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Lettera di protesta e risposta da Hotel in Toscana

4
21
Settembre

Pubblichiamo una lettera di protesta arrivata in redazione da parte di Martina Brazzini, funzionario per la programmazione e il controllo D.G. Politiche formative, beni e attività culturali di Firenze, riguardo un Hotel di Marina di Castagneto (LI). Per dovere di replica pubblichiamo in seguito anche la risposta del direttore dell’Hotel.

La presente per comunicare alcuni disservizi avuti nello scorso fine settimana a Castagneto.

Io e la mia famiglia amiamo Marina di Castagneto, tutti gli anni passiamo in questa località il mese di giugno ormai da 10 anni.

Questo fine settimana abbiamo deciso di tornarci per permettere a noi e ai bambini di godere di questa fine estate.

Avevamo fissato al nuovissimo Hotel Alta La Vista, eravamo 3 adulti (di cui un disabile in sedia a rotelle) e 2 bambini (10 mesi e 2 anni e mezzo).

Siamo abituali a girare per hotel e benchè siamo consci che i disabili in italia non siamo considerati come all’estero, mai ci simao trovati così arresi.

Il percorso per arrivare alla camera “attrezzata” era costellato di ombrelloni e sedie sdraio tolti (forse per la fine stagione) dalle terrazze, da moto parcheggiate e da canotti in rimessaggio…un bello slalom.

Nonostante avessimo fissato con 4 giorni di anticipo quando siamo arrivati nella camera “attrezzata” era presente un terzo letto ripiegato che impediva il passaggio della sedia a rotelle, abbiamo dovuto chiedere di toglierlo, il che è avventuo in pochi minuti, è vero, ma ci ha fatto sentire un po’ poco seguiti.

Il bagno era totalmente sprovvisto di sedie (come fa un disabile a fare la doccia? In piedi? Forse sarebbe ben felice di farcela ma purtroppo non è così!) e in camera non c’era nemmeno il telefono, presente nelle altre camere.

Nell’altra camera, avevo chiesto un lettino da campeggio (ero pronta anche a portare il mio ma mi hanno detto che era disponibile) e mi è stato presentato senza materasso, con una coperta piegata in quattro per rendere più comodo il fondo! Solo dopo continue e insistenti richieste mi è stato dato un materassino.

In tutta la permanenza mai nessuno si è offerto di aiutare mia madre che doveva spingere mio padre in sedia a rotelle o di chiederle se aveva particolari esigenze o semplicemente di chiedere se tutto procedeva bene. Queste non sono cose che un albergo deve per forza dare ma certo denotano un buon servizio.

Mi sento di dover sconsigliare ai disabili l’Hotel Alta La Vista e mi chiedo chi controlli che siano rispettati gli standard MINIMI per le camere occupate dai portatori di Handicap. Qualcuno li chiama diversamente abili ma la verità è che hanno bisogno di più attenzioni e se una struttura decide di accogliere tali soggetti deve essere pronta e CAPACE di rispondere alle esigenze.

Certi di un vostro intervento in merito, cordialmente saluto.

Foto e un disegno:

Immagine mare hotel castagneto

Immagine mare 056

piantinaSotto la risposta dell’ Hotel data all’Assessore alle Attività Produttive:

Gent. mo Assessore alle Attivita Produttive sig. Franco Poli, vorrei replicare, senza volere creare un ulteriore polemica o perlomeno non più di quanto è stato fatto dalla Sig.ra Martina Brazzini.

Punto per punto desidero chiarire le varie proteste che già, dalla sequela sembra che all’Hotel Alta la Vista non si faccia altro che mettere a disagio i clienti e di proposito.

1)-Il primo punto sul percorso per arrivare alla camera è vero ha ragione la sig.ra Brazzini, c’erano delle sdraie che invece di essere in piedi erano cadute, occupando il doppio dello spazio ed è vero che c’era una moto parcheggiata male proprio davanti le sdraie, che però quando il cliente ha parcheggiato la moto le sdraie non c’erano per cui il passaggio era sufficiente.

Io personalmente, avendo la visione continua dalla finestra della cucina, appena ho visto tutto questo ho provveduto immediatamente a spostare le sdraie e a far rimuovere la moto e il canotto.

2)-Il canotto in questione non era nostro ma dei Bagni la Zattera, che ne ha il rimessaggio proprio sotto il basso muro dell’hotel e una folata di scirocco lo ha fatto volare dalla nostra parte, purtroppo è successo altre volte.

Tutto questo sarà avvenuto in circa 1 ora nella tarda serata, quando appunto i clienti tornano dal mare e riportano le sdraie che diamo gratuitamente ai nostri clienti.

3)-Il lettino puff che era in camera lo abbiamo lasciato nel dubbio che i clienti ne avessero bisogno, appena la sig. Brazzini ne ha costato l’inutilità, come dice lei stessa lo abbiamo tolto.

4)-La sedia nel Bagno non c’era e non c’è ancora perché un sedia impedirebbe l’ingresso e le manovre della carrozzina.

C’erano due sedie di P.V.C. solide e robuste proprio davanti la porta della camera messe in dotazione per ciascuna camera, bastava prenderne una o al limite chiederla al personale dell’hotel per fare questa non difficile operazione.

5)-Il telefono nelle camere esterne, per motivi tecnici non c’è e non cera anche, quando la signora è venuta vedere la camera, noi, non abbiamo fatto vedere una camera con il telefono per poi toglierlo.

Le camere esterne hanno un prezzo inferiore proprio per questo.

6)-Il lettino da campeggio è dotato di un materassino duro, pedagogicamente regolare, per bambini piccoli ma appena il personale ha visto che la bambina era più grande hanno messo quella coperta piegata e avvolta da un lenzuolino.

Quando la sig.ra Brazzini ha chiesto un materassino morbido, io, ero a Cecina e la signorina della reception mi ha telefonato per dirmi di comprarlo. Lo ho immediatamente comprato e dopo mezza ora la signora aveva il materassino nella culla.

Ho appunto fatto constatare la nostra efficienza e la sig.ra Brazzini si è anche complimentata per la solerzia ed ho aggiunto che se avesse avuto bisogno di qualsiasi cosa avremmo provveduto ad accontentarla.

7)-Effettivamente non abbiamo mai aiutato la madre a spingere la carrozzina, perché non ci sembrava che ne avesse bisogno ed è vero però che non fa parte del servizio dell’hotel, ma se ci fosse stato un richiesta non ci saremmo certo rifiutati.

