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Hotel e Web: le vacanze non sono più un handicap

1
1
Novembre

Sono molte le cause che possono portare un uomo sulla sedia a rotelle:
genetiche o acquisite. Stando a uno studio dell’ospedale “Bambino Gesù” di Roma sono proprio quelle acquisite a essere le più frequenti, in modo particolare quelle causate da incidenti domestici.

In realtà quale sia stata la causa di questa condizione poco importa: forza, volontà e coraggio sono gli unici mezzi per affrontarla; ma questi, purtroppo, non sempre sono sufficienti quando la società è impreparata a interfacciarsi con le esigenze di queste persone.

Per fortuna se da un lato le istituzioni sembrano non far nulla a riguardo, le piccole attività (sì, anche il panettiere sotto casa tua) sembrano essere sempre più sensibili a questa tematica: non è raro trovare negozi costruiti con porte larghe e senza gradini, ristoranti con ampi spazi tra i tavoli e piccoli negozianti che piazzano rampe di legno davanti alle entrate delle proprie botteghe (non saranno a norma ma il gesto è indubbiamente apprezzabile).

Fortunatamente con il tempo e con molta fatica si apprende come muoversi all’interno della nostra città, ma il problema s’ingigantisce quando dobbiamo spostarci per necessità o per vacanza.

Vacanze… a ruota libera!

Grazie al web pensare alle vacanze non è più un problema. E’ sempre più facile, infatti, trovare informazioni sulla struttura della città e su come negozi, hotel, privati siano attrezzati così da permettere un soggiorno piacevole e accessibile.

In particolare, merita un gran riconoscimento, l’iniziativa di Riccione “spiaggialiberAtutti”: la prima destinazione turistica d’Europa a esser dotata di una spiaggia interamente accessibile ed eco-sostenibile con sedie job, ampi bagni, larghe pedane, indicazioni e informazioni scritte in Braille. A quest’iniziativa hanno aderito 5 stabilimenti balneari situati vicino a molti hotel di Rimini e Riccione.

Di sicuro quest’iniziativa è lodevole, ma lo sarà maggiormente quando sarà estesa a tutto il Paese e soprattutto alle città, dando così la possibilità a chiunque di vivere con uguale dignità la realtà che ci circonda.


Casa Vacanze “I Girasoli”: Hotel e Bungalows Accessibili

27
Ottobre

La Casa Vacanze “I Girasoli”, di proprietà dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla, www.aism.it) la quale è una struttura completamente accessibile nel cuore della campagna Toscana, vicino ad Arezzo, Siena, Cortona e Montalcino.

La struttura è composta da 51 confortevoli camere e da 9 bungalows accessibili e dispone inoltre di un ottimo ristorante, un bar, un ampio giardino, una palestra attrezzata, due piscine accessibili (una delle quali al coperto e riscaldata), un campo da tennis, il parcheggio gratuito e tre sale riunioni.

Una caratteristica importante de “I Girasoli” è quella di riuscire ad offrire anche a persone con difficoltà motorie, sia disabili sia anziani, la possibilità di passare una vacanza in serenità, in un ambiente piacevole ed accogliente, assolutamente privo di barriere architettoniche. Sono anche disponibili altri ausili volti ad essere di supporto alle persone con mobilità limitata:

(ad esempio letti attrezzati, 2 sollevatori, scooter elettrici, sedie doccia, carrellini deambulatori, carrozzine, etc.).

Foto stanza Hotel:

Per ulteriori informazioni e relative foto si possono visitare i nostri siti (www.igirasoli.ar.it – www.likehome.it).

I Girasoli

Selve Di Sotto 89/C
52046 Lucignano (AR)

Tuscany – Italy

Tel: + 39 0575 819 020
Fax: + 39 0575 837 350

FOLLONICA 2011: in cammino verso la gioia di vivere

20
Ottobre

Abbiamo scritto qualche giorno fa di questa iniziativa, potete leggere questo articolo, e adesso riportiamo il racconto di altre persone che hanno partecipato:

Anche quest’anno l’associazione ‘la Strada per l’Arcobaleno’ ha organizzato una settimana di soggiorno estivo all’insegna dell’autonomia e dell’autogestione per i ragazzi con spina bifida e/o idrocefalo. E questo anno insieme all’associazione AVISB anche se a mio parere non c’è stata una grande interazione tra i componenti dei due gruppi, forse per motivi organizzativi diversi.

arcobaleno

La meta di quest’anno è stata il camping Pappasole a Riotorto, vicino Follonica, in Toscana.

