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Marianna e Stefano a Barcellona – Parte 1

10
Settembre

Quando ho deciso di organizzare questa breve vacanza a Barcellona, ero un po’ in ansia, nonostante ci fossimo già stati (ma solo per poche ore) in occasione di una recente crociera nel Mediterraneo. Ho cominciato a “studiare” la città più di 2 mesi prima della partenza, ho letto guide, internet, racconti di viaggio, ho chiesto consigli a chi è abituato a viaggiare (grazie Francesco!) e alla fine sono riuscita a far quadrare tutto. Il risultato? Tutto molto più semplice di quello che mi aspettavo!

L’ intento del mio racconto non è quello di descrivere le bellezze dalla città, ma di parlare del tipo di difficoltà incontrate e di dare più particolari possibili riguardo all’accessibilità, perché viaggiare è bellissimo, e ancora di più è farlo senza ansie e preoccupazioni. Spero di non risultare noiosa!

Dopo essermi abbondantemente informata, prenoto un volo low cost su internet, premurandomi di chiamare la compagnia aerea per comunicare che c’è un passeggero WHEELCHAIR che ha bisogno di accompagnamento fino al posto a sedere. Premetto che io sono una “normodotata” e che mio marito Stefano è paraplegico e ipovedente: lui si affida a me ed io faccio in modo che tutto sia perfetto (o almeno ci provo!).

Poi cerco un hotel. Un po’ più complicato, perché nonostante che i siti internet ti assicurino l’ accessibilità poi non è sempre così. Seleziono alcuni hotel, chiedo informazioni più dettagliate tramite e-mail (per fortuna perché alcuni avevano la vasca da bagno, altri parti comuni della struttura non accessibili) e alla fine la nostra scelta cade sull’ Hotel Catalonia Avinyò (Carrer d’Avinyò 16) nel Barri Gotic, subito dietro Plaça Reial (avrei preferito nei pressi di Plaça de Catalunya, ma non ho trovato niente che soddisfacesse le mie necessità, un po’ per i prezzi troppo alti, un po’ per il periodo, pochi posti rimasti).

VENERDì 07 GIUGNO 2013

Tutto pronto. Arriva il giorno della partenza, mi organizzo con una sola valigia (più borsa per me e zainetto per Stefano), così da avere una mano libera per aiutare Stefano, e si parte.Arriviamo all’ aeroporto di Pisa con netto anticipo, come richiesto dalla compagnia aerea, ma dobbiamo aspettare. Facciamo il check-in, viene “etichettata” anche la carrozzina di Ste (che andrà in stiva) ed un assistente viene a prenderci subito, ci fa fare un percorso diverso passando da un metal detector “a mano”, e ci troviamo davanti al gate. Manca ancora un po’ di tempo all’imbarco, quindi l’ assistente ci lascia. Appena viene annunciato l’ imbarco, un altro assistente viene a prenderci, ci fa passare subito e ci porta su un pulmino “speciale”, che ci solleva fino all’altezza del portellone dell’aereo. A questo punto aiutano Stefano ad andare sullo “scoiattolo”, una specie di mini carrozzina con sole 2 routine dietro, che serve a passare nel corridoio stretto dell’aereo. Lo portano fino alla suo posto, lo fanno sedere e ci augurano buon viaggio.

Arriviamo a Barcellona, stesso procedimento, gli assistenti vengono a prendere Ste con lo “scoiattolo”, passaggio sulla propria carrozzina e ci accompagnano fino all’uscita.

Usciamo e appena fuori c’è l’ aerobus, il pullman che per 5,90 € a testa ci porta direttamente in centro. Io faccio presente al ragazzo che fa il biglietto che con me c’è una persona in carrozzina (come per chiedere se ci son problemi a salire sul bus, abituati agli standard italiani!!!), e lui mi guarda come per dire: “Ho visto che siete in 2!”, come se la disabilità di Ste non esistesse proprio. Già amo Barcellona!!! In meno di mezz’ora siamo in Plaça Catalunya, e ci dirigiamo a piedi verso l’ hotel.

Arrivati constatiamo che è tutto perfettamente accessibile, ascensore per andare ai piani, alla sala colazione, e sulla terrazza dove si trova la piscina (di cui non abbiamo usufruito per mancanza di tempo). La camera che ci è stata assegnata (come richiesto alla prenotazione e confermato telefonicamente) è al piano terra ed è abbastanza spaziosa per muoversi, il letto è ad altezza carrozzina, il bagno ha i maniglioni al wc e alla doccia, il lavandino è rialzato, e la doccia a pavimento ha il sedile e il saliscendi dell’acqua è abbassato. Ottima scelta, unico neo, la finestra con vista sulla saletta relax dell’hotel! In compenso il personale è gentilissimo e disponibile, ci danno consigli su dove mangiare bene a buon prezzo e dritte sui pullman da prendere. Approfittiamo subito di quei consigli e visto che sono già le 22,00, usciamo a mangiare Tapas allo Xaloc (Carrer de la Palla). Dopo cena passeggiata nel Barri Gotic e La Rambla. Già da subito Stefano riesce a gestirsi da solo nonostante l’ipovedenza, non ci sono gradini né buche, è tutto liscio e provvisto di rampe e di scivoli. E’ tardissimo, andiamo a dormire.

Fine prima parte.

Foto Hotel


Monaco di Baviera: il racconto di Stefano

5
26
Agosto

Ciao a tutti, oggi ho deciso di raccontarvi la mia esperienza avuta in una vacanza che mi sono organizzato autonomamente nella città di Monaco di Baviera in Germania.

Premetto che ho una disabilità molto grave, mi muovo su una Permobil C500 che guido tramite un micro joystick azionato con le labbra, detto ciò arvete capito che le mie esigenze sono piuttosto importanti… anche se ho un forte spirito di adattamento.

