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RACCONTO DI UN VIAGGIO SU ALTRE RUOTE

24
Marzo

Oggi mi trovo a raccontare un’esperienza nuova, bellissima, pratica ed utile che ho avuto la fortuna di provare: un viaggio su una bici per disabili!

Foto della bicicletta per disabili

Ma facciamo un passo indietro, mi chiamo Emanuele, ho 24 anni e ho una tetraparesi spastica dalla nascita; questa patologia ha inevitabilmente limitato di molto la mia vita quotidiana e molto spesso indipendentemente dalla mia volontà e dal desiderio di andare oltre… spesso infatti sono state le barriere architettoniche e la mancanza di servizi che aiutassero a superarle o a renderle più lievi a costringermi a frenare.

È qui che entra in gioco SU ALTRE RUOTE! Si tratta di un servizio nuovo, pensato da Alessandro (un ragazzo giovane, intraprendente e pieno di voglia di fare), che permette a persone in carrozzina di girare per Milano a bordo di una bici in tutta sicurezza! 

Si tratta più nello specifico di una bicicletta con una pedana su cui viene fissata la carrozzina col passeggero tramite ganci e cinture di sicurezza; il passeggero durante il viaggio rimarrà comodo e saldo (ah, ovviamente stando in senso di marcia) mentre il suo ciclista personale lo porterà dove desidera, permettendogli così di svolgere commissioni o di fare una bella passineggiata.

Questo è un servizio vincente! Sono rimasto piacevolmente colpito dal personale, attento e disponibile; dalla sicurezza della bici (nelle curve, nei piccoli imprevisti es. buche il mezzo è sempre stato stabile); dal fatto che viaggiando così si preserva l’ambiente dall’inquinamento, oltre al non trascurabile dettaglio che si è liberi di scoprire angoli e chicche di Milano che muovendosi con altri mezzi si perderebbero! 

Tutto ciò è condito dall’adrenalina che un viaggio in bici conferisce, se poi (come è capitato a me) hai come compagna di viaggio un’ariettina frizzante sei davvero in pace col mondo.

Che altro aggiungere? Non vi resta che provare! Vi lascio qui sotto costi, tariffe e contatti e… BUON VIAGGIO!!

TARIFFE

CORSA SINGOLA: € 10

CORSA SINGOLA LUNGA: € 20

GIORNALIERO € 80

MEZZA GIORNATA € 50

ABBONAMENTI MENSILI A PARTIRE DA € 250

CONTATTI

INSTAGRAM: @su_altre_ruote

Cell. 333 439 5946


Genova: quando studiare diventa difficile

1
3
Ottobre

Tutto è iniziato a gennaio, quando ai disabili universitari genovesi è stata recapitata una lettera che comunicava che il servizio di trasporto per la facoltà sarebbe stato sostituito da un contributo economico (per altro irrisorio e assolutamente insufficiente a pagarsi un taxi da casa in facoltà e viceversa:  per il mio tragitto sono circa 30-35 euro al giorno, fate voi il conto di quanto viene al mese). E’ quindi partita la protesta, con un gruppo su facebook, vari articoli sui giornali e un servizio in tv.

Grazie a questa protesta abbiamo ottenuto inizialmente la proroga di un mese del servizio, fino ad agosto 2011, e successivamente la possibilità di avere il trasporto, soddisfacendo i requisiti di reddito e di crediti universitari.

Una storia a lieto fine? Non proprio.

Ci è stata negata la possibilità di andare in facoltà per studiare o per andare in biblioteca. Ci è concesso il trasporto solo per lezioni ed esami (i mesi di lezioni sono 5-6, per il resto del tempo  uno dovrebbe starsene in casa a studiare da solo); per tutto settembre, per poter studiare in facoltà coi miei compagni, ho chiesto passaggi ad amici, ma ovviamente spesso e volentieri me ne sono dovuta rimanere a casa. Lo studio in gruppo non è solo un vezzo, ma , in particolare per gli esami orali, per i quali è importante ripetere, è quasi una necessità.

Prima il trasporto era a chiamata, cioè come un taxi normale si chiamava nel momento in cui si aveva bisogno, benché  con la limitazione di due corse giornaliere e con la possibilità di andare solo a uno o due indirizzi massimo, cosa non molto comoda, dato che spesso in facoltà ci si muove tra i vari poli. Ora è diventato a programmazione, cioè vanno comunicati precedentemente tutti gli orari e il taxi viene mandato ad orari stabiliti.

