver speso circa 3 euro di tentativi, ho deciso di andare direttamente a Fiumicino a sbrigare la faccenda! Solamente il personale dell’aeroporto ha nel proprio computer l’opzione biglietti per disabili a quanto pare!

E questo non va bene! In ogni caso passiamo a parlare di cose decisamente più piacevoli:

siviglia

Siviglia! Un capolavoro di armonia e buon gusto, in cui i marciapiedi hanno (quasi) sempre gli scivoli a norma e le macchine non sono MAI posteggiate proprio sulle rampette. I negozi, soprattutto quelli del centro della città, sono tutti a due piani dotati di ascensore interno. I semafori hanno i classici colori verde e rosso ma, al posto dell’arancione, possiedono un timer di conto a rovescia che indica quanti secondi mancano allo scattare del rosso successivo. Direi molto comodo per chi si muove con una certa lentezza e non sa mai se osare, passare con l’arancione e rimanere spiaccicato sotto un’auto in corsa, oppure se starsene bello fermo in attesa del verde successivo.

Come già sperimentato in altri luoghi spagnoli, le strade sono molto ampie e ciò contribuisce ad una maggiore scorrevolezza del traffico e ad un minore caos generale! Inoltre il centro è abbastanza piccolo e si gira tranquillamente a piedi senza dover usufrire necessariamente dei mezzi pubblici. Gli autobus sono tutti nuovi e dotati di pedana. La cosa più geniale è nell’idea alla base del funzionamento di questi maledetti aggeggi infernali che qui in Italia si rompono sempre: immaginate delle pedane di legno come delle botole incastonate nel pavimento interno dell’autobus. Immaginate un autista che appena vi vede ferma l’autobus,scende, viene da voi, solleva la pedana con un apposito gancio e la ribalta verso l’esterno. Et voilà! Il gioco è fatto, voi salite e la pedana viene rimessa al suo posto! A questo punto inizio a rimpiangere i tempi in cui la tecnologia non esisteva! Biglietto gratuito per disabile e accompagnatore!

siviglia-ponte

Passiamo all’Hotel. La caratteristica di Siviglia sono i vicoletti, abbastanza stretti e molto silenziosi. Il vantaggio assoluto del nostro hotel è che esso si trova a due passi dalla piazza centrale, ma in uno di questi meravigliosi vicoli giallo ocra, bianchi e rossi. Così in un attimo potevamo tornare “alla base” a posare i frutti del nostro shopping compulsivo e in un attimo eravamo di nuovo in centro ad esplorare nuovi posti.

Il nome dell’Hotel accessibile è San Francisco (Calle Álvarez Quintero 38 41004 Sevilla, Spain 95 450 15 41), è dotato di una camera a piano terra con due letti singoli ed un bagno attrezzato per disabili con maniglioni accanto al WC e sedile dentro la doccia. Unica pecca è un piccolo gradino all’entrata della doccia. Il costo è ottimo, 25 euro a testa per notte (Prezzi aggiornati a novembre 2009). Personale cordiale e gentile. Ottima pulizia.

Infine la città è molto pianeggiante, alterna zone a pavimentazione nuova a zone più antiche ricche di sampietrini! Perciò armatevi di santa pazienza perché per vedere certe zone (tra cui il Barrio antico, stupendo!) non avrete scampo! Credetemi, ne vale la pena!

Silvia.

p.s. Silvia è una nostra Socia, eccola nel nostro bellissimo album Soci | QUI |

Note della Redazione:

Ricordiamo come sempre che i disabili non sono fatti con lo stampino e ognuno ha quindi le proprie esigenze, chiediamo dunque di non esitare a farci domande a cui sicuramente Silvia vi risponderà.

Un grazie di cuore alla nostra cara Silvia.


Proposte per viaggi in Egitto accessibili a disabili

1
26
Novembre

Ho ricevuto un’interessante e-mail da parte di Rossella Vezzani della “Vannucchi Viaggi” che vi faccio leggere subito:

nilo accessibile disabili

Buonasera, abbiamo avuto il vostro indirizzo da una nostra amica/cliente che ha il marito “diversamente abile”.

Volevamo mettervi al corrente del fatto che siamo stati ad un incontro sabato scorso pomeriggio di “Punto Handy” qui a Lucca, perche’ siamo molto attenti a tutte le problematiche che si incontrano e che si possono superare viaggiando.

Volevamo segnalarvi le possibilita’ di viaggio per persone diversamente abili:

Egitto Crociera sul Nilo

di cui inviamo copia e che viene organizzata ed accompagnata da Raed un signore egittologo che abita e lavora in Italia presso la Mabel viaggi di Acitour travel ha organizzato per un cliente diversamente abile un viaggio ad hoc per visitare l’Egitto e lo accompagnera’ personalmente con la moglie ed il figlio di questo signore.