Alla Sig,ra Brazzini, è stato più volte chiesto se tutto andava bene e lei ha sempre risposto positivamente.

Mi sfugge il motivo di questa Querelle contro il nostro Hotel informando ben 5 Enti, a nome dei disabili, che le assicuro nessuno di noi, gestori e personale dell’hotel, tende a perseguitare come sembra dalla lettera in questione.

Mi sembra di notare che la Signora Brazzini, offendendo la nostra, forse, giovane reputazione, invece di parlarne direttamente con me o con il personale, come del resto fanno tutti i clienti di buonsenso, ha voluto usare la sua posizione di Funzionario della regione Toscana per non so quale accanimento. ( della serie” Lei non sa chi sono io” e le “faccio vedere come la sistemo”)

Questa risposta che mi sembra doverosa è rivolta a lei, a tutti gli Enti citati e indirettamente proprio come ha fatto lei, alla signora Martina Brazzini, Funzionario per la programmazione e il controllo D. G. politiche formative, Beni e Attivita Culturali SETT., Promozione e sostegno della ricerca.

Sempre a disposizione di tutti Umberto Creatini

19 settembre 2009 Hotel Alta la Vista. Marina di Castagneto Carducci

Questo è il tutto, per adesso.

note-della-redazione

I dati sui vari problemi di accessibilità sono stati forniti dalle fonti citate nell’articolo, facciamo presente che i disabili non sono creati con lo stampino e quindi ci possono essere delle esigenze differenti anche con malattie simili.

Chiediamo a chi vuol commentare e non appartiene ai diretti interessati, di non lasciarsi trasportare da rabbie generiche e usare un linguaggio moderato.

Siamo a disposizione per pubblicare ulteriori chiarimenti.


Stefano ci racconta del suo viaggio a Roma

2
20
Settembre

Ciao a tutti mi chiamo Stefano ho 30 anni e sono disabile dalla nascita; organizzo sempre io le mie vacanze insieme ai miei genitori, mi diverte, e spero di esservi utile raccontandole a voi.

Inizierò raccontandovi la mia vacanza del settembre 2007, destinazione: Roma e dintorni

Due Premesse sono d’obbligo, sia per questa che per le altre vacanze che vi racconterò in futuro: la prima è che io sono solito organizzare vacanze in cui muovermi a piedi (o meglio con la mia sedia elettrica) o con la mia auto attrezzata (guidata dai miei non potendo io stesso guidare), pertanto, non potrò esservi molto utile per quel che concerne l’accessibilità dei mezzi pubblici; la seconda è che le mie vacanze non sono mai rilassanti e riposanti (riposini pomeridiani e relax non fanno per me), amo girare e vedere dalla mattina alla sera tutto ciò che mi è possibile.

La sistemazione, proprio per quanto detto sopra, l’ho scelta proprio nel centro storico a due passi dal Colosseo: Hotel Lancelot (3 stelle) (www.lancelothotel.com), tutto perfettamente accessibile, personale cortese e su prenotazione possibilità di parcheggio privato per l’auto nel piccolo piazzale dell’hotel; ovviamente, come tutti gli hotel in posizione centralissima non ha proprio prezzi economici.

Questo il bagno:

bagno acceessibile hotel a roma

Vi racconterò la vacanza così come l’ho organizzata io giorno per giorno.

1 GIORNO

Io abito a Sanremo, pertanto, partendo intorno alle 7 di mattina sono giunto a destinazione intorno alle 16.30; rapida sistemazione in albergo e poi subito per le vie della città: l’hotel si trova in Via Capo d’Africa al fondo della quale in circa 5 minuti a piedi, raggiungo il leggendario Colosseo (con il vicino Arco di Costantino).

NOTE: per chi lo desidera (e se la coda non è troppo lunga), si può entrare a visitare il mitico anfiteatro Flavio: accessibile anche per i disabili che hanno pure una via d’accesso diversificata dai normodotati, ciò permettendo di aggirare le lunghe code; nei dintorni sarà anche possibile farsi fotografare con i mitici gladiatori romani.

Poi ho proseguito lungo l’affascinante Via dei Fori Imperiali con, ai suoi lati, i resti dell’antica Roma, fino a raggiungere Piazza Venezia dove si può ammirare il famoso Vittoriano con il suo Altare della Patria; sul lato sinistro di quest’ultimo, ho percorso Via del teatro Marcello e, dopo pochi passi, sono giunto alla sede del Comune di Roma ed il suo simbolo, ovvero, il Campidoglio.

Poi cena, piccola passeggiata e ritorno in albergo per il meritato riposo.

2 GIORNO

Partenza dall’albergo ore 9.00 circa dopo un’abbondante colazione a buffet.

Oggi giornata senz’auto, carrozzina bella carica e lungo tour per le vie della città.

Dopo un breve tragitto, raggiunta Piazza Venezia, si prende Via del Corso, se ne percorre un tratto fino ad imboccare sulla nostra destra Via delle Muratte alla fine della quale, si può ammirare la mitica Fontana di Trevi; dopo le ovvie fotografie, il consueto lancio di monetine e per i più coraggiosi un tuffo in acqua J, si torna indietro ripercorrendo, per un breve tratto, Via delle Muratte fino ad immetterci sulla destra in Via di S.Maria in Via, raggiungendo Piazza di S.Silvestro; da qui, si imbocca Via del Gambero alla termine della quale si sbuca nella famosissima Via Condotti; la si percorre tutta (si raccomanda alle donzelle di osservare le vetrine con moderazione per evitare di terminare il giro odierno in tarda nottata J) fino a giungere in Piazza di Spagna con alle sue spalle Piazza della Trinità dei Monti.

Da qui si prenderà Vicolo del Bottino e poi Viale Trinità dei Monti per immergerci nel verde di Villa Borghese dove si può sostare anche per il pranzo.