Ora, spiegatemi voi come fa un universitario a programmare i suoi orari. Quante volte un prof. dice “ragazzi, si inizia mezz’ora prima e si finisce mezz’ora prima”? E quante volte ancora i prof. si dilungano nelle spiegazioni? Cosa dovremmo fare, andarcene e perdere un pezzo di lezione? PERCHE’?

Quando abbiamo un esame, come facciamo a programmare a che ora ci interrogheranno? Con la sfera di cristallo?

Più banalmente, siamo esseri umani, può esserci la volta che ti fermi a parlare con un compagno, per gli appunti o semplicemente (che scandalo) per una chiaccherata. E adesso non si può più, non si può più perché ci sarà il tassista ad aspettare.

E’ questo che ti rende davvero diverso, non poter gestire la tua vita a vent’anni, non poter concedersi il lusso di andare in facoltà “solo” per studiare e per stare coi tuoi amici.

Significa di fatto togliere la libertà, e con questa anche la dignità. Dover chiedere a testa bassa di poter STUDIARE è quanto di più vergognoso possa accadere.

La vita di uno studente disabile è già di per sé una lotta quotidiana, fatta di le barriere architettoniche ovunque,  dolori che rendono faticoso lo studio, tempo perso per visite, esami e operazioni, senza dover esser gravata di ulteriori (inutili) pesi:

Sono entrata a Medicina, 189esima su 1200 persone che hanno provato, sono in pari con gli esami, nonostante tutte le difficoltà e il tempo perso in giro per ospedali: credo di fare il mio dovere, e di avere anche qualche diritto.

Diritto di una vita il più serena possibile in università. Diritto di non vivere con l’ansia degli orari, dei taxisti in ritardo o che non arrivano, o che non ti trovano. Diritto di andare a studiare in facoltà con i miei compagni, come fanno TUTTI gli studenti. Diritto di non dover lottare per qualcosa che mi sarebbe dovuto.

Non so se queste mie parole verranno ascoltate da qualcuno, non so se mai ci si prenderà la briga di pensare i servizi PER le persone che hanno delle difficoltà e non CONTRO di loro (non è difficile, basterebbe un po’ di ascolto e buona volontà).

Quel che so è non voglio far finta di niente e che mi sono stancata di continuare ad aspettare che (forse) prima o poi le cose cambino.

Tra qualche giorno iniziano le lezioni: sarebbe bello se, come tutti, potessi preoccuparmi solo di libri ed esami.

Lucia Massolo

“Gli Stati Parti alla presente Convenzione riconoscono il diritto di tutte le

persone con disabilità a vivere nella società, con la stessa libertà di scelta

delle altre persone, e adottano misure efficaci ed adeguate al fine di

facilitare il pieno godimento da parte delle persone con disabilità di tale

diritto e la loro piena integrazione e partecipazione nella società, anche

assicurando che:

i servizi e le strutture sociali destinate a tutta la popolazione siano

messe a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone

con disabilità e siano adattate ai loro bisogni”

(Convenzione  delle Nazioni Unite sui diritti delle persone  con disabilità)

Gruppo su facebook:

http://www.facebook.com/groups/120781414658472/

Alcuni articoli su di noi: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/blog/grubrica.asp?ID_blog=211&ID_articolo=263&ID_sezione=466&sezione

http://www.disablog.it/2011/02/02/studenti-disabili-protestano-tagliati-fondi-trasporti/

Servizio alla tv:

http://www.primocanale.it/viewvideo.php?id=37321

http://www.facebook.com/photo.php?v=1664420888489


Disabile e la lotta per la chiavetta della pedana sull’autobus a Roma

4
Agosto

Ne abbiamo parlato molte volte delle difficoltà di persone in carrozzina a salire sugli autobus, soprattutto a Roma. Il paradosso è che anche negli autobus attrezzati con pedana, poi ci sono problemi, o per via di malfunzionamenti o per questioni burocratiche. E’ il caso che vi mostriamo in questo video e che potete leggere nell’articolo di Sofia Capone e Giuseppe Cucinotta a questo indirizzo: Disabile non può salire sull’autobus perchè manca la chiave della pedana. Un appunto: leggete il commento lasciato da un lettore. La dice lunga su quanto siamo culturalmente indietro.

Questo il video:


Autista di Autobus ci scrive per una denuncia

19
17
Giugno

Mi chiamo Denis Paglierini, sono un Autoferrotranviere, abito e lavoro a Ravenna, sono più di 2 anni che mi sto battendo per abbattere le barriere archittetoniche nel TRASPORTO PUBBLICO LOCALE A RAVENNA.