Il villaggio turistico, situato ad una decina di minuti a piedi dal mare, era molto bello e dotato di tutte le strutture per lo sport e il tempo libero: 4 piscine, di cui una persino con l’idromassaggio, campo da tennis, calcio e basket, a cui si poteva accedere liberamente e senza alcuna difficoltà. Inoltre c’era un bel bar che è poi divenuto il nostro punto di ritrovo serale per allegre chiacchierate in compagnia, sorseggiando buonissimi cocktail.

Noi ragazzi, insieme agli operatori (infermieri, terapisti occupazionali e volontari), alloggiavamo in spaziosi e confortevoli bungalow dotati di un angolo cottura e di un bagno ampio e accessibile alle carrozzine ed avevamo a disposizione all’interno del villaggio altri 6 bagni completamente accessibili, una comoda per le necessità più particolari,  job per la spiaggia ed un servizio navetta a chiamata per chi non se la sentiva di camminare fino alla spiaggia.

Questa settimana è stata densa di eventi ed avvenimenti tra pomeriggi passati a sguazzare nell’acqua, partite di basket in carrozzina tra ragazzi disabili e operatori (rigorosamente seduti in carrozzina!) e calcetto tra gli operatori delle due associazioni. Non c’è stato proprio il tempo di annoiarsi! Abbiamo persino inscenato lo spettacolo teatrale ‘Aladdin’  ed è stato un successone! L’intero villaggio ci ha applaudito!!

Sono state inoltre organizzate gite guidate all’Isola d’Elba, a Siena e a Firenze, e per me che ho partecipato a tutte è stato sinonimo di divertimento assicurato, a partire dai viaggi in pullman in cui noi tutti abbiamo cantato a squarciagola canzoni e chiacchierato allegramente.

Inoltre i viaggi sono stati organizzati nei minimi dettagli e le tappe bagno sono state sempre rispettate: il tutto si è svolto con la massima tranquillità e calma. L’unica nota negativa è stata causata dal caldo di Siena… ma chi poteva prevederlo? Meno male che poi a Firenze è stato tutto perfetto e ci siamo ripresi!

Questa è stata la mia prima esperienza di vacanza con l’associazione italiana spina bifida la Strada per l’Arcobaleno, vengo dal Piemonte, e per questo all’inizio ero un po’ intimorita dal fatto che non conoscessi quasi nessuno del gruppo, ma credetemi, fin da subito si sono  create una complicità e un’intesa fortissime tra me, i miei nuovi amici e gli operatori. Riguardo a quest’ultime figure, ci tengo a sottolineare che le cose che mi hanno positivamente impressionato sono state l’allegria, la spontaneità e l’umiltà con cui fin da subito ognuno di loro è entrato in relazione con noi. Infatti non ho per nulla percepito il differente ruolo che ognuno di loro ricopriva, ma anzi, al termine della settimana, dopo aver potuto condividere una parte di noi, delle nostre speranze, gioie e dolori, sembravamo tutti una grande famiglia da tutta Italia (facendo un piccolo resoconto penso che mancavano solo ragazzi della Valle D’Aosta, Trentino, Molise e Basilicata!).

Le emozioni intense e piacevoli che ho vissuto durante questa settimana mi hanno lasciato un segno indelebile nel cuore e mi hanno fatto capire appieno il vero significato delle parole condivisione e amicizia”.

Elisabetta

la Strada per l’Arcobaleno

Anche quest’anno da sabato 20 agosto a sabato 27 agosto si è ripetuta l’esperienza del soggiorno estivo  con il progetto “Alla scoperta dell’Italia Accessibile” organizzato da la Strada per l’Arcobaleno. Per me è stata la terza esperienza.  Quest’anno è stata una esperienza molto interessante anche se all’inizio un po’ faticosa prima di abituarsi, esperienza vissuta all’interno degli appartamenti del Village Camping  “Pappasole” di Follonica che ci han ospitato. Durante gli altri anni non avevo potuto completamente sperimentare il mio grado di autonomia mentre durante la scorsa estate abbiamo vissuto l’autogestione all’interno della casa (ordine, pulizia e cucina) aiutati dai volontari e la gestione di noi stessi per quel che possibile. Tra i volontari ci sono stati 2 terapisti occupazionali che ci davano dei consigli su come affrontare al meglio i nostri limiti quotidiani.

