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Zanzibar Accessibile a disabili? Ci racconta Federica.

6
10
Novembre

Quando ti muovi, anzi non ti muovi, in una sedia a rotelle affrontare un viaggio desta sempre preoccupazione. Se poi come destinazione scegli l’Africa, precisamente un’isola come Zanzibar e magari un lodge come l’Hakuna Majiwe direttamente sulla sabbia, dove apparentemente niente è idoneo, serve un gran coraggio. Ma dopo tanti viaggi in quello che non so perchè chiamano il mondo civile, assaporare l’Africa era un sogno e arriva un momento nella vita in cui ti dici che è arrivato il momento di viverlo.

Prima della partenza abbiamo contattato Stefano, il direttore dell’Hakuna Majiwe, che ci ha illustrato lo stato dei luoghi e rassicurato sul fatto che avrebbe fatto il possibile per rendere accessibile almeno la zona dei servizi principali.

Ha fatto molto di più del possibile: pedana di collegamento camera-ristorante-zona bar; rampa di accesso ai servizi e alla camera; come un angelo custode ha diretto, seguito e si è materialmente adoperato perchè ogni escursione fosse possibile: uscite in barca, al mercato, in città.. in poche parole ha reso possibile un sogno in un luogo da sogno. Fidatevi.

Per qualsiasi chiarimento… sono qua.

Ciao, a presto Federica!!

N.D.

Poi dicono quello è il Terzo Mondo.



Vacanza in Maremma di Enrico e Cinzia

1
31
Agosto

Ecco i nostri Amici Enrico e Cinzia che raccontano la Maremma Accessibile a Disabili:

Dopo la recensione del Podere Tuscania, come promesso, vi relazioniamo la nostra breve vacanza in Maremma Toscana.

Il giorno dell’arrivo al Podere, dopo aver pranzato ed esserci riposati per il viaggio abbiamo contattato l’amico Max Ulivieri che ci ha invitati a passare la serata a Piombino. Guidati dalla moglie Enza abbiamo parcheggiato comodamente in Piazza Dante (ottimi parcheggi riservati a spina di pesce) e poi ci siamo avviati verso il centro storico di Piombino che si stava preparando per la Notte Bianca (foto 1).

A parte il ciotolato e alcuni tratti in forte pendenza il luogo merita una visita soprattutto nella zona del faro da dove si può ammirare l’Isola d’Elba (foto 2). L’accessibilità per chi è in carrozzina manuale è molto condizionata soprattutto per le pendenze mentre per chi si muove con ausili elettrici non vi sono problemi. La bella serata passata con Max ed Enza ci ha confortati e caricati per l’indomani pieno di interessanti programmi. L’idea era quella di informarci sugli orari delle partenze per l’Elba.

Giunti a Piombino in piazzale Falcone e Borsellino dove si trova la biglietteria per i traghetti abbiamo trovato facilmente un parcheggio riservato e delle chiare indicazioni sul percorso accessibile per arrivare all’imbarco (foto 3). Constatata la facilità e la disponibilità di compiere l’attraversata non abbiamo esitato oltre e ci siamo muniti dei biglietti necessari e avviati al molo dove il personale di servizio ci ha accompagnati all’ascensore del traghetto per salire sul ponte della nave (foto 4). Ad essere sinceri l’accessibilità sui traghetti Moby non si può considerare tale ma il personale ti assiste con cortesia e riguardo.

In un’ora siamo arrivati a Porto Ferraio che ha un centro storico molto bello e interessante. Abbiamo trovato un ristorantino sul porto con il bagno attrezzato ma non accessibile in quanto per arrivarci bisogna superare un bel gradino (foto 5). I marciapiedi sono a norma e molti negozi sono ben raccordati (foto 6),. La nostra visita si è limitata al centro storico non abbiamo visto la casa dove stava in esilio Napoleone e la tanto decantata spiaggia delle Ghiaie per mancanza di tempo, ma questo sarà il motivo per ritornarci.

Il giorno successivo abbiamo visitato Castiglione della Pescaia che si trova a una cinquantina di chilometri passando per Follonica e per Punta Ala.  Il centro storico, dove abbiamo parcheggiato l’auto, è zona a traffico limitato per cui abbiamo avvisato i vigili tramite un numero verde chiaramente indicato ai margini e poi attraverso Piazza della Libertà (foto 7) siamo arrivati a un ristorante che ahimè non aveva un bagno accessibile (questa è una grave mancanza soprattutto nei luoghi turistici). Successivamente abbiamo trovato un posto di emergenza medica con un bagno attrezzato  in Piazza Orsini. Da li inizia il lungomare pedonale con molti bagni privati aventi il simbolo dell’accessibilità, abbiamo trovato una rampa di accesso alla spiaggia senza continuazione verso il bagnasciuga (foto 8).

Il terzo giorno lo abbiamo dedicato al relax nella spiaggia vicina al podere. A parte il percorso in alcuni punti troppo ripido (ricordo che la pendenza massima per il percorsi non deve superare il 5 %) la spiaggia è accogliente con dei servizi igienici accessibili e con la possibilità di noleggiare ombrelloni e lettini che possono essere posizionati su delle piattaforme in plastica (foto 9).

passerelle sulla sabbia

La spiaggia si fregia del simbolo di accessibilità che comunque anche in questo caso è un po’ condizionata. Non è presente una carrozzina del tipo Job per poter essere accompagnati in acqua.