L’ Amministrazione Comunale e La Direzione dell’azienda ATM spa Ravenna, dopo 2 esposti presentati ad entambi, elencando le problematiche per i Disabili, persone con capacita’ motorie ridotte e Anziani non hanno fatto nulla, anzi hanno aumentato le problematiche.

Due anni e mezzo fa’ é subentrata la Nuova Direzione, ha acquistato n. 3 autobus con Pedana Disabili Manuale, senza convocare la Commisione tecnica, a seguito di questo, sono stato in consiglio comunale, come Cittadino per 14 mesi per informarmi e studiare chi poteva evitare che il Direttore continuasse ad acquistate altri Autobus con Pedane Disabili Manuali. Purtroppo i due esposti non hanno fatto modo che il Direttore Generale Brunetti Dott. Renzo e il Direttore Tecnico Pietramala Ing. Sandro acquistassero 12 Nuovi Autobus Con Pedane SOLO Manuali, quando al momento della DIMOSTRAZIONE da parte della CASA COSTRUTTRICE sono state presentate PEDANE BIFUNZIONALI elettriche sotto (pedana lunga), quindi non ripida e Manuale sopra (Passerella e non pedana ma corta) quindi ripida.

Le Pedane Elettriche in alcune città vengono Aperte al mattino in Deposito e tutte le volte ai Capolinea. Facendole funzionare queste non si inceppano. Ottima soluzione ma costosa e non vantaggiosa per il Premio produzione che và ai 2 Sig Direttori, meno spendono e più alto è il loro Premio. Le Fermate devono essere messe tutte in sicurezza e con marciapiede rialzato per agevolare la salita.

Ho già fatto fare 2 articoli sui Giornali Locali “ll Corriere Romagna” Cronaca di Ravenna il 14 Aprile 2011 e “La Voce di Romagna” 5 aprile 2011. Io non demordo. Tantissimi Auguri a tutti coloro che ogni giorno devono combattere per ottenere dei diritti che L’ONU ha sottoscritto in Marzo 2011 “DIRITTI DEI DIABILI” fra i tantissimi Diritti c’è anche il TRASPORTO.

Volevo precisare, che l’autista non può abbandonare il posto guida quando l’utenza è a bordo, in quanto il veicolo non é in sicurezza, mettendo in repentaglio la vita di numerose persone.

In Fede.

Paglerini Denis

Aggiornamento a Venerdì 17 Giugno 2011

Dispiaciuto e con tanto rammarico, mi è stato riferito dai miei colleghi autisti A.T.M. Spa Ravenna, che il Direttore Generale Brunetti Dott.re Renzo (pensionato), una decina di giorni fa nel mese di Giugno (io ero in ferie) a una riunione ha intimato tutti gli autisti presenti che se continuavano a non aprire le passerelle manuali per disabili di 15 autobus da lui acquistati, ci avrebbe tolto dalle nostre retribuzioni importi che contemplano dei tempi accessori.

Gli autisti del trasporto pubblico in tutto il territorio nazionale non possono assolutamente abbandonare il posto guida con persone a bordo per motivi di sicurezza.

Noi riteniamo che nei nostri doveri ci sia prima di tutto la sicurezza.

Quindi a oggi l’amministrazione comunale di Ravenna continuando su una linea che invece di abbattere le barriere architettoniche le aumenta. Un’azienda come l’A.T.M., che per tantissimi anni è stata fiore all’occhiello nella Romagna.

Concludo dicendo che se a oggi abbiamo persone insensibili al problema altrui, carissimo Sig.re Sindaco di Ravenna Matteucci Dott.re Fabrizio, le ricordo “La convenzione dell’Onu firmata con l’Italia a marzo 2007”, sono il cittadino che è stato presente per ben 14 mesi tutti i Lunedì sera dalle ore 20,30 – 24,00.

Paglerini Denis

ndr

Non ci assumiamo nessuna responsabilità su quanto scritto dal Sig.re Denis e siamo disponibili a pubblicare qualsiasi risposta e precisazione.

 


Disabile bloccato in metropolitana: ecco i Video di Roma e Milano

1
5
Novembre

Molti avranno visto su “Striscia la Notizia” il servizio sul disabile rimasto bloccato in un servoscala nella metropolitana a Roma. Bene, anzi, male, dopo pochi giorni ecco che a Milano capita la stessa cosa, un disabile bloccato in mezzo le scale con la sua carrozzina che usciva, o meglio, provava a uscire dalla metropolitana milanese.

