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Amore senza barriere: viaggio in Inghilterra

3
9
Giugno

Rolando è un ragazzo tetraplegico, che per amore se n’è venuto fin qui da solo, superando oltre alle barriere architettoniche, quelle dell’inglese e quindi della comunicazione.

amore e disabili

E’ partito dall’aeroporto di Venezia Treviso, dove era stato accompagnato. Come la maggior parte degli aeroporti (se non tutti) era accessibile ed aveva un servizio assistenza disabili, che prevedeva, come ben sapete, l’accompagnamento e la sistemazione sull’aereo. L’arrivo a Leeds prevedeva lo stesso servizio d’assistenza (se non fosse stato che per un errore di comunicazione tra hostess di volo e assistenti di terra lo avevano dimenticato 20 min sull’aereo. povero.. eh eh), con accompagnamento fino alla macchina (nel caso se ne avesse una), bus o taxi.

Io sono andata a prenderlo lì e per raggiungere Hull abbiamo preso il pullman 757 che collega l’aeroporto alla stazione, con posto riservato a disabili e rampa (si dovrebbe avere un certificato che rilasciano in uk, ma se spieghi che sei italiano e hai la 104 o semplicemente riconoscono la tua condizione, non ti fanno pagare.. a volte non ho pagato neanche io come accompagnatrice, ma questo dipende dalla simpatia dell’autista).

Da Leeds stazione abbiamo preso il treno per Hull. Anche questo con rampa posti riservati. I tizi consigliano di prenotare prima in modo da essere preparati all’assistenza e verificare che ci sia la disponibilità, ma noi non avevamo mai prenotato (incoscienti) e abbiamo trovato comunque persone molto gentili e disponibili che ci hanno aiutato (anche se si era fatto complicato quando una volta c’era un altro disabile e una bicicletta -che va nello stesso scompartimento- )

Arrivati ad Hull io avevo prenotato un albergo abbastanza economico, L’IBIS (38 pounds a notte una camera matrimoniale), che si trova a meno di cinque minuti a piedi dalla stazione (di alberghi accessibili ce ne sono diversi, uno anche attaccato alla stazione, ma era più caro). Cosa molto interessante, all’uscita della stazione ci sono i classici taxi inglesi, alcuni hanno il simbolo da disabile e infatti mantengono le stesse caratteristiche dei taxi tradizionali, ma hanno una rampa per facilitare l’accesso in carrozzina (quindi non siete esclusi dalla tradizionale corsa nel taxi inglese)

L’albergo ha 2 camere per ogni piano destinate ai disabili. L’ascensore ha un touch screen molto sensibile, ma, cosa proprio non intelligente (per chi non ha l’uso delle mani) l’accesso in camera avviene strusciando la carta magnetica.

La nostra stanza era abbastanza spaziosa (non tutte erano uguali), ma forse per le carrozzine più larghe non era il massimo. Divertente il fatto che ci fosse uno spioncino ad altezza disabile, ma nn abbiamo capito se era stato fatto apposta per disabili o per i guardoni (dato che se anche un disabile guarda non può riconoscere qualcuno in base al pacco che ha).

Il bagno aveva i maniglioni, a detta di Rolando un pò bassi, ma quelli affianco alla doccia si alzavano se non ci facevi pressione e non era il massimo. Il seggiolino per la doccia era abbastanza largo (in altre stanze aveva anche un buco sotto), ma il gabinetto era troppo a ridosso del muro e non aveva la classica forma, quindi era un po’ difficoltoso da usare..

Hull non è una grande città, ma la maggior parte delle attrazioni sono gratuite e a parte qualche casa di scrittore e un museo di dinosauri tutto era agibile e gratuito. Hull ha una caratteristica caccia al tesoro per turisti, in cui si cercano delle orme di pesce sul pavimento, e seguendole visiti tutta la città.. Purtroppo la città vecchia è piena di san pietrini, quindi poco accessibile, ma l’ufficio informazioni, che sta proprio al centro, offre dei percorsi alternativi (al massimo si perderà qualche pesce per strada).

L’albergo offre un servizio ristorante aperto 24/7 ma anche molti posti sono agibili tipo Stanley’s brasserie (andateci di giorno perchè di sera i prezzi raddoppiano), che è sulla strada dall’albergo alla stazione o Zest che è in Newland avenue (zona universitaria, un po’ fuori dal centro) dove fanno una pizza a volte migliore di quella italiana. I pub più vecchi di solito hanno gli scalini, ma è facile trovarne di accessibili. P.s. mangiate presto perchè il centro alle 20.00 muore.

Ad hull c’è il DEEP che è un acquario… questo ha l’accesso per disabili (che pagano, l’accompagnatore no), ma ha molte stradine in discesa quindi va bene se si ha qualcuno con braccia forti (io non sembra ma sono una piccola braccio di ferro) o la carrozzina elettrica. All’interno ci sono parti con scalini, ma basta chiamare un tipo che vi accompagna su un piccolo montacarichi (che loro chiamano ascensore) e nessuna parte vi sarà preclusa.

Antonia e Rolando.

hotel accessibile


Viaggio in Finlandia: una ragazza disabile ci racconta

31
Maggio

Sono appena tornata da un brevissimo, ma intenso, weekend in Finlandia. Una mia amica si è trasferita lì di recente, e così ho deciso di andare a trovarla. Destinazione: Tampere il primo giorno, Helsinki a seguire.

racconti Finlandia

Che dire… in tre giorni scarsi è ben poco quello che si può “respirare” di un paese. Ciononostante, anche in un solo weekend, son riuscita a portare con me tanti ricordi finlandesi, in positivo e in negativo. Essendo su di una sedia a rotelle, guardo ormai ogni cosa, le città gli alberghi le strade…, con una lente ben precisa. Andando in Finlandia sinceramente ero abbastanza tranquilla: in genere più si va a nord, meglio ci si trova, quanto ad accessibilità. Per alcuni versi mi son trovata a riconfermare le mie aspettative, per altri invece ho dovuto ammettere che, ovunque, ‘tutto il mondo è paese’, e vi spiegherò perché.