Terminata la visita alla Villa ed al suo parco (o, almeno, ad una parte vista la sua immensità), se ne esce dal lato che si affaccia sulla celebre e bellissima Piazza del Popolo con la Chiesa di S.Maria del Popolo; sul lato sinistro della piazza ci si immette in Via della Ripetta giungendo fino a Piazza Augusto Imperatore dove si possono vedere l’Ara Pacis ed al Mausoleo di Augusto; da qui, si prosegue prendendo il Lungotevere fino a Piazza di Ponte Umberto I dove si gira a sinistra per Via Zanardelli sbucando in Piazza di Tor Sanguigna dietro la quale, si trova la celebre e stupenda Piazza Navona con le sue famose tre fontane; sul lato destro della piazza, circa a metà, ci immettiamo nella breve Corsia Agunale sfociando in Corso del Rinascimento accanto a Piazza Madama, dove si può vedere Palazzo Madama sede del Senato della Repubblica; sul lato sinistro della Piazza, imbocchiamo Via del Salvatore e poi, sempre dritto, attraverso Via Giustiniani si raggiunge la bellissima Piazza della Rotonda dove ammireremo e visiteremo il famoso Pantheon (ultima tappa della giornata); dopo la visita, sul lato sinistro del tempio, si prende Via della Minerva sfociando nell’omonima Piazza della Minerva e da qui girando a sinistra, attraverso Via di S.Caterina da Siena, Via del Piè di Marmo e Piazza del Collegio Romano, si arriva in Via del Corso dove, girando a destra, si ritorna in Piazza Venezia e, da qui, si prosegue fino all’albergo.

NOTE: Roma, ed in particolare il centro storico, si girano bene in carrozzina a parte le zone (tipo intorno al Colosseo) in cui vi sono i fastidiosi sanpietrini; per chi come me non sopporta il traballio sconsiglio assolutamente un giro al quartiere di Trastevere, poiché ha la pavimentazione è tutta fatta di ciottoli e sanpietrini, peraltro molto usurati e con molti buchi (ho girato e cenato una sera in questo quartiere e il traballio mi ha stremato).

GIORNO 3

Partenza ore 9.00 circa dall’albergo dopo l’immancabile abbuffata mattutina.

Quest’oggi si prende l’automobile.

Prima sosta a circa 10 minuti dall’albergo alla bellissima Chiesa di San Giovanni in Laterano (merita davvero ed è accessibile la visita all’interno).

Dopo aver ammirato le meraviglie della Cattedrale di Roma, ho proseguito in auto, direzione autostrada, per raggiungere in circa un’ora la cittadina di Tivoli.

Qui ho visitato la meravigliosa Villa d’Este con le sue famose fontane e i suoi giardini.

La villa è fantastica ma è tutto un sali e scendi e con alcuni scalini ma è possibile visitarla a bordo di un trenino in cui si può salire direttamente con la carrozzina; con il trenino si vede circa l’90% del parco e comunque tutte le parti più belle

Terminata la visita, ritorno a Roma e visita delle Terme di Caracalla, belle e completamente accessibili.

Poi cena tipica romana e nanna.

GIORNO 4

Colazione sostanziosa e partenza ore 9.00 circa dall’albergo.

Oggi giornata religioso-culturale, ho preso l’auto raggiungendo, in breve tempo, la Città del Vaticano; ho trascorso la giornata visitando la maestosa Basilica di San Pietro (compresa la salita sul mitico Cupolone), le tombe ed i musei vaticani nonché la meravigliosa Cappella Sistina (coda permettendo anche se per i disabili ed un accompagnatore le code sono pressoché inesistenti). Tutto è perfettamente accessibile alle persone disabili.

Terminata la visita, mi sono diretto lì vicino, al bellissimo Castel Sant’Angelo con il suo stupendo ponte sul Tevere; il castello al suo interno non è accessibile per i portatori di handicap.

GIORNO 5

Ultimo giorno di permanenza nella Capitale.

Consueta partenza a piedi intorno alle 9.00 dall’albergo.

Percorriamo per un tratto Via Dei Fori Imperiali e, circa a metà, sulla destra, all’altezza di Largo Corrado Ricci, ci immettiamo in Via Cavour percorrendola tutta (anche il secondo tratto dopo Largo Visconti Venosta) sino a giungere in Piazza Esquilino alle spalle della bellissima Chiesa di Santa Maria Maggiore con la sua omonima piazza (anche questa chiesa è bellissima ed accessibile).

Terminata la visita alla Chiesa, da Piazza Esquilino si imbocca Via Agostino De Petris, lungo la quale si vede Piazza del Viminale, fino ad immettersi, girando a sinistra, in Via Nazionale che si percorre quasi tutta imboccando poi, sulla sinistra, la breve Via Mazzarino sbucando nella più famosa Via XXIV Maggio al termine della quale, dopo pochi passi, ci troveremo nella bella ed importante Piazza del Quirinale (non poteva mancare un saluto al nostro Presidente J).

Poi si prosegue attraverso la Salita Di Montecavallo (che per noi sarà una discesa), ci si immette in Via della Dataria percorrendola fino a Largo di Brazzà da qui, si prende Vicolo di S.Vincenzo che ci porterà davanti alla, già vista, Fontana di Trevi (rivederla un’altra volta non mi ha certo annoiato…anche di notte è una chicca da non perdere, ve la consiglio); sul lato sinistro della fontana percorro Via dei Poli immettendosi poi, girando a sinistra, in Via del Tritone fino a Largo Chigi dove, girando nuovamente a sinistra, ci troveremo in Via del Corso proprio davanti alla celebre Piazza Colonna e, subito dietro a questa, si vedrà anche Piazza Montecitorio, sede della Camera dei deputati.

Si riprende poi Via del Corso sino ad arrivare in Piazza Venezia.

Da qui, si prosegue in Via del Teatro Marcello raggiungendo Piazza Bocca della Verità dove, per i più coraggiosi, è possibile infilare la mano nella famosa bocca J.

Terminato questo giretto ho preso uno dei pullman turistici a due piani che girano per Roma vedendo i posti più significativi della capitale da un’altra prospettiva; questi pullman sono accessibili ed effettuano anche fermate ai vari monumenti (basta procurarsi un depliant del pullman con orari e luoghi delle fermate così da poter evitare le lunghe camminate dei giorni precedenti; io ritengo però che la visita a piedi a tutto un altro fascino).

Ritorno in albergo intorno alle 16.00-16.30 per breve relax; poi ho preso l’auto per raggiungere in circa 40 minuti la vicina cittadina di Ariccia dove ho sostato per la cena in una delle sue famose e caratteristiche trattorie con specialità matricina e porchetta; la città non ha cose particolari da visitare ma la cena merita ed è davvero tipica.

Sulla strada per Ariccia avevo previsto anche una sosta a Castel Gandolfo ma la pioggia di quella giornata me l’ha impedita.

Terminata la cena, ritorno in albergo dove ho trascorso l’ultima notte delle mie vacanze.