Era da tempo che non facevo più un viaggio, soprattutto non avevo mai fatto una vacanza muovendomi soltanto ed esclusivamente con i mezzi pubblici. Questa volta ho voluto strafare.
Come prima esperienza ho scelto la Germania, in primo luogo perché la conosco già ed in secondo luogo perché non ho mai trovato grosse difficoltà in quel paese dove ho sempre avuto un buon impatto con le barriere architettoniche in genere.

Primo passo importante è stato quello di organizzare il viaggio in treno. Che ho prenotato con circa un mese d’anticipo tramite la DB Italia (le ferrovie germaniche), poi ho consultato vari siti dove si parlava di handicap e accessibilità. Dopo essermi fatto un quadro abbastanza chiaro della situazione, tutti mezzi pubblici vengono dati come accessibili, mi sono dedicato alla scelta dell’albergo. La mia ricerca si è subito spostata su tre o quattro strutture che sembravano accessibili. L’unica struttura che probabilmente lo era in maniera completa non aveva la disponibilità di camere brunnenhof.de peccato, anche perché dalle foto che loro stessi hanno pubblicato sul sito, si vedono delle immagini molto interessanti relative alla stanza adatta ai disabili.

Quando prenoto un albergo, ho sempre molti dubbi sull’effettiva accessibilità nelle stanze e del bagno. Generalmente sui siti controllo minuziosamente ogni singola foto per avere un minimo indizio di come sarà… sui siti degli alberghi da me trovati, grazie anche alla consultazione di una guida per disabili muenchen-tourismus-barrierefrei. sulla città di Monaco, non vedevo immagini particolari. Vantavano la disponibilità di stanze “behindertengarecht” ma non facevano vedere le foto. Quindi quando li contattavo, oltre a chiedere un preventivo di spesa, chiedevo anche se era possibile vedere delle foto relative alla stanza e al bagno. Tutti gli alberghi da me consultati rispondevano più o meno la stessa cosa, gentilmente mi inviavano un preventivo ma non le foto per motivi mai ben specificati, tanto che mi è venuto da pensare che per questioni di privacy non potessero farlo e, per non consultare tutta la legislazione tedesca al fine di verificare la veridicità, ho preferito adattarmi!
Male!

L’albergo da me scelto muenchen-zentrum era si “behindertengarecht” ma non certamente adatto a me! Innanzitutto appena entrato mi sono accorto che nonostante io avessi prenotato una stanza doppia, c’era un solo letto singolo, poi sotto questo letto c’era talmente poco spazio (anche se dalle foto sembrava più alto) che non sarebbero passate le gambe del sollevatore. Poco male però, perché hanno rimediato portandomi un lettino pieghevole che quindi diventava anche adatto al sollevatore, ma la cosa meno adatta ai disabili era proprio il bagno! Innanzitutto c’era la vasca e farsi una doccia all’interno della vasca come tutti sappiamo è per noi disabili quasi impossibile. Loro però molto carinamente avevano messo una sedia in plastica che si poteva usare al limite per farsi la doccia… peccato che non avevano pensato di fare anche uno scarico al centro del pavimento, un pozzetto, giusto per far scendere quel minimo d’acqua che serve per lavarsi! Il lavandino poi, uno spettacolo! Un piccolo lavandino rotondo, di quelli molto chic, con tanto di bordo in marmo intorno, il tutto grande come un catino, posizionato nell’angolo del bagno. Non solo, ma affianco a questo meraviglioso lavandino c’era il water con due maniglioni, uno fisso ed uno ribaltabile; ma intelligenza voleva che quello fisso fosse posizionato tra il water e il lavandino così da rubare anche quel minimo di spazio in più che poteva diventare utile sia per salire sul water che per avvicinarsi al lavandino.

Ora però, grazie a questa esperienza ho anche capito la differenza che fanno i tedeschi tra “behindertengarecht” e “behindertengeeignet” o “rollstuhlgeeignet”, che se vogliamo tradurre letteralmente in italiano hanno lo stesso significato, ma per loro no, per loro c’è una differenza sostanziale, infatti il primo significa adatto anche ai disabili, il secondo invece significa per disabili!
Averlo saputo prima…

Ma la delusione germanica non finisce qui!
I mezzi pubblici: come vi dicevo prima, tutti i mezzi pubblici vengono dichiarati accessibili www.mvg-mobil.de, se non accessibili al 100% si parla di percentuali molto elevate, attorno al 70-80%. Io, dopo la mia esperienza, avrei molto da ridire.

Un esempio su tutti: la U-bahn, ovvero il metrò. Consultando il loro sito, soltanto su tre stazioni dichiarano degli scalini tra banchina e treno rispettivamente di 2,12 e 20 cm. Uno, leggendo queste cose si immagina che tutto il resto sia liscio come l’olio… errore! Tutte le stazioni sono sì accessibili, c’è addirittura un sito che ti dà l’aggiornamento immediato sul funzionamento o meno di scale mobili e ascensori www.mvg-zoom.de, bellissimo! Peccato però che una volta arrivati davanti al treno della metro ci si incontri con uno scalino abbastanza significativo, sicuramente superiore ai 10 cm. Io ci ho provato, ve lo giuro, ci ho provato, ma anche con l’aiuto di qualcuno che da dietro mi spingeva, non riuscivo a salire! Magari saliva una ruota ma l’altra non ce la faceva. Forse la mia carrozzina non è adatta, forse mi faccio prendere un po’ dall’agitazione, visto che il treno non rimane fermo in stazione più di 10-15 secondi, possono essere molti i motivi per i quali non sono mai riuscito a salire su un vagone della metro… però questa è stata la mia esperienza.