Cominciando dagli aspetti positivi, in questo scorso weekend mi son permessa di bere tutta l’acqua, il tè o il caffè che volevo, certa che pressoché in qualsiasi locale pubblico avrei trovato un bagno attrezzato per disabili. In Italia al contrario quando esco la sera, o so di essere in giro per diverse ore, devo cercare di bere il meno possibile, proprio perché è abbastanza difficile trovare dei bagni adatti ad una carrozzina. Per correttezza e fair play, devo però precisare che anche ad Helsinki il nostro albergo aveva sì un bagno più ampio, adatto ad una carrozzina, ma il WC era troppo basso, creandomi non poche difficoltà…

Continuando con i pro della Finlandia, ho viaggiato agevolmente in treno, senza grossi problemi (se si esclude l’inconveniente che all’andata, Tampere – Helsinki, la rampa elettrica per superare i 4-5 gradini di accesso al treno non funzionava, perciò mi hanno dovuto issare a forza il controllore e la mia amica… ma shit happens, come dicono gli inglesi, può succedere…). Di seguito trovate alcune foto:

immagine treno

La rampa elettrica per salire sul treno e sotto l’ampio bagno, comodo anche peri bambino:

bagno accessibile

bagno accessibile

Sempre in tema di accessibilità dei trasporti urbani, ho avuto modo di prendere un autobus di linea (il n. 61, quello che collega l’aeroporto di Tampere al centro città), e anche lì sono salita comodamente. Il sistema è meccanico, come quello che ho visto sugli autobus in Germania: c’è una rampa a scomparsa, in corrispondenza di una porta dell’autobus – è sufficiente prendere un gancio ed aprirla per far salire la carrozzina, o il passeggino, per poi richiuderla.

Anche in questo caso però voglio essere sincera: l’autobus di linea era sì accessibile, ma l’abbiamo dovuto prendere perché la navetta della Ryanair invece non lo era. Peccato che siamo venute a sapere dell’impossibilità del mio accesso al suddetto autobus solo dopo aver pagato i 12 euro del biglietto per me e per la mia accompagnatrice, e dopo aver aspettato una buona mezzora a vuoto. I soldi ci sono stati rimborsati, ma che nervoso!!! Mi avrà ben visto la receptionist cui chiesi se potevo prendere l’autobus dall’aeroporto al centro, no? E l’inglese lo parlo pure bene! Non ho detto, non dovrei aver detto, strafalcioni… Le persone superficiali insomma le si incontra dovunque!!

Ma tornando al ‘reportage’, altro mezzo di trasporto che non ho mancato di testare è stato il taxi. Nota di merito: ho visto circolare diverse vetture attrezzate con rampa posteriore, per accogliere sedie manuali o a motore. Nota di demerito: viaggiare con un taxi del genere e con la propria sedia a rotelle (rimanendo seduti su di essa, non trasferendosi sul sedile, e quindi richiedendo all’autista ‘lo sforzo’ di fissare la vostra sedia al pianale dell’auto e cingendovi a norma con delle cinture di sicurezza) costa un sovrapprezzo fisso di ben 14 euro!!!, indipendentemente dal tragitto. E questo, NB, solo per i turisti stranieri. I disabili residenti in Finlandia hanno invece delle agevolazioni, per cui possono viaggiare in taxi al costo di un autobus, vale a dire 2,50 euro a corsa. Bene per i disabili autoctoni, certo, ma non mi sembra affatto giusto, né etico, che un disabile turista debba pagare di più perché viaggia con la, e sulla, propria sedia a rotelle. Ancora una volta insomma un weekend che avrei voluto low cost è stato invece piuttosto oneroso…

Si riconfermano sempre le tesi di Wiebke Kuklys : un disabile, nella società occidentale quantomeno, per avere lo stesso livello di benessere di una persona normodotata deve spendere circa il 20% in più. Se contate che io non sono più autosufficiente e viaggio con un’assistente personale, fate presto a rendervi conto di quanto più costosa possa essere la mia vita…

‘Testati’ autobus, treni e taxi, non poteva mancare un’esperienza col tram, no? Bene, diciamo che si è trattato di un’esperienza ‘indiretta’, ma a mio giudizio alquanto singolare, perciò ve la racconto. Brevemente, questo è quanto è successo: io e la mia amica finlandese, che mi stava spingendo, decidemmo (sbagliando, lo so…) di fare un po’ le ‘trasgressive’, e di attraversare la strada anche se c’era rosso per i pedoni. La mia amica purtroppo accelerò un poco, e io non riuscii a tenermi a sufficienza ancorata alle maniglie laterali della mia carrozzina, e catapultai in avanti, a terra. Le rotelline davanti alla sedia, piccole e dannate, s’erano incagliate in uno dei binari a terra del tram. Per fortuna non mi son fatta molto male, solo un po’ di dolore alle ginocchia…considerato che sono anni che non faccio fisioterapia, mea culpa, i miei legamenti gridano vendetta…La cosa che però mi ha piuttosto scioccata è che nessuno dei presenti è venuto in mio soccorso, lasciando me e la mia amica a cercare di rimettermi sulla sedia, invano, in mezzo all’incrocio. Solo una volta scattato il verde i pedoni finlandesi son venuti a darci una mano. Forse era un modo per rimproverarci per essere passate col rosso, mi son detta. O forse hanno ritenuto che l’etica del rispetto delle regole (=non si deve MAI attraversare col rosso) fosse superiore a tutto il resto. Bah. Io comunque ci son rimasta un po’ male…sarei quasi tentata di fare una prova, ribaltandomi di nuovo in diverse città (non senza essermi imbottita le ginocchia e i gomiti, beninteso), come a Milano o Londra o Timbuctu o vattelapesca, per poter vedere che succede, se prevale il senso di rispetto del codice della strada, o se invece ha la meglio un istinto naturale ad aiutare chi è in difficoltà. Ma qui rischiamo di entrare nelle solite disquisizioni filosofiche: homo homini lupus, alla Hobbes, oppure uomini naturalmente buoni, alla Rousseau? Bravo chi trova una risposta certa…

Che dire del viaggio in generale? Mi son divertita, m’è piaciuto vedere un posto molto diverso dall’Italia, e da tanti altri paesi dove sono stata, anche se nel brevissimo weekend che ho trascorso in Finlandia quasi sono stata più tempo sul treno o sull’autobus, che non in giro a fare la turista 🙂

Ad ogni modo, il mio consiglio per chi volesse andarci è di organizzare una bella crociera (anche se non so come siano messe le navi in fatto di accessibilità… bisognerebbe indagare!): ho scoperto di essere parecchio ignorante in geografia, perché dalla capitale finlandese in poche ore di navigazione si può essere a Tallin, San Pietroburgo, Stoccolma. Ottime destinazioni, non vi pare? Inoltre, ça va sans dire, la Finlandia è la meta perfetta per gli amanti della natura: è un paese praticamente ‘allagato’, perché son quasi più i laghi che la superficie calpestabile, e i boschi sono ovunque. A meno che non amiate il freddo (ma quello polare artico: in inverno le temperature a sud si aggirano intorno ai -30°, a nord ancora meno…brrr), la stagione migliore è l’estate. Non ci credo nemmeno io, ma in tre giorni scarsi mi son scottata!! I finlandesi infatti durante la stagione estiva cercano di fare ‘il pieno’ di sole, e quindi nessun bar o ristorante ha i tendoni, come da noi. Il sole si piglia in faccia, e si piglia fino a sera! In questi giorni c’era luce fino alle 11 di sera; presto il giorno durerà fino a 22 ore, con sole 2 ore di buio, prima di cedere il passo alla lunga notte invernale, quando sarà il contrario e già verso le due di pomeriggio scende l’oscurità.