All’interno del villaggio erano presenti anche altri spazi di relax divertimento  quali ad la piscina e la spiaggia attrezzato dove fare il bagno e la discoteca la sera. Per non parlare delle varie gite fuori sede come all’Isola d’Elba, (anche se io non sono andata),  Siena, città  bellissima e infine Firenze città meravigliosa ed accessibile. Molto interessanti sono stati anche i momenti di confronto in spazi messi a disposizione all’interno del villaggio su tematiche che ci interessano da  vicino come l’affettività e l’autonomia e il mini corso di primo soccorso. Io l’ho trovata un esperienza positiva che sicuramente ripeterò nei prossimi anni e che consiglio di fare anche a ragazzi che magari non hanno mai fatto un’ esperienza del genere.

Daiana

la Strada per l’Arcobaleno

 


Santa Marinella: manifestazione Handy … Amo A Vela.

15
Ottobre

SANTA MARINELLA 1 e 2 ottobre 2011

Nei giorni 1 e 2 ottobre ’11 siamo stati invitati a Santa Marinella (RM) per la manifestazione “HANDY…AMO A VELA”. Abbiamo prenotato una camera nell’Hotel Le NAJADI, con vista mare da favola (vedere le foto).

L’ingresso presenta 3 scalini a scendere e 8 scalini a salire per raggiungere l’Ascensore. L’organizzazione ha messo due pedane, una per scendere e l’altra per salire. Una volta fatte queste due rampe in legno (molto ripide ci vuole un aiuto), si prende l’ascensore -1 per andare nella terrazza dove si fa colazione e d’estate vengono messi gli ombrelloni e lettini. Paesaggio incantevole, acqua pulita. Chi ha difficoltà di movimento non si faccia venire in mente di fare un bagno in mare perché ci sono alcuni scalini e senza aiuto è impossibile!

Quando si riprende l’ascensore per raggiungere le camere, fate attenzione perché a pochi cm ci sono le scale! Una volta entrati in camera, a parte i mobili che fanno cagare, troppo vecchi, si raggiunge il bagno e qui aumentano le difficoltà, la larghezza della porta è di circa 50 cm e si apre verso l’interno e porta via altro spazio e non si entra con la carrozzina, il piatto doccia è a pavimento, senza sedia e corrimano.

Dopo aver fatto una descrizione dell’albergo, che grazie all’organizzazione della manifestazione che ha messo a proprie spese le 2 pedane che ho raccontato prima, inizio a raccontarvi il ns. tour nella cittadina balneare molto conosciuta.

La mattina del 1 ottobre ’11 dopo aver fatto un’abbondante colazione sulla terrazza dell’hotel con vista mozzafiato, ci rechiamo con il pulmino dell’organizzazione sul porticciolo per iscriversi alla regata. Dopo aver fatto questo, con alcuni amici in carrozzina decidiamo di fare un gita nel paese. Per uscire dal porto c’è un salita ripida e con l’aiuto di amici e volontari riusciamo a farla. Dopo un breve tratto in piano e in discesa troviamo un’altra salita, siamo costretti a viaggiare in mezzo di strada perché gli scivoli non sono per niente accessibili! Dopo circa 1 km ci troviamo davanti ad una terrazza sul mare. Qui troviamo il primo ed unico scivolo che si può fare senza aiuto! Ammiriamo il panorama dell’unica spiaggia pubblica, la giornata è fantastica tant’è vero qualcuno fa anche il bagno. (foto)

Ci viene la voglia di andare in spiaggia ed allora proviamo a cercare un varco, prova a dx e prova a sn, andiamo avanti. Ma inutilmente perché le uniche vie d’accesso alla spiaggia hanno le scale, incredibile ma vero! Mentre siamo sulla terrazza io, da buon toscanaccio comincio a chiedere alle persone che passano se c’è un’altra via, senza scale, per raggiungere la spiaggia e tutti mi rispondono di no. Allora dico:

“Ma in questa città sono tutti sani? La donne non partoriscono mai? I bimbi piccoli vengono portati in giro in spalla?

Il giorno dopo, al termine della regata, mi avvicino all’Assessore ai servizi sociali e gli chiedo:

“ma non avete uno con le ruote che vi rompe le palle sulle B.A.? Ma è possibile che in questo paese scoppiano tutti di salute?”