GIORNO 6

Ultima colazione abbondante e, dopo aver liquidato l’albergo e caricato le auto, si parte lasciandoci alle spalle Roma e le sue meraviglie.

Comunque, ho sfruttato fino in fondo quest’ultima giornata di vacanza fermandomi lungo il tragitto alla cittadina di Bolsena con il suo bellissimo lago; cittadina bella con un po’ di salita per raggiungere il castello (non accessibile all’interno).

Ritorno a casa in tarda serata.

Spero di esservi stato utile.

Al prossimo viaggio

Stefano Guglielmi

note-della-redazione

I dati sulle varie accessibilità sono stati forniti dalle fonti citate nell’articolo, facciamo presente che i disabili non sono creati con lo stampino e quindi ci possono essere delle esigenze differenti anche con malattie simili. Consigliamo dunque di non esitare a chiedere ulteriori informazioni lasciando commenti oppure scrivendo alla redazione, sicuri e speranzosi di avere la gentilezza dell’autore dei reportage di darci altre informazioni se in suo possesso.


Il finale del viaggio interrail di Toppe: Berlino e Norimberga

19
Settembre

Eccovi la parte finale del viaggio della nostra amica Toppe in interrail, le prime due parti potete leggerle QUI e QUI. Il suo lungo viaggio è stato sicuramente a tratti difficile e non molto accessibile ma questo non vuol dire che un disabile non possa avventurarsi anche dove l’accessibilità non è perfetta. Siamo o non siamo anche noi avventurieri? 😉

Berlino:

Ho alloggiato per due giorni in un ostello, il Lette’m sleep. All’entrata c’è un gradino; la mia stanza – con una porta tagliafuoco a dire il vero un po’ pesante – era al piano terra, così come il bagno per disabili.

lette sleep

La doccia è abbastanza accessibile; mi hanno detto di avere addirittura la sedia a rotelle per doccia, ma in quel momento era rotta e mi hanno fornito una normale sedia di plastica, anche in questo caso ben stabile contro il muro.

bagno

Poi ci siamo trasferiti in un appartamento, all’indirizzo Kurfürstenstrasse 72, 10787 Berlin, Berlin-Tiergarten, City West (questo ed altri appartamenti sono prenotabili su accomodation-berlin.org).

E’ ampio e confortevole, con due stanze da letto e una cucina ben fornita di elettrodomestici; nel palazzo c’è un comodo ascensore.

Purtroppo il bagno non è per disabili, infatti il water è incastrato tra il muro e il lavandino; tuttavia sono riuscita ad affiancarmi un po’ di sbieco, sul davanti. La doccia è in una stretta cabina chiusa e rialzata… preparatevi a lavarvi nel lavandino!

Trasporti:

Informazioni e mappe dei trasporti senza barriere (in inglese):

http://www.bvg.de/index.php

A Berlino la difficoltà maggiore non sarà trovare trasporti accessibili, ma… orientarsi: la rete è enorme e intricata per un italiano… provinciale! Controllate sempre a che linea portano i vari ascensori; mettete in conto di sbagliarvi e girare un po’ per i lunghi corridoi.

Ad esempio: se nella stazione centrale Hauptbanhof volete prendere la U2 verso AlexanderPlatz, vi troverete sconfortati di fronte a una scalinata… anche se non vedrete nessuna indicazione in merito, l’ascensore c’è: si trova percorrendo tutto il corridoio della U5.

Norimberga:

Anche a Norimberga abbiamo alloggiato in un ostello Lette’m sleep. All’ingresso c’è un gradino; poco più avanti ce ne sono altri due, insieme, superabili tramite una rampa “mobile” (ovvero due lastre di metallo a “larghezza ruota” da sistemare sui gradini) che viene lasciata appesa al muro e deve essere presa all’occorrenza.

ostello norimberga

L’ascensore è di medie dimensioni e ha una porta da aprire manualmente. Il bagno per disabili è in comune (ma prima del mio arrivo lo tenevano chiuso a chiave) e, nel mio caso, si trovava su un altro piano rispetto a quello dov’era la nostra stanza (in ogni caso si può raggiungere in autonomia, usando l’ascensore).

L’entrata del bagno è curiosamente “in salita”, creando il dislivello visibile nella foto:

bagno disabili norimberga

Il vano della doccia può sembrare stretto, ma ci si può collocare una sedia e affiancarvi la carrozzina, rimanendo un po’ di sbieco.

doccia norimberga

Il centro di Norimberga è davvero piccolo e si gira tranquillamente a piedi. In ogni caso, non riuscirete a trovare nessuna mappa sull’accessibilità della metro di Norimberga: semplicemente perché – tenetevi forte – qui tutte le stazioni sono accessibili.

Quindi… rilassatevi e buon viaggio.

note-della-redazione

I dati sulle varie accessibilità sono stati forniti dalle fonti citate nell’articolo, facciamo presente che i disabili non sono creati con lo stampino e quindi ci possono essere delle esigenze differenti anche con malattie simili. Consigliamo dunque di non esitare a chiedere ulteriori informazioni lasciando commenti oppure scrivendo alla redazione, sicuri e speranzosi di avere la gentilezza dell’autore dei reportage di darci altre informazioni se in suo possesso.


Stefano con gli amici a Barcellona: diversamente fumetti

10
17
Settembre

Il nostro amico Stefano tempo fa ci ha raccontato del suo viaggio a Barcellona e ora vi mostriamo come nostra usanza fare il “Diversamente Fumetto” della sua bella avventura.

stefano a barcellona prima partestefano a barcellona parte 2


Venezia difficile per i disabili: Roxi ci racconta

10
17
Settembre

Ecco il racconto di una nostra lettrice su Venezia, meravigliosa città ma certo non semplice per un disabile…però…

Leggiamo Roxi:

…oggi c’è il bellissimo George a venezia per il festival…ed è sempre un bel vedere, ma io sono andata nella città più bella del mondo con il mio Giorgio personale…che si chiama proprio giorgio!!! e naturalmente prima di partire ho chiesto proprio al mio Giorgio se se la sentiva di avventurarsi in laguna con me e lui ha accettato con entusiasmo…perchè una cosa proprio necessaria per andare a venezia è avere un compagno/a che non abbia paura delle difficoltà e che anzi le accetti come una sfida.