Insomma, in conclusione, credo non ci vivrei. Non fosse altro che per il buio e il freddo invernale, e per il cibo! Di specialità non ce ne sono mica tante, a parte dell’ottimo salmone che ho mangiato sempre e in tutte le salse: i livelli di omega 3 nel mio sangue saranno piacevolmente alle stelle 🙂

Una visita però la Finlandia direi che decisamente la vale: per i suoi boschi, i suoi laghi, per la pace e l’aria pulita che si respira persino nella capitale. Buon viaggio dunque, a chi deciderà di avviarsi al nord, e kiitos, grazie in finlandese, per l’attenzione!

Maddalena Botta


Raffaello ci racconta il viaggio a Vienna

4
Maggio

Premessa:

Abbiamo cercato di organizzare il ns. viaggio a Vienna tenendo conto delle ns. difficoltà di movimento, per questa ragione abbiamo cercato un Hotel accessibile e nel centro della città, il trasferimento da e per l’hotel con un mezzo privato e non il Taxi per i bagagli. Dopo aver visto la posizione dell’hotel e le foto abbiamo prenotato la camera e un’auto privata per il trasferimento.

Aereporto:

Abbiamo prenotato il volo con la compagnia di bandiera Austrian Line con partenza da Firenze. Arrivati a Vienna, il servizio assistenza disabili aveva il mezzo con pedana occupato e ci hanno portato giù dalla scaletta con una sedia particolare  a braccia.

A ritorno era libero il mezzo e ci hanno fatto salire utilizzando l’elevatore.

Siamo riusciti sia all’andata che al ritorno ad avere subito le ns. carrozzine.

Partenza da Firenze per Vienna il 22 aprile 2011

Ritorno da Vienna per Firenze il 27 aprile 2011

Hotel

l’hotel si chiama KONIG VON UNGARN e si trova in Schuter Strass n. 10 è uno dei palazzi più  vecchi di Vienna, rappresenta il fascino della storia, il silenzio è rotto dagli zoccoli dei cavalli delle carrozze. Confina con la casa di MOZART, dove ha vissuto per qualche anno ed oggi è un museo visitabile tranquillamente perchè c’è un ascensore. Al piano terra c’è il Bar Figaro, dove si dice che Mozart ha composto le Nozze di Figaro. La posizione dell’Hotel è eccellente in pieno centro a circa 50 dalla Cattedrale di S. Stefano, ma senza rumori notturni, personale molto disponibile, ottima pulizia della camera.

L’hotel ha 2 ingressi uno con le scale e l’altro no, per entrare si sale sul marciapiede a circa 10 m., guardando l’ingresso accessibile a sx. Ha 2 ascensori, uno nella parte vecchia e l’altro nella parte ristrutturata. Le porte hanno una larghezza di circa 80 cm. La camera che abbiamo chiesto si trova al primo piano della parte ristrutturata, è molto spaziosa, praticamente è una suite. Unico difettuccio, se proprio lo vogliamo trovare, ha la moquette.

Nel bagno ci si gira bene con la carrozzina, lo specchio è grande e parte dal piano del lavandino. C’è una grande vasca e la doccia è a pavimento, poi c’è il wc e bidet. Non ci sono corrimano ma noi ci siamo arrangiati, però con un piccolo aiuto si riesce a superare questo inconveniente. Ci hanno fornito uno sgabello in plastica e siamo riusciti a fare la doccia senza alcun problema.

Consiglio di portare una sedia da doccia, ma noi non potevamo portare tanti badagli dietro.

L’hotel ha un ristorante, molto frequentato dai turisti e viennesi, che ha 4 scalini dove si fa colazione e la cena, a noi veniva servita nella sala bar, che si trova a piano terra ed è una bella chiostra interna.

La colazione è ottima e abbondante!

Dopo aver descritto e illustrato l’hotel, iniziamo a raccontare la ns. permanenza a Vienna.

Arrivati a Vienna il 22 aprile 2011 intorno alle 17 e dopo aver preso possesso della camera, siamo andati a conoscere la città. Dopo aver fatto qualche foto alla Cattedrale e alla casa di Mozart andiamo a fare un giro nella zona pedonale che è molto vasta e si gira bene, la cosa che ci colpisce subito è che gli scivoli dei marciapiedi hanno tutti un piccolo gradino. Man mano che entriamo nella lunga zona pedonale, notiamo che solo i grandi magazzini e le grandi firme hanno lo scivolo. I caffè, le pasticcerie e i ristoranti il 90% ha all’ingresso uno scalino e nessuno ha un wc accessibile.

Un’altra cosa che ci colpisce è che non vediamo nessuno che chiede i soldi ai turisti, c’è molta polizia in borghese e in divisa. Poi notiamo che la stazione della metropolitana di fronte alla Cattedrale di S. Stefano ha l’ascensore, al ns. rientro in hotel chiediamo se è un’eccezione o se l’ascensore è in tutte le stazioni della metropolitana, ci rispondono che è in quasi tutte le stazioni del metrò. Così per visitare la città decidiamo di usare la Metropolitana, anche se abbiamo visto che anche gli autobus hanno la pedana.