Con il tram invece si ragiona già un po’ meglio. Sono dotati quasi tutti di una piattaforma sulla parte anteriore del tram, una piattaforma che ha a sua volta un’altra piccola piattaforma che si estende verso l’esterno, al termine della quale c’è una rampetta che serve sia da protezione per non ribaltarsi quando è rivolta verso l’alto, che da invito per farti salire quando è rivolta verso il basso. Questa rampetta però è piuttosto ripida, quindi ogni volta per salirci dovevo prendere un minimo di rincorsa ed in più farmi dare una spintarella… però riuscivo a salirci e già questa è una soddisfazione. Gli autobus sembravano tutti accessibili con rampe manuali sulla porta centrale. Peccato però che gli autobus in centro città ne girano pochi visto che i monacesi hanno puntato tutto il servizio pubblico sui tram e sulla metro, eventualmente gli autobus si trovano sulla fascia periferica.
Viabilità urbana: anche qui, avrei qualcosa da ridire. Come vi avevo preannunciato all’inizio di questo articolo, io ho esigenze piuttosto particolari, una delle quali è che “odio i sampietrini”. Tutte queste vibrazioni, tutti questi scossoni non mi piacciono, preferisco l’asfalto. Ebbene a Monaco tutti i marciapiedi, ma proprio tutti (almeno quelli che ho visto io) sono lastricati. Non usano i sampietrini tipici italiani, bensì dei lastroni molto grandi che, se sono stati posizionati da poco, sono abbastanza lisci e scorrevoli, ma soprattutto nei marciapiedi periferici, questi lastroni hanno la loro bella età e quindi sono abbastanza sconnessi e difficoltosi, almeno per me.

Un’altra cosa che mi ha abbastanza sconvolto è la NON accessibilità di almeno il 90% dei negozi, locali pubblici, caffè, eccetera della periferia! Mentre al centro è tutto perfetto dove puoi entrare, uscire, trovare bagni e tutto quello che vuoi, alla periferia (ma neanche tanto periferia poi, basta 1 km) la musica cambia completamente! Ogni ingresso ha almeno uno scalino che, se ti va bene, rimane sotto i 15 cm! Troppo, troppo deludente!
Da ultimo, ma non per questo meno importante, ho voluto un attimo capire o almeno immaginare come fanno i disabili tedeschi. Ebbene, ne ho visti parecchi girare per la città e molti giravano sul tram, tanto da rubarmi il posto perché ci sta solo una carrozzina su ogni tram. Tutti quelli che ho visto però girare autonomamente o hanno carrozzine manuali e quindi anche un piccolo scalino diventa un problema minore, oppure hanno carrozzine elettriche con belle quattro ruote fisse, abbastanza grandi che quindi non hanno difficoltà a superare piccoli gradini come quelli dei negozi o della U-bahn. Quindi se volete visitare Monaco, o diventate tedeschi anche nella vostra attrezzatura ortopedica, oppure è meglio organizzarsi prima.

Che dire? Volete andare in Germania? Andateci, ve lo consiglio, ne vale comunque la pena ma fate attenzione alle vostre scelte e alle vostre esigenze. Se volete visitare degli edifici pubblici, musei, castelli, non c’è nessun problema. Segnaletica per disabili e attrezzature per disabili a iosa, ma se non avete un mezzo di trasporto vostro e non avete la certezza dell’accessibilità dell’albergo o di qualsiasi altro luogo dove soggiornate… beh, prima di intraprendere questo viaggio pensateci molto bene.

Stefano.

Foto di Monaco


Elogio a Parigi

2
21
Febbraio

Ho recentemente passato una settimana di vacanza a Parigi ed è stata una esperienza estremamente positiva.

Non voglio dilungarmi sulla infinita varietà di attrazioni turistiche, storiche e artistiche che la città offre in quanto esistono centinaia di guide che le illustrano molto meglio di quanto potrei farlo io. Voglio però riportare le informazioni relative alla mobilità di una persona in carrozzina perchè sono un esempio di come il problema sia stato affrontato e risolto in maniera egregia.

In primo luogo i dettagli sul viaggio per e da Parigi.

Per la prima volta ho deciso di utilizzare il treno, anche per sperimentare personalmente il famoso TGV francese.

Io abito a Sanremo e ho deciso, per limitare il numero di cambi, di partire direttamente da Nizza.

Esistono due siti dai quali è possibile prenotare i biglietti.

Il sito internazionale accessibile anche in italiano (www.tgv-europe.it ) dal quale è possibile prenotare anche le tratte internazionali ma non di specificare le necessità di un disabile, e quello francese (www.sncf.com ) dal quale è possibile invece prenotare il posto per disabili.

Esiste poi un contatto mail (accesplus@sncf.fr) che, anche in inglese, fornisce tutta l’assistenza necessaria per la prenotazione dei biglietti e dei servizi di supporto nelle varie stazioni.

Contattando in primo luogo questo indirizzo ed esprimendo i propri desideri è possibile organizzare in modo efficiente il proprio viaggio, fornendo tutte le informazioni necessarie per mezzo di un questionario che viene inviato via mail.

Io ho fatto così e ho trovato, sia alla stazione di Nizza che a quella di arrivo a Parigi (Gare de Lyon) funzionari capaci e puntuali ad aiutarmi.

Al ritorno ho voluto sperimentare anche il servizio italiano e ho prenotato sia i biglietti che il servizio di supporto fino a Ventimiglia, con un cambio a Nizza previsto con solo 30 minuti di tempo.