L’Assessore dopo avermi ascoltato mi dice che neanche il Comune è senza Barriere Architettoniche, incredibile ma vero!

Quindi S. Marinella NON è accessibile alle persone in Carrozzina, se volete visitarla organizzatevi con degli accompagnatori!

Infatti Noi torneremo il prossimo anno quando ci sarà la regata “Handy… Amo a vela” perché l’organizzazione è perfetta nonostante le difficoltà del posto.

Ghisaura Raffaello

Santa Marinella


Associazione Veneta Idrocefalo Spina Bifida: vacanze a Follonica

1
13
Ottobre

Era un giorno di Marzo quando mi arrivò una mail avente come mittente l’A.V.I.S.B. (Associazione Veneta Idrocefalo Spina Bifida). Quando la ricevetti, pensai subito che fosse una delle solite comunicazioni relative a qualche Legge relativa alla disabilità e, per un po’ di tempo, lasciai lì la mail, senza leggerla. Dopo qualche giorno, mi decisi a leggerla e scoprii che riguardava i campi estivi 2011. Lessi che ce ne sarebbe stato soltanto uno per noi adulti, a Follonica (LI). Quest’anno, a differenza degli altri anni, il campo sarebbe stato organizzato dall’A.V.I.S.B. e dall’Associazione Nazionale “La strada per l’Arcobaleno”. In quel momento, non fui molto convinto di volerci andare, perché lessi che avremmo alloggiato presso il Camping Village Pappasole, un camping vicino Follonica (LI).

La cosa che, personalmente, mi lasciava perplesso era il fatto che pensavo che un camping non fosse molto comodo per una persona disabile, basandomi sul mio tipo di autonomia. Un bel giorno decisi che sarebbe stata, anche questa, un’esperienza da provare, così prenotai subito per andarci. I mesi a seguire furono mesi d’impaziente attesa per l’inizio di questa vacanza. Quando, finalmente, arrivò il momento dell’inizio della vacanza, fui felicissimo, non vedevo l’ora d’arrivare.

Mi portarono i miei genitori e mio fratello. Arrivato al camping, cercai subito uno dei responsabili dell’A.V.I.S.B., trovai il carissimo Roberto Romano che conoscevo già dall’anno 2009. Mi sistemai le valigie nella mia camera del bungalow n. 2079 (il mitico bungalow n. 2079). Questo bungalow, come tutti gli altri, aveva una piccola cucina, un wc con doccia e due stanze da letto con due letti ciascuna. In una di queste ci dormimmo io e Massimiliano Fala’, nell’altra ci dormirono Roberto Romano e Dario Stevanato. Fui moltissimo felice di vedere lì, tra i volontari, Alessandro Mazza e Manuel Zanin, che conoscevo già. In quel momento capii che sarei stato in ottime mani se avessi avuto bisogno di qualsiasi cosa, e questo mi rassicurò moltissimo (solo perché non sapevo cosa mi aspettava nei giorni successivi in mano a quei due bravi volontari 😉 ).

Il giorno dell’arrivo passò velocemente, parlando tra di noi partecipanti alla vacanza, cercando di conoscersi se non ci si conosceva già. Il giorno dopo, ci svegliammo presto, facemmo colazione tutti insieme in due grandi tavolate allestite davanti a due bungalow. La mattina era sempre molto dura alzarsi! Soprattutto dopo aver dormito poco. Nei giorni successivi a quello di arrivo, abbiamo fatto quasi sempre attività all’interno del grande camping, alcune volte anche insieme tra ragazzi e volontari delle due associazioni. In quei giorni, c’è stato molto caldo, ma, personalmente, posso dire di averlo sopportato benissimo, perché ero in compagnia di tanti amici e non facevo caso al caldo.

Nel camping c’erano tre piscine scoperte molto belle, lettini per prendere il sole, la spiaggia privata, un tendone sotto il quale si ballava e tanti spazi per poter stare insieme. Due giorni della settimana trascorsa insieme, invece, abbiamo fatto due gite, una a Siena ed una a Firenze. Anche qui, c’era tanto caldo, ma sopportabilissimo perché si era tutti insieme, in compagnia, a ridere e scherzare in allegria. La bellissima esperienza di quest’anno è stata resa possibile grazie al grande impegno di moltissime persone: in primis Guerrino Sacchella, poi Roberto Romano, il quale, pur essendo anche lui disabile, spina bifida come noi partecipanti, ha saputo organizzare una vacanza tenendo conto d’ogni possibile esigenza, poi tutti i volontari, maschi e femmine, i quali, come fisioterapisti, come infermieri, come medici, hanno collaborato all’ottima riuscita della vacanza.