Grazie al nostro amico Alex vi mostriamo quest’ultimo video registrato dall’amica del ragazzo incastrato nella metropolitana di Milano.

Questo è il video di “Striscia la Notizia” sul disabile bloccato nella metropolitana di Roma, stessa dinamica ma con l’aggravante della guardia privata che reagisce in un modo non molto intelligente, tanto per essere buoni.


Bologna Accessibile a Disabili? ecco un Video

11
25
Ottobre

Bologna Accessibile a Disabili, non molto vedendo questo video. Problemi di barriere architettoniche, ma soprattutto il solito grande problema della pedana sugli autobus. Vedrete una ragazza che prima di poter utilizzare un mezzo pubblico dovrà aspettare 1 ora e più vedendo e provando diversi autobus senza pedana o con pedana non funzionante.

Vediamo il video:

Che c’è da dire? Bologna per fortuna si fa anche amare per la sua bellezza, il calore della gente e l’utilità dei Portici, anch’essi con problemi di barriere ma sicuramente apprezzati anche dai disabili.

Grazie a Veronica per la segnalazione.

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Disabile prigioniero a Sibari: Treni e Stazione non accessibili

9
14
Agosto

Non vorremmo mai pubblicare certe lettere e invece purtroppo ancora problemi tra disabili e Trenitalia.

treni non accessibili in puglia

Gentile Responsabile di www.diversamenteagibile.it, Signor Maximiliano Ulivieri, sono Caterina, sorella di un ragazzo disabile di 20 anni. Grazie ad internet ho avuto modo di conoscere il vostro sito e mi complimento per le vostre iniziative.

Vi espongo la mia situazione, comune a quelle di molte altre famiglie che hanno al proprio interno una persona disabile.

Avevo intenzione di portare mio fratello da Sibari a Lecce, per andare da una nostra amica, ma questa breve tratta risulta davvero impraticabile per lui che è in carrozzina, in quanto né le ferrovie, né ditte private di autolinee garantiscono mezzi che consentano la salita o la discesa della carrozzina dal treno o dal pulman; a tal proposito volevo chiedervi se siete in grado di suggerirmi su cosa fare e a chi rivolgermi per denunciare con efficacia una situazione che tocca da vicino qualsiasi persona disabile che voglia prendere un treno da Sibari (o dalle molte stazioni ferroviarie che prevedono per molte tratte il cambio in questa stazione).

Dunque il problema riguarda Sibari-Lecce e Sibari-resto d’Italia!!! fortunatamente abbiamo, invece, avuto modo di constatare che i servizi aerei anche per l’estero risultano accessibili ai disabili!

Noi abitiamo in un comune in provincia di Cosenza, nella spesso dimenticata Calabria, e la stazione ferroviaria a noi più vicina che consenta di raggiungere la maggior parte delle altre destinazioni ferroviarie è Sibari, che pur essendo una frazione di un piccolo comune della provincia di Cosenza rappresenta, in base alla definizione data anche da Wikipedia:

“uno dei principali scali ferroviari della Ferrovia Jonica,… nodo di interscambio per i treni diretti sulla Ferrovia Tirrenica Meridionale o a Castiglione Cosentino e Cosenza. È capolinea dei servizi ferroviari regionali Trenitalia per Metaponto e Catanzaro Lido, e di autolinee che attraversano gran parte della Costa Jonica Calabrese e parte di quella lucana”. Proprio per queste ragioni è davvero grave che un disabile non possa usufruirne.

E non si tratta di una situazione temporanea, in quanto non c’è in cantiere nessun progetto, anche a lungo termine, che preveda di adeguare alle esigenze dei più deboli molte realtà ferroviarie del sud.

I problemi cui un disabile va incontro nel momento in cui decidesse di partire dalla stazione di Sibari riguardano l’accesso ai binari, raggiungibili solo attraverso un sottopassaggio (con più rampe di scale) non dotato di sollevatore di scale per disabili, e la mancanza, a questo punto irrilevante, di un sollevatore per carrozzina che consenta la salita sul treno.

Quest’anno non mi sono rivolta a Trenitalia, l’ho fatto l’anno scorso di questi tempi (in quanto volevamo raggiungere Brindisi in treno), quando ho contattato telefonicamente e via mail una Sala Blu della regione Calabria, e gli incaricati mi hanno risposto in tono dimesso che purtroppo la stazione di Sibari non offre la dovuta assistenza ai disabili. Mi sono rivolta alle Sale Blu, in quanto sul sito di Trenitalia esse sono definite come “il punto di riferimento per tutte le esigenze di viaggio delle persone con mobilità ridotta…” ma non ho potuto riscontrarne l’efficienza, anzi mi correggo, l’esistenza dalle nostre parti!

