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Giulia e Umberta a Lisbona

3
Novembre

Ciao a tutti e tutte, siamo Giulia e Umberta, e con alcuni amici siamo state cinque giorni a Lisbona. Vi riportiamo qui di seguito il nostro itinerario con varie precisazioni sui locali dove abbiamo mangiato. Per chiunque avesse bisogno di ulteriori informazioni lasciamo anche i nostri indirizzi: giuliaberton@alice.it e umbibuby@gmail.com

Alloggio: dopo una lunga ricerca troviamo l’Hotel Lisboa www.hotellisboa.com.pt/pt/, scelto anche per la sua prossimità alla rotonda Marques de Pombal e collegato al centro dall’Avenida da Liberdade, percorribile a piedi. La pavimentazione a mosaico che caratterizza in gran parte la città di Lisbona si rivela difficile da gestire a causa appunto delle vibrazioni da essa provocate, anche se la reazione è molto soggettiva e relativa al tipo di carrozzina e disabilità individuale. La camera doppia con bagno attrezzato è già occupata ma ne prenotiamo un’altra (la numero 203), poiché via mail ci assicurano che già altri ospiti con le stesse necessità l’hanno utilizzata. Non abbiamo fotografato il bagno, ma le misure erano giuste per il trasferimento carrozzina-water; sotto al lavandino, sebbene un po’ alto, c’era lo spazio necessario per le gambe. Alla reception sono tutti estremamente gentili, in particolare Mohammed che ci ha aiutato in molti passaggi.

Collegamento da/per aeroporto: all’andata usiamo un taxi preso fuori dall’aeroporto e al ritorno un altro prenotato direttamente in hotel, caricando la carrozzina chiusa nel bagagliaio.

Spostamenti: per ovviare agli scambi metro/autobus, scegliamo il bus hop on – hop off della Gray Line, acquistando il biglietto in hotel con la combo Belem line + Oriente line, valido 48 ore consecutive, senza sconti per disabile più accompagnatore. Segnaliamo che non tutti i bus sono dotati di rampa e relativo posto, per cui più di qualche volta carichiamo a braccia la carrozzina con Giulia che resta nella corsia centrale e noi davanti e dietro a lei ad attutire l’effetto frenata.

Mercoledì: arriviamo in hotel nel tardo pomeriggio e ceniamo al ristorante Floresta do Salitre. Sebbene a soli 400 metri dall’hotel, e quindi comodo perchè vicino, è ubicato sopra una strada di sanpietrini e ha due scalini all’ingresso. Il bagno è minuto, ma con un po’ di manovre riusciamo ad utilizzarlo.

Giovedì: prendiamo il bus alla fermata Avenida, scendiamo al Mosteiro dos Geronimos e facciamo il biglietto cumulativo di 12,00 euro Mosteiro + Torre de Belem, gratuito per disabile più accompagnatore. Visto il Mosteiro, riprendiamo il bus per scendere alla fermata successiva della torre, non accessibile internamente ai disabili. Dalla torre torniamo indietro lungo il rio Tejo, stavolta a piedi, dove il Padrao dos Descobrimentos è nascosto dai lavori in corso. Per passare dall’altra parte della strada vi è un sottopassaggio senza ascensore, per cui scendiamo e risaliamo le due lunghe rampe di scale con la carrozzina e Giulia a braccia. Raggiungiamo a piedi la famosa Confeitaria de Belem http://pasteisdebelem.pt che ha uno scalino all’ingresso ma il bagno accessibile. Da lì, a piedi, torniamo nuovamente alla fermata del Mosteiro dove prendiamo il bus fino al Parque Eduardo VII. Una volta scesi, dopo circa 1 km a piedi ceniamo per la seconda volta alla Floresta do Salitre.

Venerdì: prendiamo il bus alla fermata Marques de Pombal, scendiamo all’Oceanario ma non entriamo, raggiungiamo a piedi la cabinovia che prendiamo fino a salire verso la torre Vasco da Gama, prezzo intero anche per disabile più accompagnatore. Scesi dalla cabinovia camminiamo fino al centro commerciale Vasco da Gama (con bagno accessibile) dove entriamo fino a tornare poi lungo la ciclabile alla fermata dell’Oceanario. Da lì proseguiamo verso il centro di Lisbona per scendere in rua do Comercio e risalire rua da Prata fino a praça da Figueira, dove prendiamo un taxi che ci porta alla Cervejaria Ramiro www.cervejariaramiro.pt con scalino all’ingresso e bagno inaccessibile.

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Sabato: tour di 5 ore in auto con autista che ci porta dapprima fino a Cabo da Roca, conosciuto per essere il punto più a ovest d’Europa. Un breve tratto di asfalto permette a Giulia di raggiungere il monumento dal parcheggio, mentre il resto dei sentieri in terra e sassi sono inaccessibili. Seconda e terza tappa sono praia do Guincho e Boca do Inferno, sempre purtroppo inaccessibili. Quarta ed ultima è Cascais dove sostiamo in un bar all’aperto e percorriamo solo una via dato il poco tempo che ci resta a disposizione. Al ritorno passiamo in auto per il casinò di Estoril e chiediamo a Paulo di scendere in praça Dom Pedro IV, per percorrere poi le vie circostanti fino a cenare al Da Prata 52 www.facebook.com/daprata52/ con bagno inaccessibile. Da lì, tappa al Ginjinha in Largo de Sao Domingos e lentamente (causa pavimentazione a mosaico) torniamo in hotel a piedi.

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