Il secondo giorno decidiamo di andare al Prater. Questo luogo è famoso per la sua ruota panoramica dove si può vedere una parte della città dall’alto, è una tappa obbligata! Ma è anche un enorme parco giochi dove grandi e piccoli si possono divertire. Ha un trenino per fare il giro di tutto il parco, al costo di €. 6,00 a persona per una durata di circa 20 minuti. Non ha la pedana ma siamo saliti ugualmente, abbiamo parcheggiato le carrozzine nella biglietteria. Dopo aver lasciato il Prater,  prendiamo la metropolitana per recarci sul Danubio. Andiamo  agli imbarchi per un tour sul Danubio, ma siamo arrivati leggermente in ritardo e così non riusciamo a salire su l’unico battello accessibile, così decidiamo di fermarci nel bar-battello per gustare la torta Sacher (ottima). In questo locale c’è l’ascensore ed un bagno accessibile.

Dopo aver fatto la sosta decidiamo di recarci con la carrozzina a vedere i 2 teatri più famosi, il teatro dell’Opera il Teatro il Teatro Musikverein – quello del concerto trasmesso in tv il primo dell’anno. Dopo aver fatto alcune foto in notturna decidiamo di far rientro in hotel prendendo la Metropolitana, dopo aver girato per circa 10 minuti alla ricerca dell’ascensore che va sui binari e grazie all’aiuto di una donna viennese, saliamo sul metrò e ci rendiamo conto che non tutti i treni sono al piano ma hanno un gradino ed una distanza di circa 5 cm dal marciapiede. Con molta fatica e con l’aiuto di altre persone riusciamo a salire per raggiungere la stazione della Cattedrale di S. Stefano, nostro punto di partenza e di arrivo per prendere la Metropolitana.

Il terzo giorno decidiamo di recarci al Palazzo Imperiale Hofburg e in altri Musei, in questo caso andiamo dal ns. hotel con la carrozzina perchè è abbastanza vicino. Dopo aver discusso un po’ con gli addetti, perchè le ns. carrozzine potevano essere di intralcio ed un pericolo per le altre persone, riusciamo ad entrare e visitare gli apparmtamenti imperiali. Il palazzo ha i bagni accessibili e ascensore, si gira bene. La ns. visita dura tutta la mattinata, dopo aver fatto uno spuntino veloce ci rechiamo sempre in carrozzina verso il quartiere museale.

Il quarto giorno Castello Schombrunn – Residenza Estiva della famiglia imperiale e Concerto al Teatro Musikverein.

Prendiamo la metropolitana per recarci al Castello di  Schombrunn, appena scesi dal metrò facciamo circa 200 m. prima di arrivare all’ingresso, qui ci sono circa 50 m. pavimentazione con ghiaia e ciottolato, le via percoribili si trovano a dx e a sx, l’ingresso dal palazzo è a sx. facciamo alcune foto e poi iniziamo a visitare gli appartamenti imperiali. Dopo aver visitato tutto il palazzo veniamo a conoscenza che c’è un trenino con pedana che permette di arrivare al Belvedere dove si vede tutta la Reggia dall’alto e parte della Città. Il biglietto costa €. 6.00 a persona e consente di salire e scendere in tutte le fermate, sono 9. Su trenino c’è un audioguida in diverse lingue, anche l’italiano che racconta tutto il parco e nelle varie fermate cosa vedere, tutto il parco è più grande del Principato di Monaco. Consigliamo di fare questo giro sul trenino per fare delle foto dalla terrazza belvedere. Dopo aver ammirato tutto il panorama decidiamo di riprendere il trenino e una volta scesi facciamo un giro nelle bancarelle che si trovano verso l’uscita della Reggia.

Al ns. ritorno decidiamo di fermarci al Karl Place, per ammirare Karlskirche Chiesa Barocca. Circondata da un bel parco. Qui c’è un’altra terrazza panoramica ma non ci si può accedere perchè c’è una scalinata enorme prima di raggiungere l’ascensore. Di fronte a questa piazza c’è il famoso  Teatro Musikverein, decidiamo di entrarci per ascoltare un concerto con musica di Mozart e Vivaldi. Ci fanno 2 biglietti al costo di €. 45,00 e ci mettono in un palchetto al secondo piano (ci sono 2 ascensori). La nostra posizione non è l’ideale per le carrozzine ma ci accontentiamo. Durante il concerto su Vienna è venuta una pioggia abbondante. A termine del concerto riprendiamo la Metropolitana per tornare in Hotel.

Il quinto giorno. Giornata con nuvole e pioggia e decidiamo di fare un giro nelle vicinanze dell’hotel la prima tappa è Cattedrale S. Stefano che ha l’ingresso senza scalini. Prima di arrivarci dobbiamo attraversare un pezzo di strada con ciottolato. Una volta dentro ci facciamo dare un’audio-guida in italiano e giriamo la cattedrale. Ad un certo punto scopriamo che c’è un ascensore che consente di andare a vedere la città dall’alto ma per noi in carrozzina non è possibile vedere nulla dall’alto! La visita della cattedrale deve essere veloce perchè ad ogni ora c’è la messa e quindi le visite vengono sospese.

Usciti dalla Cattedrale ci rechiamo a visitare la casa di Mozart. Arrivati alla biglietteria facciamo 2 biglietti uno per visitare il museo e l’altro per ascoltare un concerto di pianoforte di una giovane Giapponese. Al termine del concerto facciamo una sosta nel bar Figaro, al piano terra della Casa di Mozart, dove ha scritto le Nozze di Figaro. Dopo aver bevuto un ottimo espresso iniziamo il ns. giro nella casa-museo di Mozart, c’è un ascensore e si può girare senza problemi, il bagno si trova a -1 è accessibile per modo di dire.

Il sesto giorno. Giorno di partenza il volo è per le ore 20,20 quindi decidiamo di fare le cose con calma, la mattina colazione e fare i bagagli. Verso le 12,30 dopo aver pagato e consegnato le chiavi della camera andiamo a fare un giro con calma nella zona pedonale, entriamo nei negozi che non hanno scalini ammiriamo le vetrine, compriamo qualcosina. Verso le 17,00 rientriamo in hotel per fare una sosta nel bar e andare in bagno. Alle 18,00 arrivo dell’auto che ci ha riportato in aereporto per tornare in Italia.

E’ stata una bella vacanza, la città è vivibile anche per chi ha problemi di movimento. Piccoli accorgimenti che vanno presi se si viaggia da soli nella metropolitana e cioè le indicazioni con l’ascensore non sempre sono interpretabili ed è sempre nascosto, una volta arrivati sui binari avvicinarsi il più possibile dove ci sono le scale mobili per chiedere un’eventuale aiuto alle persone, perchè non tutte le carrozze, anche se hanno il simbolo della carrozzina, sono pari al marciapiede ma hanno sempre un piccolo scalino ed una distanza di circa 5 cm.