Personalmente, ho ammirato moltissimo l’impegno particolare d’una delle volontarie, Nadia Calderato, la quale è stata bravissima a coordinare le nostre uscite a Siena e Firenze con i volontari della Croce Rossa ed i volontari della Misericordia che ci hanno seguito e fornito assistenza durante tutto il percorso a Siena e Firenze. In questa vacanza, durante tutta la vacanza, noi dell’A.V.I.S.B. avevamo con noi, oltre al bravissimo e preparatissimo Alessandro Mazza ed al bravissimo Manuel Zanin, anche tre volontarie, infermiere che stanno seguendo il Corso di Laurea in Infermieristica Pediatrica. Queste tre ragazze, Susanna, Anita e Marta, pur essendo a metà del loro percorso di studi, avendo solo 22 anni, hanno saputo affrontare ogni situazione con lucidità e preparazione. Personalmente, posso dire d’essere stato molto contento di loro, perché ho trovato in loro delle VERE AMICHE, con le quali si puo` parlare, ridere, scherzare, su ogni cosa. Loro con la loro amicizia, il loro modo di starmi vicino, il loro dirmi sempre dai, su, forza, non devi avere paura di farlo perché casomai ci sono qui io che ti aiuto, mi ha fatto passare paure enormi come quella di affrontare piccoli gradini, in discesa ed in salita, con la carrozzina.

Ho trovato in loro la disponibilità ad ascoltarti se hai bisogno, se sei triste, se hai qualche problema. Ho trovato in loro delle VERE AMICHE. In conclusione, posso dire che questa, per me, è stata una delle vacanze più belle che io abbia mai fatto in vita mia. Ringrazio con tutto il cuore tutti coloro che hanno reso possibile la mia partecipazione a questa stupenda esperienza di autonomia vissuta in compagnia.

Gianfrancesco Carpenzano


Come scegliere il montascale adatto

7
Ottobre

Per montascale si intende un impianto meccanico dotato di poltroncina o pedana che permette di salire e scendere le scale con maggiore semplicità. Può essere utilizzato da persone anziane o persone che abbiano difficoltà a muoversi.

In molti pensano che l’installazione di un montascale oltre a essere una spesa corposa possa andare a influire sull’estetica dell’abitazione o del condominio. Come scegliere allora la soluzione più adatta alle proprie esigenze e alle proprie disponibilità economiche riducendo al minimo l’impatto sull’arredamento?

montascale disabili

Per prendere una decisione è indispensabile innanzitutto raccogliere un numero di informazioni tale che ci permetta di conoscere accuratamente il prodotto e ci permetta di avere un’idea chiara sul tipo di montascale per il quale abbiamo deciso di spendere dei soldi. Sul web possiamo trovare tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno.

Esistono alcuni siti web, ad esempio, che permettono di creare online il montascale per avere un’idea chiara e utile su quello che andremo ad acquistare. Oltre a configurare online il montascale a poltroncina, è possibile scegliere in quale tipo di ambiente e su che tipo di scala verrà installato (dritta, curvilinea o a chiocciola), personalizzare tessuti e colori in base al proprio arredamento domestico, scegliere gli accessori e le opzioni di cui si ha bisogno. Inoltre sempre online è possibile conoscere in tempo reale il costo totale dell’installazione e iniziare a fare le proprie valutazioni sull’acquisto.

Se avete bisogno di un montascale a poltroncina quindi, prima di fare la vostra scelta, raccogliete tutte le informazioni necessarie e create in anteprima il vostro modello. In questo modo saprete cosa state acquistando e troverete la soluzione più adatta alle vostre esigenze. Per ulteriori informazioni sui montascale a poltroncina visitate il sito www.montascaleotolift.it.


Genova: quando studiare diventa difficile

1
3
Ottobre

Tutto è iniziato a gennaio, quando ai disabili universitari genovesi è stata recapitata una lettera che comunicava che il servizio di trasporto per la facoltà sarebbe stato sostituito da un contributo economico (per altro irrisorio e assolutamente insufficiente a pagarsi un taxi da casa in facoltà e viceversa:  per il mio tragitto sono circa 30-35 euro al giorno, fate voi il conto di quanto viene al mese). E’ quindi partita la protesta, con un gruppo su facebook, vari articoli sui giornali e un servizio in tv.