Viaggiare in Egitto sembrava difficoltoso ma lui essendo egiziano e visitando da anni tutti i siti archeologici ha trovato tutti posti perfettamente visitabili da persone diversamente abili.

Volevamo segnalare inoltre il fatto che per quanto riguarda l’Egitto questo signore puo’ organizzare viaggi personalizzati per un weekend, lungo weekend, solo Cairo, solo Crociera, Oasi Bianche, insomma come lo si desidera.

Potete visitare il suo sito: Mabel viaggi Lucca o potete chiamare anche noi:

Vannucchi Viaggi Lucca Tel. : 0583 492650

Siamo sempre disponibili ad identificare strutture adatte e abbiamo in progetto di far riempire ai nostri clienti che viaggiano un modulo per il 2010 con le loro impressioni sulla possibilita’ o meno di soggiornare nei villaggi, alberghi, crociere (sempre attrezzatissime le navi in ogni caso) e darci la valutazione.

Cordiali saluti

Leggete la proposta in PDF del viaggio in Egitto, cliccando QUI

n.d.r

Ringraziamo Rossella per la segnalazione e soprattutto per la sua attenzione a trovare soluzioni per il turismo accessibile. Ci piace molto anche l’idea del modulo per i loro clienti, in un certo senso somiglia e si può integrare benissimo al nostro progetto. Ci auguriamo quindi di trovare forme di collaborazione futura e scambiarci i nostri servizi.

Naturalmente ringraziamo anche la nostra amica che ha segnalato il progetto all’agenzia viaggi. Ecco un’esempio di collaborazione attiva.


Federica ci racconta del suo viaggio a Londra

16
12
Novembre

Salve, sono Federica Morellini, una ragazza (amo ancora definirmi così) di 36 anni affetta da distrofia muscolare, da 5 anni circa in sedia a rotelle.

Una mia grande passione è quella di viaggiare e con questo la scelta di scrivervi per cercare di rendere ancora più affascinante ogni viaggio che farò sperando di essere utile a qualcun altro.

Proprio prima del mio ultimo viaggio – 5 giorni a Londra circa un mese fa-, cercando tutte le informazioni che mi potevano essere utili per il mio soggiorno ho aperto per la prima volta la vostra “pagina”. Non mi sono soffermata perchè Londra non era presente nelle vostre destinazioni, poi, qualche giorno fa ancora “diversamente agibile” su facebook. Quando una cosa ti si ripropone più volte…. bisogna approfondire.

Eccomi qua.

Io abito in Toscana, in provincia di Siena e guardando i biglietti aerei più convenienti ne faccio due ( per me e mio marito) con partenza da Pisa ed arrivo a Londra – aeroporto di Luton– e con rientro da Londra Gatwick a Pisa, 5 giorni dopo. Al momento della prenotazione specificare il grado di limitazione motoria che uno ha. Io, essendo in sedia a rotelle e non potendo fare neppure un passo ho chiesto l’assistenza per salire in aereo ed essere posizionata sul sedice. Fino a qua non avevo nessun dubbio o pensiero in quanto ho fatto diversi viaggi in aereo e l’assistenza è sempre stata perfetta. Il mio pensiero era maggiore per i mezzi di trasporto che avrei trovato in città – Specifico: ogni aeroporto è distante dal centro città circa 40 km quindi il problema si poneva subito – ma, appena arrivati in aeroporto ho capito che per “noi”, Londra era tutto un altro mondo. MIGLIORE.

Potevamo scegliere tra bus, che però avremmo dovuto prenotare prima in modo da permettere alle compagnie di farne arrivare uno idoneo oppure prendere un treno ed arrivare nella stazione della metropolitana di St. Pancras – King’s Cross. Abbiamo optato per il treno. Ottima scelta.

Dopo aver preso un mezzo compreso nel prezzo del biglietto del treno siamo arrivati alla stazione ferroviaria, pulitissima, idonea e con personale molto cortese. Circa 30 minuti di viaggio ed arrivo alla stazione di King’s Cross dove abbiamo preso la metropolitana ( avevo la mappa della metropolitana con le fermate idonee scaricata dal sito VisitBritain.it), cambiando linea senza salire a livello della strada siamo arrivati alla stazione di Earl’s Court. Il nostro albergo, The ParkCity 18-30 Lexham Gardens Kensington, London W8 5JE ad una breve passeggiata.

hotel accessibile londra

L’hotel, 4 stelle con appropriato prezzo è buono,con l’accesso tramite un ascensore esterno, in una bella posizione anche se non centrale ma servita benissimo dai mezzi pubblici, bella colazione, l’unica cosa che mi ha creato qualche problemino è stato il lavandino del bagno perché troppo basso, quindi non era possibile avvicinarmi abbastanza. ( ho sempre pensato che è meglio arrangiarsi un po’ che sprecare tempo alla ricerca di un hotel nuovo… fino a che sono cose risolvibili..).