Prima di partire mi sono fatta lunghe chiaccherate con l’ufficio informahandicap (tel. 041.5341700 – 041 .2746144 – 041.2386144 ) perchè ai tempi non avevo il computer e cercavo di capire se era stato fatto qualcosa per rendere più facile l’accesso alle persone in carrozzina…in quell’ufficio sono di una gentilezza squisita e mi hanno spedito pure dei depliants su itinerari accessibili e persino chiavi di servoscala per alcuni ponti. Peccato però che sono tutti non funzionanti e  comunque è possibile che non siano sulla vostra strada, allora per evitare problemi grossi e di crocifiggere Giorgio ho prenotato un albergo che si trova proprio dietro piazza S. Marco in modo che se la storia fosse stata dura potevamo limitarci a girare intorno al centro più centro di venezia. E’ un albergo che non è proprio accessibile alle carrozzine o perlomeno è fornito di ascensore però la stanza che avevamo era stretta e il bagno piccolo e per noi andava bene visto che io cammino con le stampelle e posso scendere dalla carrozzina.

Per chiunque fosse interessato si chiama Hotel Diana e all’epoca (2006) costava 120 euro in due, ora so che ha superato i 200!!!

Comunque siamo partiti e dopo esserci sbafati a Mestre un’ottima frittura di pesce, ci siamo avventurati con la mia micra rossa sulla lunga striscia di terra sul mare che porta a piazzale roma dove bisogna trovare il modo di parcheggiare senza svenarsi. Sul piazzale ci sono vari parcheggi disabili ma ovviamente erano già tutti occupati, per nostra fortuna era rimasto un parcheggio normale tutto solo e così abbiamo potuto lasciare la micra per quattro giorni con il contrassegno disabili senza pagare un euro.

Da lì la strada verso piazza S. Marco è tutta in discesa, perchè devo dire che prendere il vaporetto è facilissimo per le carrozzine e anche senza compagno, anzi era molto più facile girare lì che non con gli autobus o i tram a Milano dove abito e oltretutto per le persone in carrozzina è anche gratuito.

Il fascino di venezia vi assale già sulla striscia di terra che la precede, ma fare tutto il canal grande con il vaporetto è un’esperienza magica!! e senza l’ombra di un gradino siamo scesi a S. Marco Vallaresso e siamo stati subito risucchiati da piazza S. Marco. Entrare in piazza è un po come entrare in una fiaba, la basilica con le sue cupole e mosaici, il campanile, i piccioni, le gondole etc. Tutta l’iconografia romantica di Venezia ha fatto breccia anche nel mio piccolo cuore razionale visto anche che ero lì con la mia persona speciale!! per andare al nostro albergo bisogna passare sotto la torre dell’orologio che aveva appena finito il restauro ed era perciò come nuova.

piazza san marco

Intorno al nostro albergo ci sono vicoli e strade piene di alberghi negozi e ristoranti. Utili questi ultimi perchè propongono menù turistici a buon prezzo.!! bisogna ricordare che Venezia è carissima e che magari potete permettervi una cena a prezzo alto una sera o due, siete più fortunati di quanto pensate!!! questa zona dietro piazza S. Marco e la piazza stessa è accessibile, i ponti incominciano dopo palazzo ducale. La piazza è assediata durante il giorno da orde di turisti, già al mattino la coda è lunga per visitare la basilica, noi l’abbiamo visitata poco prima della chiusura verso sera, al tramonto quando i magnifici mosaici risplendono e quando tutto è molto più tranquillo.

Anche la piazza è molto più bella alla sera e ovviamente essendo in albergo proprio lì dietro potevamo permetterci di prenderci un drink seduti in piazza (prezzo extra large ma ne valeva la pena!!). Una cosa da fare senz’altro è salire in cima al campanile di S. Marco, c’è un inghippo all’entrata tre o quattro gradini e per questo le guide non lo segnalano accessibile e qui entra in campo il vostro compagno/a che vi porta su e poi con l’ascensore si arriva in cima.

La vista è stupenda a 360 gradi, sull’interno, sul mare con l’isola di S.Giorgio Maggiore in primo piano, e vi può capitare come a noi di vedere spuntare dietro la chiesa della salute una nave da crociera che naviga nel canal grande.

In piazza c’è anche il palazzo ducale talmente bello che sembra un merletto di marmo, tanto è scolpito finemente. E’ accessibile parzialmente ma abbastanza per vedere la sala del maggior consiglio dove sono rappresentati i primi 76 dogi ad eccezione di uno considerato un traditore e dove un’intera parete è occupata dall’affresco “Il Paradiso” di Tintoretto. Riuscirete anche a vedere senza farla la “Scala d’oro del Sansovino”.

Arrivano i problemi!!!

La “Camera del tormento” dove si interrogavano gli indiziati che erano appesi per i polsi e il famoso “Ponte dei Sospiri” che era attraversato da quei poveracci che dovevano presentarsi agli inquisitori sono inaccessibili e qui cominciano i dolori anche per noi!!! perchè  è facile spostarsi con i vaporetti, però quando scendete potete star sicuri che c’è un ponte a sbarrarvi la strada

Si comincia subito con il “Ponte della Paglia” che è a fianco di Palazzo Ducale e dal quale si può vedere dall’esterno il ponte dei sospiri, essendo così vicino a piazza S. Marco è frequentatissimo e non faticherete a trovare gente che vi dà una mano per passare oltre. Da lì inizia una lunga passeggiata chiamata “riva degli schiavoni” bellissima con varie bancarelle palazzi e hotel prestigiosi, frequentatissima di gente, ma intervallata da diversi ponti!!

Anche a noi è capitato di farla diverse volte, prima per vederla, poi perchè si tornava con il vaporetto e si doveva per forza scendere lì… e quella passeggiata è stata testimone di una memorabile capocciata tra me e giorgio che è scivolato mentre due atletici inglesi sollevavano la mia carrozzina davanti, sempre per passare un ponte!!!