Foto Hotel

Raffaello e Maria.


Parigi Accessibile: quali passi si stanno facendo?

2
11
Aprile

parigi

Parigi, città teatro di innumerevoli avvenimenti storici epocali e culla dell’arte europea, è da sempre una meta ambita dai turisti di tutto il mondo. Il suo essere un magnete turistico potentissimo, però, non coincide necessariamente con il riuscire a soddisfare tutte le nostre esigenze in termini di sicurezza e accessibilità. Per molto tempo, infatti, è stata una sorta di destinazione avventurosa se ad indossare i panni del turista erano persone diversamente abili: la mancanza di rampe, ascensori, accessibilità dei mezzi pubblici e musei hanno caratterizzato (e penalizzato) per anni la capitale francese.

Nel 2001, tuttavia, il Segretario di Stato per il Turismo ha attivato, a livello nazionale, un’iniziativa chiamata “Tourisme & Handicape”; essa volge a sensibilizzare le strutture e gli enti turistici sulla necessità e l’importanza di offrire assistenza e strutture speciali per le persone disabili. L’iniziativa si è focalizzata su quattro tipi di disabilità (fisica, visiva, auditiva e mentale), a ognuna delle quali corrisponde un simbolo da assegnare per cinque anni a tutte le strutture conformi a una serie di criteri qualitativi prestabiliti. Cliccando su questo link troverete una lista di monumenti e musei con apposti i simboli indicanti quali disabilità sono gestite.

Per quanto riguarda i mezzi pubblici, se la metropolitana non è ancora perfettamente attrezzata per affrontare un’utenza con disabilità (rampe e ascensori non sempre presenti/funzionanti in tutte le stazioni) la situazione è leggermente migliore con la RER (il servizio ferroviario urbano). E’ consigliabile comunque utilizzare carrozzine manuali (affittabili tra l’altro tramite l’agenzia Material Paramedical – Tel: 0033 143 26 75 00) per via del fastidioso gap presente tra il treno e la piattaforma. Per quanto concerne gli altri mezzi di trasporto, sia bus che tram sono ben attrezzati, accessibili, e ideali per avere una panoramica della città mentre ci si sposta da un punto all’altro.

Per quanto riguarda le strutture alberghiere, non sono molte le risorse online che offrono una visione a 360 gradi dell’accessibilità degli alberghi della capitale francese. La cosa migliore è contattare i singoli hotel (o visitarne i siti web) e alla fine della vacanza inserire sul web le proprie recensioni di hotel di Parigi.


Mirko ci racconta la Stoccolma Accessibile

2
3
Marzo

Dopo tante vacanze in camper, e dopo averci pensato su per tanto tempo, l’estate scorsa abbiamo finalmente trovato il “coraggio” di provare un viaggio diverso, aereo e albergo, sfidando il timore di incontrare difficoltà e problemi ai quali non sono abituato.

La meta prescelta è Stoccolma, favolosa città del nord, dove speriamo di poter contare su una qualità di servizi tale da non scoraggiarci al primo tentativo.

So benissimo che molti disabili viaggiano regolarmente pernottando in albergo e non ne fanno una questione “epocale” come sembra stia facendo io, ma, benché abbia una certa esperienza del viaggiare, preparare la valigia, con il dubbio se sia meglio portare la giacchetta impermeabile o il “poncho” per proteggersi integralmente dalla pioggia si è rivelata cosa ben diversa dal mettere in moto il camper, con al seguito tutto quello che si è abituati ad avere a portata di mano.

Per questo motivo spero che le brevi note che seguono possano essere utili a chi è interessato alla città di Stoccolma, ma anche a chi ha ancora qualche remora nel mettersi in viaggio.

Come sempre un viaggio, per quanto breve, richiede una attenta preparazione, in particolare per chi ha problemi di mobilità e vorrebbe partire per una vacanza senza finire in un incubo.

In primo luogo quindi mi sono dedicato alla scelta del volo.

Tutte le compagnie aeree sono tenute a trasportare disabili in conseguenza delle vigenti norme europee e la richiesta della necessaria assistenza deve essere precisata all’atto della prenotazione.

Non tutte adottano la stessa politica, in particolare, a riguardo del trasporto della sedia personale. Limitandomi alle compagnie low-cost più diffuse ho trovato che Ryanair pone limiti sulle dimensioni (“81 cm di altezza, 119 cm di larghezza e 119 cm di profondità”) mentre Easyjet impone limiti anche sul peso con la seguente frase “Le Sedie a rotelle e gli ausili per la deambulazione il cui peso superi i 60 kg (batteria esclusa) sono accettati a bordo a condizione che vengano imballati in parti separate che non superino i 60 kg ciascuno (batteria esclusa). Questo per la salute e la sicurezza del nostro personale addetto al carico“.

Poiché io utilizzo una sedia modello Q610, che pesa più di 60 kg, e rifiutando l’idea di doverla smontare in aeroporto, ho ripiegato sulla compagnia Norwegian Air Shuttle che pone limiti meno stringenti (“dimensione massima di 140x114x85 cm e un peso massimo di 150 kg”), ma ha prezzi più alti.

Per la verità, nel corso di una telefonata che ho ricevuto dopo la prenotazione, avrebbero richiesto che, al momento dell’imbarco, le batterie fossero scariche, ma si sono presto resi conto della assurdità della richiesta!

Il secondo problema di cui occuparsi, per chi si reca in aeroporto in auto, è la possibilità di parcheggio. Tutti gli scali sono dotati di parcheggi a lungo termine con costi accettabili e quello di Nice Cote D’Azur da cui siamo partiti noi, prevede anche la possibilità di prenotare il posto via internet, il che mette al sicuro da cattive sorprese. L’altezza massima accettata è di 2,2 m, pienamente compatibile anche con piccoli van come il mio. Per una sosta di 8 giorni abbiamo pagato circa 80 €.

Tutte le azioni successiva all’arrivo in aeroporto sono gestite con procedure standard dagli addetti del servizio di assistenza.

Passaggio dalla sedia personale alla sedia di servizio, controllo bagagli, transito al gate, trasporto con pulmino attrezzato alla base della scaletta di accesso all’aereo, trasbordo su una sedia più compatta e dotata di meccanismo per la salita della scaletta ed infine trasbordo definitivo sul sedile.

Le stesse operazioni, in senso inverso, sono avvenute all’arrivo a Stoccolma, con la semplificazione che l’aereo era direttamente collegato al terminal.