Ebbene: a Nizza sono stato prelevato dal treno in arrivo e accompagnato direttamente a quello in partenza e a Ventimiglia il supporto italiano (prenotato attraverso il servizio delle sale blu di Trenitalia) è stato puntualissimo. Quindi nessun problema.

Sui TGV i disabili viaggiano in prima classe pur pagando il biglietto di seconda e l’accompagnatore viaggia gratuitamente, ma gli spazi sono piuttosto limitati, come ho potuto verificare nel viaggio di ritorno nel quale era presenta un altro disabile: l’incrocio di due carrozzine è possibile solo con l’aiuto del personale che è comunque molto gentile.

La toilette accessibile, in verità un po’ stretta e con la tazza che rimane sulla destra della carrozzina il che è un problema per chi usa sedie elettriche, è a pochi metri dai posti riservati. Le varie porte sono ad apertura automatica ma i pulsanti di comando si sono rivelati troppo duri per le mie capacità.

A Parigi ho scelto un albergo con struttura moderna per poter contare sulla piena accessibilità. L’hotel IBIS Bastille di rue de Breguet si è rivelato molto comodo: stanza con spazi sufficienti, toilette larga, doccia a raso pavimento, posizione strategica sia perchè molto vicina ad una zona che di sera si anima in maniera incredibile, sia perchè molto ben servita dai servizi pubblici.

E qui viene la nota più interessante: la mobilità dei disabili a Parigi, essendo le stazioni della metropolitana spesso non accessibili, è assicurata dalla rete degli autobus che sono tutti accessibili per mezzo di un piccolo scivolo azionato elettricamente dall’autista. I passaggi degli autobus sono molto ravvicinati e la rete è estremamente capillare. Difficilmente capita di dover aspettare più di 10 minuti ad una fermata e con non più di due autobus si attraversa la città in meno di mezz’ora in quanto la rete è organizzata su un numero limitato di punti nei quali si incrociano molte linee (place de la Bastille è uno di questi).

Il servizio è molto migliore di quanto gli stessi operatori turistici non sappiano: l’ufficio turistico della Gare de Lyon mi aveva scoraggiato all’arrivo consegnandomi una cartina con una selezione molto ridotta di autobus accessibili, ma l’informazione si è rivelata del tutto sbagliata.

Spesso invece i locali pubblici quali bar e ristoranti non sono accessibili a causa di uno scalino all’ingresso. Per questo problema è utile portare con sè una piccola rampa (40 cm di lunghezza sono sufficienti nella maggior parte dei casi).

Allo stesso modo sono rari i locali dotati di servizi accessibili ma il problema è superato dai moltissimi servizi pubblici che si trovano lungo i grandi viali. L’accesso è regolato da un sistema automatico che tra un utente e l’altro igienizza l’ambiente per cui sono tutti abbastanza puliti.

Quasi tutti i miei obiettivi di visita si sono rivelati accessibili:

-la Sainte Chapelle (con l’esclusione dei giorni festivi perchè l’ascensore è posto nell’annesso palazzo di giustizia)

-il museo di storia e cultura ebraiche

-il Musee d’Orsay

-il centro di cultura islamico

-il cimitero di Pere Lachaise (con qualche problema per il fondo acciottolato)

Ho trovato problemi solo all’espace Dalì di Montmartre (non accessibile) e alla Promenade Plantee (vecchio tratto ferroviario sopraelevato) che, come ho scoperto solo successivamente, è servita da ascensore unicamente all’estremità dei Jardin de Reuilly.

I movimenti pedonali sono inoltre molto agevolati in quanto tutti i marciapiedi sono raccordati al piano stradale in corrispondenza degli attraversamenti e degli incroci e passeggiare per Parigi, girando tra piazze, antichi mercati alimentari, mercati etnici dei quartieri periferici, parchi lussureggianti e curatissimi è veramente un piacere imperdibile.

In conclusione: se cercate una vacanza affascinante e spensierata nonostante la carrozzina, Parigi fa per voi!

Mirko Ferranti.


San Vito Lo Capo

5
10
Ottobre

Ciao a tutti, sono Claudio, sono di Milano e vi scrivo questa recensione sulla mia vacanza estiva a San Vito Lo Capo in provincia di Trapani con la mia fidanzata Anna.

Il viaggio

Essendo prevalentemente in carrozzina elettrica ho dovuto portare con me la macchina e imbarcarla a Genova. Da Genova a Palermo l’unica compagnia che ha in mano questa rotta è Grandi Navi Veloci, la nave che ci è stata assegnata è la Excelsior. Ho prenotato a marzo telefonicamente al numero del costumare care che è 010-20.94.591 per farmi riservare la cabina per disabili. Ho pagato attraverso il costumare care con la carta di credito e ho dovuto inviare la scansione del certificato d’invalidità per confermare che effettivamente avevo diritto a una cabina per disabile in quanto effettivamente disabile. Sulla nave sono riuscito a girare in carrozzina elettrica e anche ad entrare in cabina con qualche manovra di troppo, ma ce l’ho fatta 🙂

Il servizio spiaggia.