I ponti sono onnipresenti e quindi bisogna un po’ individuare gli obiettivi, scegliere cosa vedere e sprecare energie solo per quello: noi che amiamo l’arte abbiamo scelto di vedere la chiesa di S. Maria gloriosa dei frari dove ci sono due spettacolari tele di tiziano e una di Giovanni Bellini…e le gallerie dell’accademia, la più grande collezione di arte veneziana esistente, con il famoso quadro di Giorgione la tempesta“, quadri di Carpaccio, Tiziano e Tintoretto…e qui abbiamo avuto occasione di fare le solite rimostranze per la presenza di un servoscala non funzionante, perchè la scala è veramente imponente trattandosi di un edificio storico. Spero che nel frattempo l’abbiano rimesso in funzione, il resto l’abbiamo visto dal vaporetto tipo il famoso “Ponte di Rialto” che è ripido superaffollato ed è di una comodità stupefacente ammirarlo dal vaporetto!!!

giorgione la tempesta

Invece vi conviene andare sulle isole che pur provviste di ponticelli vari (molto più piccoli e umani) sono veramente belle e poco frequentate. A Murano potrete vedere soffiare il vetro che è una cosa affascinante, però secondo me la più bella tra quelle viste è Burano con il suo campanile storto, la sua vista su Venezia dal mare…il silenzio…e potrete comprare biancheria asciugamani o indumenti ornati del famoso merletto di burano.

Eravamo poi partiti un giorno per andare a Torcello che è l’isola più lontana da Venezia ma siccome era il 2006, giugno e il mondiale di calcio era in corso, quel giorno c’era la partita dell’italia non chiedetemi con chi. Giorgio non voleva assolutamente perderla e io sul vaporetto diretto a Torcello ho letto sulla guida che è l’isola più disabitata della laguna conta solo 60 abitanti e oltre a loro c’è solo la grande cattedrale bizantina, così ho pensato che se non volevo finire annegata nella laguna, dovevo subito pensare qualcosa e ci siamo fermati a murano in un bar che avevamo visto due giorni prima dove trasmettevano la partita. Ci siamo goduti la vittoria dell’italia insieme a simpatici vecchietti del luogo.

Così è finita la nostra magica vacanza a Venezia, ma devo dire che quando siamo in giro per l’italia e c’è qualche ostacolo da superare Giorgio dice spesso: “questo è niente in confronto a venezia!!!“… forse che per lui non è stata così magica? io comunque non dispero di tornarci perchè ci sono tante cose che non abbiamo visto e l’anno prossimo ci sono ancora i mondiali di calcio….!!!

Roxi

Presto ci manderà foto da Lei realizzate. (n.d.r.)

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note-della-redazione

I dati sulle varie accessibilità sono stati forniti dall’autrice dell’articolo, facciamo presente che i disabili non sono creati con lo stampino e quindi ci possono essere delle esigenze differenti anche con malattie simili. Consigliamo dunque di non esitare a chiedere ulteriori informazioni lasciando commenti oppure scrivendo alla redazione, sicuri e speranzosi di avere la gentilezza dell’autore del reportage di darci altre informazioni se in suo possesso.


A Ferrara Camping senza Barriere

8
16
Settembre

Ieri ho parlato con il Sig.re Vitali, responsabile del “Camping Village Florenz di Ferrara“, piacevole realtà di un nuovo approccio verso l’accessibilità dei luoghi turistici. Vitali è stato aiutato da un suo omonimo, quando si dice il destino, Roberto Vitali, a realizzare l’accessibilità nel villaggio e quel che ne esce è un risultato auspicabile per tutte le strutture del genere.

casa mobile accessibile villaggio camping

Questa la presentazione:

Dall’anno 2005 il Camping Florenz ha iniziato un percorso che ha come obiettivo di migliorare la qualità complessiva delle proprie strutture, dei servizi forniti e, più in generale, della propria offerta turistica.

Tra le componenti fondamentali della qualità, ricerchiamo anche l’accessibilità per persone con “disabilità o bisogni speciali”.

Abbiamo quindi sviluppato, con la consulenza dello “Studio Roberto Vitali”, nuovi modelli di case mobili in grado di fornire una migliore qualità dell’abitare in vacanza. Tutto questo senza dimenticare l’importanza di una estetica gradevole. Quello che non troverete è una accessibilità di tipo ospedaliero fatta di maniglioni e wc speciali. Abbiamo, inoltre, migliorato l’accessibilità dei percorsi interni al villaggio, la fruibilità della spiaggia, con passerelle e una carrozzina per il mare e, soprattutto, formato il nostro personale.

Ancora oggi stiamo realizzando nuove strutture e servizi più accessibili.

Siamo però perfettamente coscienti che nonostante il lavoro fatto, non abbiamo ancora risolto tutti i problemi. Siamo, noi e tutto il nostro personale, a vostra disposizione per fornirvi tutte le informazioni utili a valutare se ciò che abbiamo realizzato, fino ad oggi, sia in grado di soddisfare le vostre esigenze e consentirvi di trascorrere una tranquilla e piacevole vacanza presso il nostro villaggio. Contate quindi sulla nostra disponibilità a rispondere nello specifico ad ogni eventuale vostra richiesta.

Guardate dalla piantina la cura con cui è stata costruita questa casa mobile perfettamente accessibile ai disabili motori: (cliccate per ingrandire)

piantina casa mobile villaggio accessibile

Esempio di chi ha compreso che un turismo accessibile è appetibile anche per le strutture stesse, perchè è un turismo molto più numeroso di quanto si possa credere. In fondo, il denaro di un disabile è pur sempre denaro no? 😉 A parte le battute sperò questo sia un grande esempio per tutte le strutture turistiche, anche al gran lavoro di Roberto Vitali che spero un giorno di poter incontrare e che il nostro progetto possa in qualche modo percorrere la sua strada.

Speriamo pure di farci una vacanza in questo bellissimo Villaggio 😉

Altra nota positiva riguarda il sito web che ha ben messo in risalto l’accessibilità del villaggio, cosa che purtroppo in molti siti non accade.

LINK | Holiday Village Florence

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I dati sulle varie accessibilità sono stati forniti dalle fonti citate nell’articolo, facciamo presente che i disabili non sono creati con lo stampino e quindi ci possono essere delle esigenze differenti anche con malattie simili. Consigliamo dunque di non esitare a chiedere ulteriori informazioni lasciando commenti oppure scrivendo alla redazione, sicuri e speranzosi di avere la gentilezza dell’autore dei reportage di darci altre informazioni se in suo possesso.


Le avventure di Franco e Giusy

1
13
Settembre

Ecco i nostri amici del “carrismo estremo” Franco e Giusy, per chi ancora non li conosce visitate questa pagina per la presentazione, che ci raccontano le loro avventure in Val D’Aosta, a Cogne.

Innanzitutto ci fanno una utilissima premessa di come riescono ad affrontare questi viaggi e poi il racconto. Buona lettura.