Che dire alla fine di questa esperienza. I luoghi sono molto belli, l’accessibilità è discreta ma i colleghi disabili della zona (Max in testa) devono darsi da fare per migliorarla soprattutto a livello informativo per inquadrarne bene il concetto: l’accessibilità non è solo un simbolo ma una serie di attenzioni che devono mirare alla completa autonomia delle persone con disabilità. Alla prossima.

foto della maremma accessibile


Un Hotel non proprio accessibile a Torino

3
28
Agosto

Pubblichiamo il racconto di un disabile e della sua disavventura in un Hotel di Torino dichiaratosi accessibile ma in realtà, leggete.

hotel plaza esterno

Nuove frontiere: i “diversamente dsabili”

Gent.li Lettori,

mi chiamo Solaroli Iari, ho 37 anni dal 2007 paraplegico a seguito di un incidente stradale. La mia lesione mi consente un buon grado di autonomia, tale da permettermi di viaggiare, vivere da solo, essere, con alcune limitazioni, in pratica autonomo. La scorsa settimana decisi di trascorrere alcuni giorni a Torino prenotando telefonicamente una stanza attrezzata per disabili all’ Hotel Plaza di via Petitti 18 ( ricevuta del pernottamento in mio possesso ).

Ribadisco e preciso che la mia richiesta e prenotazione, avvenute telefonicamente, riguardavano una stanza attrezzata disabili; chiesi anche la disponibilità del garage che venne confermata ed accordata.

Arrivando davanti all’ hotel la prima “sorpresa”: uno scalino di circa 20 cm all’ esterno, ma siamo in Italia e questo fa parte dell’accessibilità; e, con l’aiuto di robuste braccia risulta un’ostacolo superabile…un po’ meno i 5-6 gradini interni che portano alla reception e all’ ascensore per salire alle camere. Ora, per chi non ha dimestichezza, i paraplegici si muovono in carrozzina che non è compatibile con le scale, anzi….

Un costernato portiere, mi dice che posso accedere dal garage; se qualcuno è appassionato di salto con gli sci può tranquillamente rivolgersi all’ hotel Plaza perchè la rampa di accesso ai garage non ha nulla da invidiare ai trampolini olimpionici di salto ma, ahimè, ancora una volta non è compatibile con una sedia a rotelle, soprattutto con una persona sopra. La mia richiesta di un garage ( peraltro disdetta lo stesso giorno vista la disponibilità di posteggi in zona ) è stata fatta nell’ ottica di posteggiare l’ auto e muovermi a piedi ( pardon…a spinta ) o in autobus per il periodo del mio soggiorno, non di usarla per entrare ed uscire dall’ albergo!!!

Decisi di cercare un altra sistemazione mantenendo però la possibilità di pernottare una notte nel caso non avessi trovato un posto in cui dormire; dopo alcune ricerche ho nuovamente chiamato l’hotel confermando il mio pernottamento e chiedendo ulteriori dettagli sulla stanza, visto l’impatto non piacevolissimo: la risposta chiara, netta e decisa è stata che “la stanza è stata ristrutturata a norma”, intendendo forse l’ opera lirica, non la normativa vigente. Ed in effetti di opera doveva trattarsi visto che “l’ attrezzatura” della stanza ( numero 611 per la precisione ) consiste in un maniglione nella doccia. Nessun appiglio vicino al water, sanitari di tipo tradizionale senza neppure un rialzo, nessuna doccetta vicino al wc, nessun seggiolino nella doccia ( troneggiava sul piatto una meravigliosa sedia da giardino in alluminio ), il bidet che impedisce alla carrozza di girare, le dimensioni della stanza degne di un sommergibile della II guerra mondiale ( è impossibile nella zona letto, ad esempio, girare su se stessi in carrozza o arrivare alla finestra ).

La mattina ho chiesto il conto e di andarmene il più velocemente possibile: il Personale in servizio, notando il mio disappunto, ha chiesto delle spiegazioni; dopo un attento ascolto mi sono sentito dire che ” non sono un disabile normale”…ergo sono un diversamente disabile…ergo ancora un non disabile, però continuo a non camminare e non capisco il perchè!!! Chiedo inoltre quali sono i parametri che differenziano un disabile “normale” da uno “non normale”…credo che neanche una burocrazia kafkiana riuscirebbe a farlo!!!!!!

Questo a Torino, nel ricco e civilizzato nord-ovest italiano, nell’anno 2010…enjoy!!!!!!!!!

Cordiali saluti.

Solaroli Iari

Note della Redazione:

Ci dispiace per l’accaduto e siamo disponibili ad una replica da parte dello staff dell’Hotel e soprattutto ci auguriamo in un adeguamento ad hoc per quanto riguarda l’accessibilità.


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Chi siamo

“Diversamente Agibile” nasce dal presupposto che nessuno meglio di chi ne usufruisce può recensire un servizio.

In questo caso si parla di accessibilità a strutture e attrazioni turistiche in genere (hotel, bar e ristoranti, musei, ecc...).

Ecco l'idea creare questo sito/blog dove raccogliere tutte le esperienze di persone disabili, con reportage scritti, fotografici e filmati dei loro viaggi, in modo da fornire informazioni utili ad altri disabili che vogliono frequentare gli stessi posti. Ovviamente ci potranno essere anche note negative se vi sono incontrate barriere architettoniche o disservizi. La collaborazione è il cuore di questo progetto.

Inoltre le strutture stesse ci possono informare sulla propria accessibilità, offrendo però qualcosa in più della semplice segnalazione che vediamo in molti siti web...

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La nostra visita alle cantine di Montalcino al Castello Banfi
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