Grazie a questa protesta abbiamo ottenuto inizialmente la proroga di un mese del servizio, fino ad agosto 2011, e successivamente la possibilità di avere il trasporto, soddisfacendo i requisiti di reddito e di crediti universitari.

Una storia a lieto fine? Non proprio.

Ci è stata negata la possibilità di andare in facoltà per studiare o per andare in biblioteca. Ci è concesso il trasporto solo per lezioni ed esami (i mesi di lezioni sono 5-6, per il resto del tempo  uno dovrebbe starsene in casa a studiare da solo); per tutto settembre, per poter studiare in facoltà coi miei compagni, ho chiesto passaggi ad amici, ma ovviamente spesso e volentieri me ne sono dovuta rimanere a casa. Lo studio in gruppo non è solo un vezzo, ma , in particolare per gli esami orali, per i quali è importante ripetere, è quasi una necessità.

Prima il trasporto era a chiamata, cioè come un taxi normale si chiamava nel momento in cui si aveva bisogno, benché  con la limitazione di due corse giornaliere e con la possibilità di andare solo a uno o due indirizzi massimo, cosa non molto comoda, dato che spesso in facoltà ci si muove tra i vari poli. Ora è diventato a programmazione, cioè vanno comunicati precedentemente tutti gli orari e il taxi viene mandato ad orari stabiliti.

Ora, spiegatemi voi come fa un universitario a programmare i suoi orari. Quante volte un prof. dice “ragazzi, si inizia mezz’ora prima e si finisce mezz’ora prima”? E quante volte ancora i prof. si dilungano nelle spiegazioni? Cosa dovremmo fare, andarcene e perdere un pezzo di lezione? PERCHE’?

Quando abbiamo un esame, come facciamo a programmare a che ora ci interrogheranno? Con la sfera di cristallo?

Più banalmente, siamo esseri umani, può esserci la volta che ti fermi a parlare con un compagno, per gli appunti o semplicemente (che scandalo) per una chiaccherata. E adesso non si può più, non si può più perché ci sarà il tassista ad aspettare.

E’ questo che ti rende davvero diverso, non poter gestire la tua vita a vent’anni, non poter concedersi il lusso di andare in facoltà “solo” per studiare e per stare coi tuoi amici.

Significa di fatto togliere la libertà, e con questa anche la dignità. Dover chiedere a testa bassa di poter STUDIARE è quanto di più vergognoso possa accadere.

La vita di uno studente disabile è già di per sé una lotta quotidiana, fatta di le barriere architettoniche ovunque,  dolori che rendono faticoso lo studio, tempo perso per visite, esami e operazioni, senza dover esser gravata di ulteriori (inutili) pesi:

Sono entrata a Medicina, 189esima su 1200 persone che hanno provato, sono in pari con gli esami, nonostante tutte le difficoltà e il tempo perso in giro per ospedali: credo di fare il mio dovere, e di avere anche qualche diritto.

Diritto di una vita il più serena possibile in università. Diritto di non vivere con l’ansia degli orari, dei taxisti in ritardo o che non arrivano, o che non ti trovano. Diritto di andare a studiare in facoltà con i miei compagni, come fanno TUTTI gli studenti. Diritto di non dover lottare per qualcosa che mi sarebbe dovuto.

Non so se queste mie parole verranno ascoltate da qualcuno, non so se mai ci si prenderà la briga di pensare i servizi PER le persone che hanno delle difficoltà e non CONTRO di loro (non è difficile, basterebbe un po’ di ascolto e buona volontà).

Quel che so è non voglio far finta di niente e che mi sono stancata di continuare ad aspettare che (forse) prima o poi le cose cambino.

Tra qualche giorno iniziano le lezioni: sarebbe bello se, come tutti, potessi preoccuparmi solo di libri ed esami.