Val D'Aosta

E infine fu la ruota! Così sentenziò l’uomo preistorico quando scoprì questo favoloso strumento di locomozione e così sentenziammo io e Giusi quando scoprimmo la car. Macchè simbolo di disabilità! Piuttosto mezzo di libertà e di scoperta. E così la ruota, unita a intraprendenza e spirito di avventura, ha dato nuova linfa al nostro girovagare tanto che ora quasi ci chiediamo quanto tempo abbiamo perso nell’era pre-car. Ovvio che, di libri o guide sull’argomento non ne trovi e anche il mondo degli ausili sull’argomento te lo devi rosicare anche perché il “diversamente abile” secondo molti resta fondamentalmente abile ma diverso e quindi annullato nelle sue velleità di esploratore o montanaro o sportivo. E allora la vogliamo aprire una strada? E così abbiamo iniziato a percorrere vie e mulattiere mettendo insieme una serie di percorsi che siamo estremamente lieti di illustrarvi. Qualche premessa però ritengo sia utile farla (come in ogni guida di rispetto).

Cosa occorre per fare carrismo estremo? Oltre alla buona volontà e una certa propensione alla capacità di stringere i denti (specie per chi deve fungere da…motore fisico dell’apparato a spinta) occorre anche molto buon senso (come in ogni cosa) per non mettersi nei guai (e noi qualche volta ci siamo anche finiti, nei guai!). Spesso chi conduce dimentica che il trasportato è di una fragilità fisica a volte notevole e anche traumi o sobbalzi banali possono causare danni.

Pertanto consiglio alle “motrici” di non superare mai le proprie capacità fisiche e il proprio limite anche perché occorre essere sempre lucidi e soprattutto bisogna divertirsi. Un’altra cosa che spesso la motrice tende a dimenticare è la temperatura atmosferica. Spingere una car su sterrato in salita può far dimenticare magari che la temperatura di 15 °C dell’aria viene avvertita come gelo da chi sta seduto e inattivo. Quindi abbigliamento differenziato per la coppia così tutti staranno alla fine bene. Passando ai mezzi tecnici, ovvero la car, mi sento di dare almeno tre consigli.

Primo:

la car deve essere dotata di freni manovrabili dal conduttore. La nostra ha dei freni a tamburo stile bici che funzionano benissimo: senza di loro le discese sarebbero impossibili.

Secondo:

la car dovrebbe essere dotata di manopole su cui la motrice possa fare una presa con un braccio di leva favorevole. Allo scopo io ho tolto le manopole di gomma standard dove solitamente chi sta dietro spinge e ho applicato al loro posto le manopole delle mountain bike. In questo ho ottenuto una specie di manubrio “a corno di bue”. In questo modo il polso della motrice lavora meglio e la presa è più sicura.

Terzo:

la car dovrebbe essere dotata di terza ruota anteriore. Il dispositivo (da noi acquistato a Reggio Emilia: All Mobility ) è applicabile con un semplice  sistema al telaio della car ed è fondamentale per evitare pericolosi catapultamenti in avanti del passeggero allorché si viaggi su terreno sconnesso (e Giusi potrebbe scrivere un trattato intitolato: 101 modi di tagliarsi il mento grazie a un marito svitato). Oltre a migliorare la sicurezza il dispositivo rende la car più veloce, stabile e maneggevole. E alla fine meno fatica equivale a maggiore lucidità e quindi riflessi meno appannati per chi guida.

E’ inoltre sempre raccomandabile portare con sé qualche attrezzo (chiavi inglesi, pinze, ripara gomme per le forature) e avere nello zaino due mantelline per la pioggia (in montagna il tempo può cambiare in fretta) e un semplice set di primo soccorso. Se poi volete ci sono gli optional da super car ovvero il contachilometri (lo stesso delle bici lo si può applicare alla car), il campanello bussola (utilissimo), il retrovisore. Poi ognuno può liberare la fantasia ovviamente.

Infine (ma qui mancano dati oggettivi) credo debba essere rispettato un adeguato rapporto tra peso della motrice e trasportato. Per fare un esempio io peso 70 kg e riesco a spingere in salita Giusi che ne pesa (car compresa) circa una sessantina. Pesasse di più ?  Beh la metterei a dieta ferrea oppure io andrei in palestra ! Scherzi a parte possiamo partire.

Valle D’ Aosta
Cogne – Valnontey e vallone del Gran Paradiso
Lunghezza 12 km
Dislivello circa 200 mt
Terreno: in parte asfalto e in parte sterrato di buona qualità.
Giudizio percorso: buono
Giudizio ospitalità alberghiera: ottimo

Ecco per iniziare un buon percorso sperimentato sia in inverno (fino a Valnontey per la neve) che in estate (con possibilità di allungare l’escursione nel vallone del Gran Paradiso). Si parte da Cogne e si possono imboccare sia la strada asfaltata, poco trafficata (diffidare dei marciapiedi perché molto sconnessi), che la sterrata (che d’inverno è una pista di sci da fondo) che attraversa la piana di S.Orso. Entrambi gli itinerari sono abbastanza agevoli quello sterrato presenta qualche asperità e procede più a strappi (pendenze stimabili al 10 – 15% per brevi tratti).

E’ sicuramente più escursionistico viaggiando in pieno bosco e a lato torrente e secondo me dà molte più soddisfazioni (da evitare in discesa però!). Percorso in circa 3 km il dislivello maggiore del percorso si arriva a Valnontey piccola frazione di Cogne fatta di baite di pietra e legno dove chi vuole può anche fermarsi a rifocillarsi nei numerosi punti disponibili. Per chi invece sente il richiamo della montagna (e il Gran Paradiso da qui offre alla vista i suoi bellissimi ghiacciai sospesi) il percorso propone ancora molte soddisfazioni. Superato infatti il ponte sul torrente (solo per chi sale dalla strada asfaltata diversamente si è già dalla parte giusta) si procede sulla sinistra orografica del corso d’acqua verso il fondo della valle su una pista sterrata a tratti sassosa ma non impervia che costeggia stalle e baite addentrandosi fra gruppi di larici (da non peredere in autunno per il loro cambio di colore al giallo fiammante) e di abeti. Si superano radure, si osservano i fianchi scoscesi della montagna alla caccia, col binocolo, di qualche stambecco o camoscio, circondati da rumori di cascate e dai fischi delle marmotte. Si procede liberamente fin dove la gamba e la curiosità ci spingono, una sosta al fresco per consumare pane e formaggio ambìto anche dalle mucche al pascolo e poi si torna altrettanto serenamente e senza grandi difficoltà per lo stesso percorso fino al punto di partenza.