Arrivato a San Vito Lo Capo, sono stato positivamente sorpreso dalla spiaggia attrezzata, li ho visto 2 job e una carrozzina che va sulla sabbia. Per la cronaca le carrozzine job, galleggiando sopra l’acqua agevolano l’ingresso e l’uscita dal mare con l’aiuto dei bagnini che erano perfettamente formati su come aiutare la persona disabile.  Questa spiaggia è gestita da una associazione di disabili che si chiama “disabili no limits” e questo è il loro link http://www.disabilinolimits.it/

La toilette

Di fronte alla spiaggia per disabili c’è un bar-ristorante che ha il bagno accessibile, il servizio è offerto gratamente a tutti i clienti del bar ma se non si consuma nulla, il costo è di 1 euro per ogni volta che si usa la toilette per disabili. Certamente non la trovo giusta questa cosa, spero che per persone disabili la renderanno gratuita, si tratta di auspicio, ovvio, ma per ora si paga.

la spiaggia accessibile

I locali

I negozi generalmente non erano attrezzati per far fare shopping a noi persone disabili, tuttavia i ristoranti, pub, gelaterie e negozietti di dolci (buonissimi) erano quasi totalmente accessibili. Facendo una veloce statistica direi che il 60-70% di questo tipo di locali erano accessibili. Anche le farmacie e la polizia avevo le rampe per accedere. Mi piacerebbe che questa attenzione all’accessibilità fosse estesa a tutta Italia e al tutti i tipi di locali non solo “dove si mangia”.

Locali accessibili a san vito lo capo

Escursioni

Io e Anna abbiamo fatto anche un escursione alla riserva dello Zingaro con il catamarano Buona Vida (http://www.buenavida.it/) che è l’uno di San Vito con una gruetta solleva persone per fare entrare in acqua la persona con disabilità. Ahimè quel giorno la gruetta non funzionava per cui vi scrivo che c’è questo servizio  ma non posso certificarlo. Ho visto che c’era l’attrezzatura non l’ho vista in funzione.

Abbiamo fatto anche un escursione a Erice e Trapani visitando il bellissimo borgo medievale che non è esattamente accessibilissimo perché la strada è fatta di ciottolato. Per fortuna questo tipo di ciottolato è “quasi piano” ma per chi va in carrozzina manuale è veramente difficile spingersi ed essere spinti. Suggerisco o una carrozzina elettrica, oppure un forzuto :-). Mentre di Trapani abbiamo visto la cattedrale, il centro e zona portuale che sono molto accessibili, con scivoli e pavimentazione molto buona.

Un’altra escursione che abbiamo fatto stata alla valle dei Templi di Agrigento. Anche li non ci sono difficoltà perché è pavimentata bene e molto accessibile. All’interno della valle dei Templi c’è un bar con un bagno perfettamente accessibile.

L’ultima escursione che abbiamo fatto è stata Palermo con la magnifica cattedrale di stile Normanno molto accessibile e veramente da visitare perché merita.


My London: la Londra Accessibile (Prima Parte)

3
2
Agosto

Eccomi a raccontarvi del nostro viaggio a Londra.

Partenza da Bologna con la Ryanair e arrivo all’aeroporto di Standed.

Tempo: 1 ora e 15 minuti.

Londra è certamente una città molto accessibile per chi è in sedia a rotelle, ma l’arrivo non è dei più felici. Non so da cosa dipende, mi era già capitato quando ci sono stato 10 anni fa. Parlo dell’arrivo all’aeroporto di Standed. L’assistenza sembrava sorpresa dal fatto che non potevo scendere da solo e dopo alcuni minuti di discussione, ecco che mi viene (come la volta precedente) presentato la solita sedia a 3 ruote per scendere la scalinata. Niente sollevatori. Non sapeva neanche che fossero. Al punto che alla mia perplessità: no elevator?? L’assistente si è fatta una grassa risata. Per farvi capire come sono sceso dall’aereo, ecco il video che parla meglio di quanto si possa scrivere.

Questo sarà l’unico momento di dubbia accessibilità di Londra.

Dall’aeroporto per arrivare all’Hotel dobbiamo prendere il Treno.

Treno

Il treno veloce Stansted Express collega la stazione di Liverpool Street (nord-est della zona 1) con l’aeroporto in 45 minuti, con una frequenza di 15-30 minuti dalle 5:30 alle 00:30. Il costo è di £18 solo andata a persona, se volate con la Ryanair, potete acquistare il biglietto a bordo, risparmiando qualche sterlina. Anche acquistandolo on-line c’è la possibilità di ricevere uno sconto di circa £1.

Al ritorno per l’aeroporto Gatwick abbiamo prenotato il giorno prima la navetta dall’Hotel (£ 25 a persona, 1,5 ora di auto) con il taxi si spendeva circa 90£.

La stazione di Liverpool Street si trova nella zona finanziaria di Londra (la City).

Accessibilità: appena arrivate al treno, fatevi vedere dal capo treno. Chiamerà l’assistenza che prenderà una pedana posta in un armadietto dentro il treno. Comodissimo e veloce.

pedana treno

Da Liverpool Street Station potrete prendere anche molti bus che vi porteranno ai diversi quartieri di Londra. Ecco le linee che partono/arrivano da qui:

8, 11, 23, 26, 35, 42, 47, 48, 78, 100, 133, 135, 149, 153, 205, 214, 242, 271, 344, 388,

night routes N8, N11, N26, N35 and N133.

Questa è la distanza dal nostro hotel “IBIS LONDON CITY” alla Liverpool Street (11 minuti a piedi):

mappa dalla stazione all'hotel

Vicino il nostro Hotel c’è la linea 67 che porta qui:

mappa bus

Link per ricerca tappe bus: www.tfl.gov.uk

Questa è la distanza dal nostro hotel alla stazione dei seguenti bus: (2 minuti a piedi)

linee bus vicino hotel

Sugli autobus il disabile non paga. Il biglietto sull’autobus o nelle macchinette costa £ 2,40. Noi  abbiamo comprato il pass per 15 corse £ 25 mi pare!

I negozi rimangono aperti dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 17.30. Il mercoledì ed il giovedì molti grandi magazzini restano aperti fino alle 18.00, altri fino alle 19.00 o fino alle 20.00. Inoltre i grossi negozi sono aperti anche la domenica dalle 10.00 alle 18.00. I negozi in Oxford Street, Regents Street e altre vie del centro solitamente restano aperti fino alle 19.30-20.00.