La riconsegna della mia sedia ha causato un piccolo brivido perchè, a prima vista, sembrava aver subito un danno abbastanza grave. Un esame più attento ha mostrato che si trattava solo di uno slittamento del supporto del joystick.

E’ stato prontamente richiesto l’intervento di un tecnico della manutenzione dei nastri trasportatori per i bagagli che si è occupato di ripristinare la situazione corretta.

Un aspetto molto importante riguarda il collegamento dell’aeroporto alla città.

Stoccolma è servita da quattro scali. Il principale è Arlanda, unito al centro città da un veloce collegamento ferroviario (Arlanda Express). La stazione è esattamente sotto lo scalo aereo e si raggiunge direttamente per mezzo di un ascensore. Il piano dei vagoni è allo stesso livello di quello del marciapiede e un addetto si occupa di piazzare un piccolo scivolo metallico che copre il vuoto tra i due.

Un problema diverso si sarebbe presentato se avessimo volato con Ryanair che si appoggia all’aeroporto di Skavsta (circa 100 km da Stoccolma), servito solo da una compagnia di autobus che accetta di trasportare la carrozzina, ma richiede che il passeggero sia in grado di salire autonomamente a bordo!

La nostra destinazione era il Three Crowns Bed & Breakfast, poco distante dalla stazione centrale, prenotato dopo un lungo scambio di mail per accertarmi che fosse adatto alle mie esigenze.

Spesso non è sufficiente richiedere che la sistemazione sia accessibile in carrozzina. Io mi sono fatto mandare foto della stanza e del bagno per essere sicuro di potermici muovere con la Q610 e nonostante ciò ho trovato che tra la stanza ed il bagno era presente uno scalino di circa 10cm che mi avrebbe impedito l’accesso.

La giustificazione della gestione è che in passato altri disabili, con sedie a spinta manuale, non avevano avuto alcun problema e a poco è servito contestare che la frase “absolutely no steps” significa “assolutamente nessun gradino” e non “gradino superabile con ruote grosse”.

A parte questo primo problema, risolto con l’ausilio di due pezzi di legno procurati dal gestore, per altro molto gentile e amichevole, la sistemazione si è rivelata molto comoda, perchè, essendo vicino al centro, mi ha spesso permesso di interrompere la giornata con un paio d’ore dedicate al riposo e alla ricarica delle batterie.

foto di stoccolma accessibile

La prima tappa di una settimana da dedicare alla visita di Stoccolma è stato l’ufficio turistico. Mi avevano consigliato di recarmi lì per prelevare la guida alla accessibilità della città. Si tratta di un documento voluminoso ma con informazioni molto incomplete perchè descrive lo stato di biblioteche, teatri, musei e gallerie d’arte senza chiarirne in modo definitivo l’accessibilità e senza dire alcunchè a riguardo dei trasporti pubblici.

Dalle mie indagini preventive sapevo che le stazioni della metropolitana sono tutte accessibili e che  le carrozze sono allo stesso livello del marciapiede. In realtà la metropolitana si è rivelata per me inutilizzabile a causa della distanza dei vagoni dal  marciapiede , eccessiva per le piccole ruote pivottanti della Q610. Una sedia con ruote più grandi non avrebbe nessun problema.

Ho invece trovato che gli autobus sono molto più accessibili di quanto non sappiano allo stesso ufficio del turismo. Praticamente tutti sono dotati di un qualche tipo di scivolo o rampa che l’autista (non tutti  gentilissimi, per la verità) si occupa di posizionare per permettere  l’accesso. Sul fianco dei mezzi è presente un pulsante da premere per richiedere questo tipo di assistenza.

Più complessa e variegata è la situazione dei vari tipi di battelli che collegano le isole.

La maggior parte non è accessibile e anche su quelli dichiarati adatti a disabili si possono trovare difficoltà di vario tipo a causa del diverso livello della banchina nei punti di attracco.

Io mi sono cimentato solo con quello diretto alla residenza reale di Drottningholm, perfettamente accessibile alla partenza ma molto più difficoltoso all’arrivo.

Il castello di Drottningholm e il teatro non sono accessibili, ma il bel giardino e la crociera stessa valgono il viaggio.

Stoccolma è la città dei musei e gli interessi più svariati possono trovare occasioni di grande soddisfazione a cominciare dal palazzo reale, posto nel quartiere medievale di Gamla Stan, con i suoi appartamenti di rappresentanza.

La guida Lonely Planet acquistata in Italia definiva il palazzo non accessibile mentre la guida all’accessibilità reperita sul posto descriveva varie difficoltà senza chiarire cosa si potesse vedere e cosa no.

In realtà è stato sufficiente chiedere informazioni alla biglietteria per scoprire che praticamente tutto è visitabile, attraverso percorsi magari tortuosi che non creano però problemi grazie all’accompagnatore personale che viene sostanzialmente messo a disposizione del disabile. Abbiamo quindi potuto visitare i due piani di appartamenti reali (tramite un ascensore rivestito in legno che già da solo costituisce un’opera d’arte), le sale del tesoro, e il museo Tre Kronor.

Quest’ultimo è disposto su due livelli collegati da una piattaforma elevatrice che, per scarsa competenza dell’operatore, si è bloccata a metà del corsa e per oltre mezz’ora, destando la curiosità dei visitatori, non voleva saperne di muoversi.

Non è stato invece possibile visitare la Slottskyrkan (Cappella Reale) né la Hall of State e non sono neppure riuscito a capire la natura delle vaghe difficoltà dichiarate dall’accompagnatrice di turno.

Qualche difficoltà si trova per accedere ai bagni: incredibilmente la rampa parte da un marciapiede il cui scalino iniziale non è compensato.

Davanti al palazzo reale si svolge ogni giorno il cambio della guardia che si contraddistingue per essere talmente pomposo da diventare noioso. L’affollamento dei turisti è comunque tale che dalla carrozzina si vede poco e niente.

Sempre nel quartiere di Gamla Stan è poi possibile visitare la Storkyrkan (Cattedrale di Stoccolma). Bisogna di nuovo chiedere informazioni all’ingresso per essere guidati ad un accesso posteriore non proprio in piano ma praticabile.

Il quartiere di Gamla Stan offre la possibilità di una piacevole passeggiata, benchè le strade siano prevalentemente acciottolate e le pendenze talvolta importanti.