Notazioni tecniche: volendo salire in auto a Valnontey il parcheggio è ampio e dotato di due posti riservati disabili indicati in modo precario ma visibile solo  con segnaletica gialla orizzontale (manca la segnaletica verticale).

Il bagno pubblico è poco agevole e non dotato di spazi riservati.

Notazioni alberghiere: Cogne offre uno standard medio elevato e ovunque abbiamo girato i tre stelle sono molto confortevoli e dotati di ascensore e di accesso senza barriere. (Hotel visitati “La Notre Maison” e “Le bouton d’Or”).

Ottimi anche i ristoranti sia come vitto che come alloggio (visitati “La Brasserie du Bon Bec” a Cogne e “Lou Tchappé” a Lillaz). In tutti il personale è sempre stato molto cortese, simpatico e disponibile.

Franco & Giusy in Val D'Aosta

Alla prossima avventura!!!!

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I dati sulle varie accessibilità sono stati forniti dalle fonti citate nell’articolo, facciamo presente che i disabili non sono creati con lo stampino e quindi ci possono essere delle esigenze differenti anche con malattie simili. Consigliamo dunque di non esitare a chiedere ulteriori informazioni lasciando commenti oppure scrivendo alla redazione, sicuri e speranzosi di avere la gentilezza dell’autore dei reportage di darci altre informazioni se in suo possesso.


Il Magazine Vita parla di noi

10
10
Settembre

Qualche giorno fa mi chiama Riccardo Bianchi, giornalista del magazine “Vita“, di cui c’è sia la versione cartacea che online, per intervistarmi riguardo il nostro progetto e ben lieto ho accettato l’intervista.

Il risultato è stato una lunga chiaccherata telefonica che si è poi trasformata in un articolo ben scritto e che rispecchia la natura del progetto. Mi è piaciuto meno l’intervento del così definito “esperto dixit” che ha un quadretto in cui esprime in poche parole la sua idea sull’argomento e in questo caso sul progetto. Non perchè non si può avere le critiche, sempre ben accette soprattutto quando si è agli inizi e non si vuol sbagliare, ma per il modo in cui è scritto ed i punti “critici”. Andiamo però per ordine, leggiamo ciò che scrive Riccardo: (cliccate per ingrandire)

articolo su vita magazine

Franco Bomprezzi è sicuramente una persona capace, non lo metto in dubbio e conosce l’argomento disabilità molto bene, forse però conosce un po’ meno bene questo progetto o almeno nel fare un “riassunto” del suo pensiero quel che ne esce è discutibile, ma tutto è discutibile, si sa, come dicevano i sofisti, le verità assolute non esistono, ognuno ha la sua opinione. Qui però ci sono delle imprecisioni o almeno frasi affrettate, secondo il mio parere. Le parole sono importantissime e un giornalista lo sa sicuramente, basta pochino per dare un immagine positiva o negativa a qualcosa…

Prendiamo:

Attenzione però: ci si occupa solo delle esigenze di persone in sedia a rotelle… .

Innanzitutto quel “solo” che vuol dire? e le sembra poco occuparsi delle persone in carrozzina??? ce ne fossero!!! dovrebbe saperlo? 😉

Poi:

Le segnalazioni devono essere più precise e controllate...”.

Su questo si fa il più possibile e con l’esperienza sarà sempre meglio, voglio ricordarle però che il fulcro dell’idea sono i reportage fatti dai disabili e non sempre c’è bisogno di un metro in mano per sapere se un posto è accessibile…se uno mi scrive che dentro il bagno entra con una carrozzina elettrica e ci gira tranquillamente e in più mi manda pure foto, devo sapere quanto è larga la porta? certo, se uno vuol entrarci con un trattore è un altra cosa, ma con un mezzo del genere al limite butti giù i muri ed entri ugualmente.

“Il sito non è accessibile ai non vedenti. Non va bene.”

Signor Franco, purtroppo il sito adesso non ha nessuna utilità ai non vedenti e lo sa perchè? per il semplice motivo che parlo di disabilità che conosco e non di quelle che non potrei in alcun modo rappresentare. Un non vedente ha esigenze totalmente diverse da una persona in carrozzina, tranne il bisogno dell’aiuto degli altri e delle strutture, anche se penso faccia piacere pure a loro l’assenza di scalini 😉 . Premesso questo che mi sembrava un ovvietà, c’è anche la questione tecnica e di spese. Dire ad un sito nato da 2 mesi che ha certe mancanze è come dire a un muratore che mancano le finestre quando ancora è alle fondamenta. L’intenzione c’è ma ci vuole tempo e denaro, il primo me lo concede Dio se vuole, il secondo gli uomini se vorranno, ma è più difficile del primo, anche perchè non è quello lo scopo.

Troppa gente e troppo spesso, si occupa di cose che non prova sulla sua pelle e Lei lo dovrebbe sapere bene. Con tutto l’affetto nel cuore e sperando le persone non vedenti non me ne vogliono, per adesso non potrei occuparmi delle loro necessità, questo penso sia anche rispettoso verso di loro. Ognuno ha le sue conoscenze e limiti. Mi occupo dei disabili in carrozzina, SOLO di loro per adesso.

E’ poco?

Con Stima intatta.

p.s vorrei precisare che Riccardo mi ha detto il finale di quella frase doveva essere: “Il sito non è accessibile ai non vedenti e questo non va bene.” che suona diversa direi…ma il Redattore l’ha tagliata come sopra. Quindi caro Redattore si può dire anche a Lei: “Non va bene“.


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Chi siamo

“Diversamente Agibile” nasce dal presupposto che nessuno meglio di chi ne usufruisce può recensire un servizio.

In questo caso si parla di accessibilità a strutture e attrazioni turistiche in genere (hotel, bar e ristoranti, musei, ecc...).

Ecco l'idea creare questo sito/blog dove raccogliere tutte le esperienze di persone disabili, con reportage scritti, fotografici e filmati dei loro viaggi, in modo da fornire informazioni utili ad altri disabili che vogliono frequentare gli stessi posti. Ovviamente ci potranno essere anche note negative se vi sono incontrate barriere architettoniche o disservizi. La collaborazione è il cuore di questo progetto.

Inoltre le strutture stesse ci possono informare sulla propria accessibilità, offrendo però qualcosa in più della semplice segnalazione che vediamo in molti siti web...

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