Si consiglia di andare a cena verso le 20. 

Linea 15 per centro + per Piccadilly Circus + per Trafalgar Square + Cattedrale Saint Paul

fermate bus 15

Linea 25

autobus linea 25 fermate londra

TAPPE:

1° GIORNO GIOVEDI’

La torre di Londra (Tower of London), ci siamo arrivati a Piedi

Dal 1 marzo al 31 ottobre: lunedì-sabato 9 – 18; domenica 10 – 18.

£ 17 (intero) – £ 9,50 (ridotto)

Conviene entrare dentro dopo le 15, meno gente.

14 minuti a piedi

torre di londra

Tower Bridge, il ponte (si va piedi)

Apertura: marzo-ottobre 10:00-18:00 – Adulti: £10,70 (gratis x noi)

Per raggiunge Tower Bridge la via più caratteristica è sicuramente il “path” che costeggia il Tamigi. Proseguendo, sulla vostra destra troverete la Hay’s Galleria. Ora è un punto di ristoro, ma un tempo era la sede di attracco delle navi di Tè provenienti dall’India e dalla Cina.

C’è anche un ascensore che ti porta sotto il ponte.

Da Torre di Londra 9 minuti a piedi

Tower Bridge

finisce la prima parte del racconto…

 


La lotta continua tra disabili e autobus

5
20
Luglio

autobus disabili

Mi chiamo Maddalena, ho 29 anni, e a causa di una malattia neuromuscolare degenerativa sono su di una sedia a rotelle da diverso tempo. Di solito uso la mia sedia a motore, e così riesco ad andare al lavoro da sola, e a girare giorno e notte quanto mi pare e piace.

Proprio al ritorno da uno di questi miei giri per la città ho conosciuto una ragazza straordinaria, Felicité, come me disabile, che pure si muove con una sedia a motore. E’ stato una specie di “colpo di fulmine”! Entrambe eravamo sulla via di casa; ci siam viste da lontano; ci siamo squadrate (un po’ come nei film western prima di un duello…); ci siamo stupite della presenza di un altro essere umano in sedia a motore, in giro per le strade di Brescia; infine, credo di poter dire che entrambe morissimo dalla voglia di parlarci! Alla fine io ero quasi alla porta d’ingresso, quando decisi di tornare sui miei passi (per così dire 🙂 ) e di avvicinarmi a Felicité, che, accompagnata da un’amica, s’era saggiamente appostata a 10 metri da me, aspettando solo che le rivolgessi la parola.

Insomma, non la faccio lunga: ci siam presentate,  e paradossalmente scoprimmo di conoscerci già, almeno “ per sentito dire”. Entrambe infatti siamo state aiutate dalla stessa equipe di professionisti, il CTVAI (Centro Territoriale per la Vita Autonoma e Indipendente- ente GRANDIOSO che colgo qui l’occasione di ringraziare per averci permesso di costruire la nostra vita in autonomia!!).

Et bien, il tempo di un sorriso, di una stretta di mano, ed eravamo già amiche per la pelle!Nonostante all’apparenza sembriamo molto diverse- lei scura scura, viene dal Chad, io bianca abbagliante, bresciana- da subito ci siam rese conto che qualcosa di profondo e di vero ci unisce.

Ora Felicité è qui accanto a me. Abbiamo scoperto infatti di essere vicine di casa, e così ogni tanto lei passa a trovarmi.

Tra una chiacchiera e l’altra, un sorso d’acqua ghiacciata per rinfrescarsi dall’arsura di questi giorni, e una cucchiaiata di budino al cioccolato, ho ascoltato le sue disavventure. In molte mi sono riconosciuta, inutile dirlo, ma alcune storie mi hanno davvero sconvolta e sconcertata. Perciò ho deciso di prestarle la mia “penna”, e di darle voce in questa denuncia.

Felicité si muove quando può con l’accabus. Si tratta di un servizio di autobus solo per disabili residenti nel comune di Brescia (cosa che secondo me è ghettizzante), che però funziona solo in certi orari, e spesso costringe ad aspettare molto tempo perché si devono incastrare le richieste di molte persone. Quando l’accabus non c’è si prendono gli autobus di linea. E qui nascono i problemi.

La mia amica del Chad mi ha raccontato che una volta, sulla linea 3, il conducente s’è rifiutato di farla salire sul bus, insultandola, dicendole che LEI E LA SUA SEDIA A MOTORE PESAVANO TROPPO,  e di NON ROMPERE I COGLIONI. Altre volte, in situazioni simili, l’autista non ha voluto aiutare Felicité ad aprire la rampa per accedere al mezzo, nonostante si tratti di un dito!! Tanto basta, un dito, per aprire la parte superiore della rampa, fatta a portafoglio, che si va ad appoggiare sul marciapiede.

Come se non bastasse, cosa che mi ha amareggiata ancor di più, nessuno degli altri passeggeri sull’autobus in nessuna delle situazioni di cui sopra si è mai offerto di dare una mano.

CHE SCHIFO!

Se Felicité non è accompagnata dalla sua amica Sabine 9 VOLTE SU 10 NON PRENDE L’AUTOBUS!! O deve aspettare in grazia di trovare un autista più gentile , di solito donna, che le fa “il favore” di farla salire sul bus. Come se non fosse suo diritto…

Ancora, se sulla vettura c’è già una sedia a rotelle, Felicité non può salire. Le è stato detto, in malo modo, che c’è posto per un solo disabile. E che non rompesse le scatole, ancora una volta.

E’ questa l’Italia che vogliamo?