Inutile dire che neanche le compagnie di autolinee private che collegano la Calabria alla Puglia, nel nostro caso, ma comunque il resto delle regioni italiane, è in grado di garantire l’assistenza che consenta la salita o la discesa in pulman attraverso apposite pedane, anche solo manuali, senza contare di considerare se i corridoi dei pulman siano adatti per il transito della carrozzina.

Come spesso succede nella quotidianità, è la famiglia della persona disabile che si ingegna per sormontare le varie barriere che si incontrano, egregiamente e col sorriso, nonostante tutto!

La soluzione più semplice nel nostro caso (potrebbe suggerire chiunque) sarebbe quella di affrontare il viaggio in macchina, ma non essendo per me e mio fratello in questa occasione possibile, sarebbe stato giusto poter usufruire dei mezzi comuni di trasporto… Sarà la nostra amica a venire da noi, va bene comunque! Appare però inconcepibile non avere anche solo la prospettiva futura, per una persona disabile, di poter prendere un treno per raggiungere una qualsiasi destinazione, proprio come spetta a qualsiasi libero cittadino!

Ringrazio il Signor Ulivieri per avermi dato modo di raccontare questa situazione ed invito chiunque si trovi davanti a diritti negati ingiustamente, a denunciarli, per fare in modo che più voci diventino un coro degno di essere ascoltato da chi di dovere.

Saluti,

Caterina

Grazie di cuore a Caterina per la segnalazione e speriamo poter fare qualcosa (ndr)


Treni e Disabili ecco il Video della Vergogna

11
18
Marzo

Ci risiamo sarebbe da dire, ma in certi casi più che un ritorno è un qualcosa che non è mai andato via. Parliamo dei problemi dei disabili con i treni che non vanno pari passo con le nuove tecnologie, vedi Frecciarossa, alta velocità e via dicendo, anzi, più la tecnologia avanza e più si evidenzia come molte realtà siano alla preistoria.

Oggi vi mostriamo un video registrato dalla nostra amica Mary su di un treno preso da Roma (capitale d’Italia!) in cui l’unica parola che ci è venuta in mente dopo averlo visto è: Vergogna!. Vergogna indirizzato a Trenitalia, Vergogna per chi deve subire una situazione del genere… ma guardiamoci il video intanto:

Ecco, ora che avete visto credo che condividerete il termine “vergogna” con noi. Vorremo una risposta da Trenitalia, se secondo loro si può adibire a disabili un vagone del genere? molto meglio sarebbe dichiararlo non accessibile, ci farebbero più figura. Una situazione così somiglia più ad un vagone per animali, vista la collocazione dove dovrebbe stare la carrozzina, ma penso sarebbe poco dignitosa anche per loro. Il grottesco poi lo si raggiunge per il bagno dove addirittura ci sono 2 scalini!!

vagone trenitalia disabili

Noi vogliamo sapere se un vagone dove gli agganci per una carrozzina da disabili sono accanto ad una scala, un buco, ed il bagno ha 2 scalini, può essere adibito a disabili??? Anche se lasciamo per un attimo il pensiero di un contesto così vergognoso per qualsiasi persona, vorremo sapere su quali leggi si da l’agibilità a disabili per un vagone con bagno preceduto da 2 scalini… ah, ma nel bagno si vede una maniglia alla parete, sarà per quello che è dichiarato accessibile a disabili? ovviamente lo diciamo in tono sarcastico.

denuncia trenitalia bagno disabili

Aspettiamo la risposta da Trenitalia.


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Soluzioni bagni disabili
Chi siamo

“Diversamente Agibile” nasce dal presupposto che nessuno meglio di chi ne usufruisce può recensire un servizio.

In questo caso si parla di accessibilità a strutture e attrazioni turistiche in genere (hotel, bar e ristoranti, musei, ecc...).

Ecco l'idea creare questo sito/blog dove raccogliere tutte le esperienze di persone disabili, con reportage scritti, fotografici e filmati dei loro viaggi, in modo da fornire informazioni utili ad altri disabili che vogliono frequentare gli stessi posti. Ovviamente ci potranno essere anche note negative se vi sono incontrate barriere architettoniche o disservizi. La collaborazione è il cuore di questo progetto.

Inoltre le strutture stesse ci possono informare sulla propria accessibilità, offrendo però qualcosa in più della semplice segnalazione che vediamo in molti siti web...

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