Lucia Massolo

“Gli Stati Parti alla presente Convenzione riconoscono il diritto di tutte le

persone con disabilità a vivere nella società, con la stessa libertà di scelta

delle altre persone, e adottano misure efficaci ed adeguate al fine di

facilitare il pieno godimento da parte delle persone con disabilità di tale

diritto e la loro piena integrazione e partecipazione nella società, anche

assicurando che:

i servizi e le strutture sociali destinate a tutta la popolazione siano

messe a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone

con disabilità e siano adattate ai loro bisogni”

(Convenzione  delle Nazioni Unite sui diritti delle persone  con disabilità)

Gruppo su facebook:

http://www.facebook.com/groups/120781414658472/

Alcuni articoli su di noi: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/blog/grubrica.asp?ID_blog=211&ID_articolo=263&ID_sezione=466&sezione

http://www.disablog.it/2011/02/02/studenti-disabili-protestano-tagliati-fondi-trasporti/

Servizio alla tv:

http://www.primocanale.it/viewvideo.php?id=37321

http://www.facebook.com/photo.php?v=1664420888489


Caiazzo: una cittadina anti disabili

1
23
Settembre

Caiazzo ( CE ) Oggi Martedì 20 Settembre 2011, sono uscito da solo!! Potrebbe sembrare il diario di un adolescente, che ricorda la sua prima uscita senza i genitori, ma non è così, io ho provato una sensazione molto piu’ grande e intensa, la libertà !!!

Qualcuno mi ha aiutato a mettere la mia carrozzina in macchina, la mia bat-mobile è adattata alle mie esigenze, rispettando le direttive sulla circolazione dei disabili, in piu’ io sono in possesso di patente speciale B.S., quindi dopo mesi di clausura, mi sono diretto in piazza, ho parcheggiato e immediatamente una persona gentilissima, mi ha aiutato a scendere la carrozzina. Ho tentato a fare un giretto di prova, ma Caiazzo ( CE ) è lo schifo dello schifo che un disabile in carrozzina possa mai sognare, pavimentazione spaventosamente e pericolosamente sconnessa, colui che ha ideato i marciapiedi di Caiazzo, meriterebbe di passare una decina di minuti sulla sedia a rotelle, per tentare di capirci qualcosina, le discese obbligatorie per il transito disabili, non sono ovunque, quindi per scendere bisogna chiedere aiuto!!

Pali della luce o della segnaletica che restringono i marciapiedi impedendo il passaggio, non c’è un solo negozio che abbia una salitina di accessibilità, non c’è un solo studio medico adeguato ad accogliere disabili, senza poi parlare dell’inaccessibile centro storico, inaccessibili treno e bus, insomma un paese studiato appositamente per allontanare i disabili in carrozzina, sono anni e anni e le amministrazioni che si sono succedute, nessuno, ripeto nessuno a mai pensato a rendere questo paese accessibile !!

Cosa devo pensare, una forma di disabili fobia, razzismo nei confronti di coloro che non possono camminare liberamente ? Io non vorrei arrivare a pensare queste cose orribili, ma certamente qualcosa non funziona in questo paese, che qualcuno ebbe la brillante idea di soprannominare “cittadina del buon vivere” ma quale cavolo di buon vivere !

Non esiste un solo angolo di questo paese, studiato con testa e cuore che possa permettere ai diversabili di fare una passeggiata, senza il rischio di capovolgersi e rompersi l’osso del collo !!

Mi rivolgo agli amministratori che continuano a fare orecchie da mercante,vi rendete conto di tutto ciò ? Risulta veritiero il mio sfogo, oppure sto dando di matto ? Naturalmente non avete provveduto a fare niente in tutti questi anni, figuriamoci adesso che l’Italia sta spofondando nella cacca ! Ma ricordatevi bene cari amministratoruncoli, le brutte notizie stanno sempre dietro l’angolo, chissà che uno di questi giorni, non incontri uno di voi sulla sedia a rotelle !!!!!!

(ndr)

Questo è lo sfogo di un nostro lettore. Ci auguriamo in una risposta dell’amministrazione di Caiazzo.


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“Diversamente Agibile” nasce dal presupposto che nessuno meglio di chi ne usufruisce può recensire un servizio.

In questo caso si parla di accessibilità a strutture e attrazioni turistiche in genere (hotel, bar e ristoranti, musei, ecc...).

Ecco l'idea creare questo sito/blog dove raccogliere tutte le esperienze di persone disabili, con reportage scritti, fotografici e filmati dei loro viaggi, in modo da fornire informazioni utili ad altri disabili che vogliono frequentare gli stessi posti. Ovviamente ci potranno essere anche note negative se vi sono incontrate barriere architettoniche o disservizi. La collaborazione è il cuore di questo progetto.

Inoltre le strutture stesse ci possono informare sulla propria accessibilità, offrendo però qualcosa in più della semplice segnalazione che vediamo in molti siti web...

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