Nella vicina isola di Ryddarholmen è interessante la chiesa Ryddarholmskyrkan, con le splendide guglie in ferro, anch’essa accessibile attraverso una porta laterale. Qui si trovano le cappelle sepolcrali degli antenati della famiglia reale (non accessibili). La mancanza di campanello o citofono per attirare l’attenzione del personale rende praticamente obbligatorio muoversi sempre con un accompagnatore.

Una tappa imperdibile è lo splendido museo VASA, che essendo di recente costruzione è perfettamente accessibile.

La struttura è letteralmente costruita attorno al relitto della nave reale VASA, naufragata durante il viaggio inaugurale nel 1628, conservata per oltre trecento anni dalle acque della baia di Stoccolma e perfettamente recuperata per questa esposizione che propone anche suggestive ricostruzioni della vita in Svezia nel XVII secolo.

La sola visione del sistema di accesso per le carrozzine scoraggia invece dal tentativo di visitare il vicino Nordiska Museet: due binari semplicemente appoggiati su rampe di alcune decine di scalini! Mi è sembrata una soluzione con pendenza improponibile per una sedia a trazione elettrica e pericolossissima per una a propulsione manuale.

Nello stesso quartiere sono posti anche il museo delle imbarcazioni reali, una piccola ma interessante raccolta di barche che hanno operato nella baia della città, l’acquario (molto bello) e il luna park. Il passaggio da una attrazione all’altra diventa una gradevole passeggiata nel giardino che le raccoglie.

La visita dell’antico municipio, dove si svolgono anche le cerimonie di consegna dei premi Nobel, è molto interessante per molteplici aspetti storici e artistici oltre che senza alcuna difficoltà pratica.

Anche qui un accompagnatore personale vi guiderà lungo i percorsi alternativi riservati alle carrozzine fino a permettervi di unirvi al gruppo.

La sola torre campanaria non è accessibile ed è un peccato perchè offre una ottima vista sulla baia.

Ogni città del nord che si rispetti ha il proprio museo all’aperto e lo Skansen di Stoccolma, oltre ad essere il più antico, è uno dei più grandi. Gli si può dedicare una mezza giornata di bel tempo, anche se la maggior parte degli edifici, prevalentemente originali trasferiti qui a scopo didattico, non è accessibile. All’interno si trova un piccolo zoo con orsi, renne, alci ed altri animali del nord europeo.

foto stoccolma

Il racconto e le foto sono di Mirko Ferranti.

ndr.

Dire grazie a Mirko è poco, gli dobbiamo una standing ovation per il suo ricco reportage. Che possa essere di aiuto e stimolo per molti altri futuri reporter del forAll !


La Barcellona di Lucia

8
13
Febbraio

Ecco il racconto di Lucia, ragazza disabile in carrozzina, che ci descrive il viaggio a Barcellona e l’accessibilità di questa splendida città. Ecco il racconto:

Dato che non sarò né la prima, né l’ultima,  a riportare feed-back positivi dalla splendida capitale catalana ti racconterò soprattutto le parti del mio viaggio che si differenziano dai racconti degli altri viaggiatori.

Innanzi tutto l’alloggio: ho prenotato una camera doppia con bagno attrezzato presso l’Hostal Barcelona.

www.barcelonahostal.com

La camera era molto spaziosa, c’erano addirittura 4 letti.

Il bagno, spazioso, presentava un piccolo lavandino, il gabinetto senza doccetta, un ampia doccia a pavimento. Nel sito si può vedere la foto del bagno.

La camera era al primo piano, per salire l’ascensore è abbastanza spazioso.

La sala della prima colazione è nel seminterrato non accessibile ma era possibile consumare la colazione nella sala comune dove c’erano divani, tavolini, televisione e connessione wi-fi. La sala comune è accessibile con una comoda rampa.

L’entrata dell’hostal non presenta gradini.

Dato che a Barcellona ci sono arrivata in aereo a brodo della mia carrozzina manuale ho pensato bene di noleggiarne una elettrica. Non poteva venirmi idea migliore, anche perché dopo pochi giorni di vacanza la mia compagna di viaggio si è ammalata (tonsillite catalana) e senza la carrozzina elettrica non avrei goduto di nessuna autonomia. Invece per 4 giorni me ne sono andata in giro a scorazzare sola soletta per la città, visitando musei e addirittura prendendo l’autobus da sola!

Ma andiamo per ordine: la carrozzina elettrica l’ho noleggiata via mail su questo sito.

www.cosmoscooter.com

La consegna è avvenuta a domicilio, presso l’hostal. In perfetto orario come concordato è entrata nella sala comune dove stavo facendo colazione una sorridente ragazza a bordo della “silla de ruedas elèctrica” per me. Ho strisciato la carta di credito e mi sono accordata per la riconsegna: l’ultimo giorno sono venuti a ritirare la carrozzina nella hall dell’hostal mentre io me ne stavo tranquillamente in camera a dormire, senza nessun problema.

carrozzina elettrica noleggio barcellona

Insieme alla carrozzina mi hanno consegnato un utile promemoria con i numeri di telefono di emergenza, tra cui il numero della compagnia di taxi attrezzati per il trasporto disabili. Basta prenotare la corsa e sei tranquillo di poter andare ad esempio all’aeroporto senza staccare il sedere dalla tua carrozzina. Servizio leggermente costoso ma molto efficiente.

www.taxi-amic-adaptat.com

Mi accomodo a bordo della poltroncina elettrica, che si regola anche in altezza.

Per andare sul Monjuic, la strada è piuttosto in salita ma il mio bolide a noleggio l’affronta senza problemi.  Sconsiglio di farla a piedi con una carrozzina manuale.

Il museo della Fondazione Mirò è totalmente accessibile, ci sono rampe dappertutto. Buono anche il ristorante del museo.

Merita una breve visita il centro commerciale  Mare Magnum, completamente accessibile.

maremagnum accessibile

Altri musei che ho visitato senza problemi con la carrozzina elettrica:

  • Museo Picasso: piano terra senza gradini, primo piano con ascensore
  • Museo Nazionale Arte Catalana: da là il panorama è stupendo ma come per il Museo di Mirò per arrivarci a piedi bisogna fare una bella camminata in salita. Per entrare ci sono dei montascale molto comodi azionati da gentili operatori. Basta rivolgersi al personale di sorveglianza.
  • Centro de Arte Santa Monica: anche qui non mancano rampe e ascensori.
  • Museo Arte Contemporanea Barcelona MACBA: super accessibile, merita anche solo per la struttura architettonica perché non ci sono le scale per salire ai piani superiori ma delle infinite rampe; in alternativa, per risparmiare fatica o energia elettrica della carrozzina , c’è un comodo ascensore.
  • Museo di Catalogna: innanzi tutto è gratis sia per le persone disabili che per gli accompagnatori, totalmente accessibile fin su alla terrazza panoramica. Davvero interessante.