Per quanto riguarda la visita alla città è stata veramente molto facilitata dalla cordialità delle persone e dai mezzi idonei che non è necessario cercare… lo sono tutti. Tutti i bus a due piani rossi hanno la pedana e lo spazio interno per le carrozzine (per NOI sono anche gratuiti, il primo giorno abbiamo fatto il biglietto giornaliero anche per me ma ogni volta che salivamo gli autisti-che controllano i biglietti a tutti- ci dicevano che io non dovevo pagare), i taxi neri hanno una pedana manuale che permette di salire all’interno con la propria carrozzina, i marciapiedi hanno tutti la discesa, ogni semaforo ha anche il segnale acustico per i non vedenti.

Cosa si vuole di piu’ 😉 ? Forse che anche le birrerie ed in genere i locali abbiano le pendenze invece che lo scalino.

Contraddizione infatti è proprio questa, tutte le cose pubbliche sono perfette per quanto riguarda l’accessibilità ma si crea il problema per entrare nei locali privati e… se uno va a Londra come fa a non entrare in un pub a bere 1..2… birre? Per fortuna non mi si è posto neppure questo problema visto che quando vado “in giro” non uso la carrozzina elettrica ma preferisco andare con quella manuale perché permette di aggirare molti più ostacoli.

Per quanto riguarda i musei o i luoghi da visitare sono per la maggior parte accessibili ma per questi ci si può far aiutare da una guida tipo Lonely plant dove, per ogni luogo è indicata l’accessibilità.

note-della-redazione

Ringraziamo di cuore Federica per il reportage e per fortuna nostra è tornata indietro da noi, ora mi raccomando, non lasciarci più 😉

Federica si è resa disponibile per ogni altra informazione in più, voi chiedete e siamo certi avrete la sua attenzione.


Appunti di Valentina sulla Grecia

3
15
Ottobre

La nostra amica Valentina ci scrive alcuni appunti riguardo la sua crociera in Grecia, luogo magnifico anche se non molto accessibile a disabile, però vedremo che si può visitare alcune bellezze del posto.

In crociera è stata con Costa Fortuna che possiede navi accessibili a disabili motori.

valentina in grecia

Katakolon

Prima escursione katakolon.

Katakolon spiaggia e negozi

Un paesino non troppo accessibile ma ce la si fa pure con l’elettrica basta munirsi di pazienza,  c’è una lunga via di negozi e una spiaggia. Olimpia invece scordatela.

Santorini

Per andare a Santorini devi salire su una navetta (a me hanno caricato in braccio e chiuso la car) che ti porta ad una funivia x salire a Santorini.

Per entrarci devi sedere sui sedili e chiudere la carrozzina pieghevole.

Giunta a Santorini troverai strade ripidissime e ciottolate con tanto di gradini, io ho salvato l’escursione pagando un’auto a noleggio e visitando un paese limitrofo molto carino e agibilissimo.

Mykonos

Tutto sommato fattibile anche con elettrica ma per giungervi devi prendere ancora la navetta e vale il discorso di prima.

Rodi

Apparentemente sembra inaccessibile ma c’è un percorso idoneo mi disse mio padre io non son scesa xkè avevo i postumi della marea!

Un appunto anche su Dubrovnik in Croazia decisamente accessibile il centrocittà, la parte abitata è sopra delle gradinate.

E’ in assoluto il paese più bello tra questi.

Io son stata soddifatta perchè molto aiutata maè stato assai faticoso e non lo consiglio a tutti.

note-della-redazione

I dati sulle varie accessibilità sono stati forniti dalla fonte citata nell’articolo, facciamo presente che i disabili non sono creati con lo stampino e quindi ci possono essere delle esigenze differenti anche con malattie simili. Consigliamo dunque di non esitare a chiedere ulteriori informazioni lasciando commenti oppure scrivendo alla redazione, sicuri e speranzosi di avere la gentilezza dell’autore dei reportage di darci altre informazioni se in suo possesso.


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Chi siamo

“Diversamente Agibile” nasce dal presupposto che nessuno meglio di chi ne usufruisce può recensire un servizio.

In questo caso si parla di accessibilità a strutture e attrazioni turistiche in genere (hotel, bar e ristoranti, musei, ecc...).

Ecco l'idea creare questo sito/blog dove raccogliere tutte le esperienze di persone disabili, con reportage scritti, fotografici e filmati dei loro viaggi, in modo da fornire informazioni utili ad altri disabili che vogliono frequentare gli stessi posti. Ovviamente ci potranno essere anche note negative se vi sono incontrate barriere architettoniche o disservizi. La collaborazione è il cuore di questo progetto.

Inoltre le strutture stesse ci possono informare sulla propria accessibilità, offrendo però qualcosa in più della semplice segnalazione che vediamo in molti siti web...

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