Io stessa posso raccontare di simili disavventure che farebbero vergognare Trenitalia, ATM  (l’azienda trasporti milanesi), Trenord. Sono stata 5 giorni a Milano per un seminario di teatro. Seminario stupendo; muoversi a Milano un incubo. Mentre le persone “normali” possono prendere treni e metropolitane all’ultimo minuto, io per Trenitalia devo prenotare 24 ore prima, per Trenord addirittura 48 ore in anticipo. Per cosa poi? La mia prenotazione con Trenitalia del ritorno sparì misteriosamente, e dovettero rifarmela (SENZA DISGUIDI DI SORTA) last minute in Stazione Centrale a Milano, domenica sera, per il rientro a Brescia. Quanto a Trenord, l’unica volta che prenotai, l’addetto all’assistenza disabili non fu in grado di aprire la rampa d’accesso al vagone, né le porte d’uscita, all’arrivo in stazione. Per quest’aiuto devo chiamare 48 ore prima? Mi son sempre arrangiata molto meglio da sola. Come per chiunque, mi è difficile pianificare con esattezza le mie giornate, e la mia vita- voglio darmi la possibilità di prendere un aperitivo all’ultimo minuto con amici, o di andare al cinema, o di cambiare programmi senza avere l’angoscia di un treno che ti aspetta… Basterebbe tanto poco: segnalare sui tabelloni, anche di giorno in giorno, quali mezzi sono accessibili.

Ancora, una sera chiamai il centralino ATM per avere informazioni sull’accessibilità di un tratto della linea gialla della metropolitana, Affori Nord- Stazione Centrale. Per tutta risposta mi dissero di CHIAMARE LA MATTINA DOPO, appena prima di prendere la metro, perché poteva essere che se anche il montascale in questione la sera funzionava, di notte ci sarebbe potuto essere un guasto. Si sa mai… grrrrrrrrrrrrrr…

Infine, presa la tanto agognata metro, il montascale non lo trovo, perché le indicazioni fanno schifo. Chiamo un addetto, che chiama un suo superiore “così coglie l’occasione per fargli vedere come funziona il montascale”. Il tale, di grado superiore, mi chiede quanto pesiamo, io e carrozzina: “Perché sa, questi montascale li hanno costruiti quando ancora non c’erano queste COSE TECNOLOGICHE” (riferendosi alla mia sedia a motore)… Poi mentre io salgo lentamente la rampa di scale, sul montacarichi, il “superiore” anziché dare una mano alla mia assistente e al collega pieni zeppi di bagagli, mi sta accanto e osserva, accertandosi che il montascale non dia segni di fatica…

E ancora potrei scrivere tutta notte di altre storie, più o meno simili, più o meno spiacevoli, più o meno umilianti. Ma mi fermo qui. Spero soltanto di aver suscitato un po’ della vostra indignazione.

Seduti su una sedia a rotelle, a motore o manuale, rimaniamo sempre e soprattutto PERSONE,  e come tali chiediamo di essere trattate.

Conlcudo, anzi concludiamo, con una proposta: un corso di formazione per tutti i dipendenti delle aziende di trasporto pubblico, per sensibilizzare alla disabilità. Una settimana di viaggio IN  CARROZZINA, nessuno escluso. Io mi offro per prestarvi la mia.

Grazie dell’attenzione

Felicité Toubemne e Maddalena Botta


Hotel Expo Verona: accessibile a disabili

19
Gennaio

Hotel Expo Verona è un hotel quattro stelle, vicino all’aeroporto Valerio Catullo, a 6 km dalle uscite autostradali di Sommacampagna (A4) e Verona Nord (A22). Il centro città e la fiera di Verona distano circa 12 km.

Le nostre 113 camere, tra cui 2 suite e 10 junior suite, sono caratterizzate da un arredamento elegante, confortevole e rilassante; sono inoltre dotate di minibar, casetta di sicurezza, easy business desk, connessione wi-fi, TV satellitare, asciugacapelli e impianto di condizionamento autonomo. Disponiamo di spazi congressuali funzionali e tecnologicamente avanzati che possono ospitare fino a 210 persone, di una zona fitness con vasca whirpool aperta 24 ore al giorno, di parcheggio esterno non custodito e di garage coperto custodito a pagamento.

Il ristorante, “Numero Dieci”, con i suoi 300 coperti, propone deliziosi piatti della tradizione oltre agli intramontabili classici internazionali.

Luoghi di interesse:

Verona, dichiarata dall’Unesco patrimonio storico e culturale dell’umanità, offre ai suoi visitatori innumerevoli luoghi e aree d’interesse, a partire dal centro storico fino a spaziare nell’immediata periferia. L’Arena, Piazza delle Erbe, la torre dei Lamberti, la casa di Giulietta e Romeo, la Tomba di Giulietta, il Teatro Romano, Castel S. Pietro, Castelvecchio, la Basilica di S. Zeno.

Le aree circostanti: il Lago di garda, la Valpolicella, il Monte Baldo, la Lessinia. I parchi tematici: Gardaland, parco Giardino Sigurtà, Canevaworld, Parco Natura Viva. Le Terme:  terme di Sirmione (Aquaria), terme di Colà (Villa dei Cedri) e Gardacqua. A poche centinaia di metri dall’Hotel si trova il Museo Nicolis, una magnifica raccolta di pezzi rari di antiquariato automobilistico e non solo.

hotel expo verona

Tot. Camere accessibili: 6

le misure dell’ascensore, entrata + interno Larghezza porta ascensore: 1 metro – Interno ascensore: 1,50 mq

le misure della porta di entrata della camera e del bagno Larghezza porta camera e bagno (porta scrigno): 0,90 cm – Ampiezza bagno: 3,70 mq – Ampiezza camera da letto: 16 mq

Scheda d’accessibilità:

Terreno circostante di materiale liscio: si

Entrata struttura rasoterra: si

Parcheggio Privato accessibile: si

Giardino accessibile: si

Piscina accessibile: no, non esiste la piscina

Ascensore ampio: si , apertura porta: 1 mt

Ristorante accessibile: si

Bar accessibile: si

Sala Colazioni accessibile: si

Salotto o zona relax accessibile: si

Sala conferenza accessibile: si

Camera ampia accessibile: si

Bagno accessibile: si

Bagno con doccia munita di sedia ribaltabile: no

Foto stanza accessibile:

Hotel Accessibile Verona

hotel expo verona bagno accessibile

Contatti:

Via Portogallo, 1/p

37069 Villafranca di Verona

Tel +39 045 92020 Fax +39 045 9202122

Tel. diretto +39 0459202106

www.hotelexpoverona.it



L’accessibilità in condominio è garantita: arriva il primo mini ascensore totalmente finanziabile di ThyssenKrupp Encasa

5
Dicembre

Le scale, tante o poche che siano, rappresentano un problema per la libera mobilità delle persone.

Per chi ha difficoltà di movimento dovute all’età, a un problema di salute o ad un handicap o anche semplicemente per una neomamma alle prese con il passeggino, un ascensore rappresenta un radicale cambiamento di vita.

E ThyssenKrupp Encasa, che ha fatto dell’accessibilità la sua mission, lo sa bene, tanto da aver realizzato dei mini ascensori che possono essere installati in qualsiasi contesto architettonico, sia interno che esterno, inseriti perfino in una stretta tromba delle scale.

I mini ascensori Orion e Gulliver infatti necessitano di una larghezza minima di soli 66 cm e ciò li rende posizionabili in ogni condominio. L’installazione richiede alcuni giorni di lavoro ma il beneficio sarà eterno: la semplice pressione di un pulsante permetterà di salire e scendere in modo silenzioso, senza alcuna fatica e nella massima sicurezza. Inoltre l’installazione di un ascensore è un beneficio per ciascun condomino e aggiunge valore a tutti gli appartamenti.

E a proposito di importanti benefici, la novità più rilevante per i condomini e gli amministratori di condominio è rappresentata da una speciale iniziativa.

Da oggi infatti e per la prima volta è possibile acquistare un mini ascensore con un finanziamento da 12 a 48 rate, riducendo di gran lunga l’impatto sull’economia dei condomini che ne fanno richiesta.

Un esempio: un condominio di 12 famiglie acquista un Gulliver con una spesa mensile di 35 euro ciascuna per 24 rate; in questo modo si potranno garantire da subito la mobilità senza preoccuparsi dell’aggravio sulle spese di casa. A questo si aggiunge la consulenza tecnica di ThyssenKrupp Encasa, forte di oltre 40.000 installazioni, l’Iva al 4% e gli sgravi fiscali previsti.

ThyssenKrupp Encasa è vicina alle persone e con questa importante iniziativa ha voluto rispondere ad una necessità di carattere finanziario proprio per agevolare la risoluzione di un problema di mobilità comune a più famiglie.

In questo modo intende perseguire lo scopo di migliorare in modo concreto e tangibile, attraverso i propri prodotti e servizi, la qualità della vita delle persone.

Per maggiori informazioni consultare:

www.encasa.it

ThyssenKrupp Encasa:

Leader nella tecnologia per le piattaforme elevatrici e per gli ascensori residenziali, ThyssenKrupp Encasa è oggi una realtà che combina una forte propensione all’innovazione e un occhio attento in fatto di tendenze di design. Impiega oltre 100 collaboratori presso la sede produttiva e gli uffici italiani e si avvale di una  rete capillare di consulenti. La Divisione R&D è centro di competenza mondiale per gli ascensori residenziali nell’ambito del gruppo multinazionale ThyssenKrupp Access GmBH. ThyssenKrupp Access fa parte di ThyssenKrupp Elevator AG,  una delle compagnie leader nel settore degli ascensori, che conta 44.000 impiegati, vendite per 5,2 miliardi di euro nell’anno fiscale 2009/2010 e clienti in 150 paesi. Il portfolio prodotti include ascensori e montacarichi, scale e marciapiedi mobili, ponti di imbarco passeggeri, montascale e piattaforme elevatrici così come soluzioni di ciascun prodotto realizzate su misura. 900 sedi in tutto il mondo costituiscono un network di vendita e assistenza per garantire uno stretto contatto con i clienti.

Contact:

ThyssenKrupp Encasa

Barbara Zucchi
Via S. Cannizzaro 2
56121 Pisa

Tel.: +39 050 955.111

Mail: b.zucchi@encasa.it

Press contact:

CBO Communication By Objectives

Amina Piciotti
Via V. Foppa 19
20144 Milano

Tel.: +39 02 85458311
Mail: amina.piciotti@cbopr.com

 


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Chi siamo

“Diversamente Agibile” nasce dal presupposto che nessuno meglio di chi ne usufruisce può recensire un servizio.

In questo caso si parla di accessibilità a strutture e attrazioni turistiche in genere (hotel, bar e ristoranti, musei, ecc...).

Ecco l'idea creare questo sito/blog dove raccogliere tutte le esperienze di persone disabili, con reportage scritti, fotografici e filmati dei loro viaggi, in modo da fornire informazioni utili ad altri disabili che vogliono frequentare gli stessi posti. Ovviamente ci potranno essere anche note negative se vi sono incontrate barriere architettoniche o disservizi. La collaborazione è il cuore di questo progetto.

Inoltre le strutture stesse ci possono informare sulla propria accessibilità, offrendo però qualcosa in più della semplice segnalazione che vediamo in molti siti web...

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