Inoltre sono riuscita a visitare:

Il Parlamento Catalano, all’interno della Ciutadella

Parco Guel, anche se presenta qualche problema di accessibilità

Centro Commerciale  Corte Inglès: 7 piani di shopping, in Plaça Catalunya

Infine mi sono goduta una bellissima passeggiata sul lungomare di Barceloneta, dove le carrozzine si muovono liberamente, fino a raggiungere quasi la riva del mare grazie alle passerelle in legno.

Spiagge Accessibili

Gli autobus accessibili di Barcellona:

Foto autobus accessibili Barcellonan.d.r

Ringraziamo Lucia per le preziose informazioni e stimoliamo tutti i nostri lettori a mandarci i loro racconti.


Un disabile in Viaggio nel Sultanato di Oman

25
Gennaio

Un nostro nuovo lettore, Michele, ci racconta brevemente la sua esperienza da disabile in carrozzina in viaggio nel Sultanato dell’Oman. Un viaggio non certo facile ma grazie alla famiglia e le persone incontrate è riuscito a renderlo accessibile e sicuramente da non dimenticare. L’avventura fa parte dell’essere umano e allora perché non viverla anche da seduti in carrozzina?

Leggiamo le sue annotazioni utili a tutti:

Come ti ho già accennato, ti racconto brevemente il mio meraviglioso viaggio nel Sultanato di Oman, fatto con mia moglie e mio figlio Giacomo. Grazie alla loro costante assistenza è stato possibile avventurarci in un viaggio molto impegnativo per persone diversamente abili.

viaggio disabili in oman

Dunque partenza da Venezia con Turkish via Istambul con cambio aereo, ( Servizio Assistenza disabili molto ben organizzato) dopo circa 8 ore arrivo a Muscat capitale dell’Oman, il visto dal costo di € 50,00 viene rilasciato all’arrivo, in 20 min. in taxi abbiamo raggiunto Park Inn Muscat molto ben attrezzato con rampe all’ingresso, ascensori, camera spaziosa e con un bagno incredibilmente attrezzato con accessori moderni, colazione a buffet molto ricca.

Per visitare il vecchio Suk e la città ci siamo spostati in Taxi, mentre per le escursioni giornaliere fuori città per visitare le montagne, oasi e la costa ci siamo rivolti al noleggio con autista.

Il mare è stupendo ma non attrezzato per noi.

Sono a vostra disposizione per ulteriori informazioni.

Un abbraccio

Michele.

Sito Hotel: www.parkinn.com


Escursioni Accessibili a Palma di Maiorca

23
Novembre

Palma di Maiorca Accessibile a Disabili. Vi presentiamo alcune escursioni Accessibili con carrozzine per Disabili. E’ importante avere strutture accessibili dove alloggiare ma lo è anche poi poter vivere i luoghi in cui soggiorniamo. Grazie ai nostri amici di Tenerife possiamo offrirvi questo:

Palma è una città ricca a livello architettonico con lo stile Gotico e Barocco come predominante Questo tour vi darà la possibilità di visitare i più emblematici edifici concentrati nel centro della città, come la Cattedrale di Palma, il Municipio, Piazza di Spagna e il centro storico di Palma di Maiorca. Si potranno visitare i musei e gallerie, mangiare e bere e fare acquisti presso i numerosi negozi in tutta la città.

PALMA CITY TOUR

Un autobus accessibile per sedia a rotelle, ti porta in un tour di 80 minuti con inizio a Avda. Antonio Maura. Da questo punto è possibile accedere alla Cattedrale e Palazzo Almudaina. Il bus viaggia poi attraverso Paseo del Bourne alla zona commerciale di Juan Carlos I e al centro di Plaza de España.

Il biglietto è valido 24 ore, ed è possibile “Hop On” “Hop Off” a tuo gradimento in una qualsiasi delle 15 fermate del bus sul percorso per vedere tutti i migliori luoghi e le attrazioni che Palma ha da offrire. Commenti pre-registrati disponibili in inglese, tedesco, francese e svedese.

TOUR DEL NORD-EST

Questo tour vi porterà a vedere le bellezze naturali di Maiorca e alcune delle più belle zone dell’isola, come Valldemossa, noto per la Certosa di Valldemossa, un monastero grande dove il compositore Frederic Chopin e il suo amante George Sand crearono la loro ‘inverno dello scontento’ (alcune restrizioni di accessibilità). Proseguendo si visiterà Deia, chiamato anche il villaggio degli artisti e Sóller con il suo famoso porto, i suoi antichi edifici, piazze e giardini lussureggianti. Questo è uno dei luoghi più fotografati in Spagna.

TOUR AL MERCATO DEL CUIO DI INCA

Se avete un debole per i prodotti di pelle pregiata, da non perdere il giovedì, un viaggio alla ‘città del cuoio’, il Mercato di Inca. Passeggerete per la vivace Plaza de España a casa del più grande mercato settimanale di Maiorca e sceglierete tra una vasta gamma di prodotti in pelle, gioielli, scolpita in legno d’oliva, il pizzo e un sacco di souvenir.

LA FABBRICA DI VETRO DI GORDIOLA

Il vetro è stato introdotto a Maiorca dai Fenici nel secondo secolo aC. La cristalleria e le sue tecniche sono state importate nei secoli 16 ° e 17° da Venezia. Nel 18 ° secolo il vetro di Maiorca, raggiunse il suo periodo più fecondo con il vetro artistico prodotto nei laboratori Gordiola, in cui ancora oggi si possono ammirare alcuni dei prodotti di artigianato di Maiorca di fama internazionale.

HIKING 4X4 TOUR IN COLLABORAZIONE CON HANDISPORT

È possibile fare un escursione, all’esterno in maniera totalmente indipendente, un’attività in un ambiente incomparabile che unisce sport e cultura e permette percorsi in un sorprendente paesaggio da ammirare. Sono disponibili una gamma di materiali adeguati e nuovo singolo veicolo “Otto Bock Superfour” a trazione totale, sedie “Hippocampe”. Attività sotto la supervisione di istruttori.

BLOKART IN COLLABORAZIONE CON HANDISPORT

Blokart consiste in una barca a vela su terra. Si svolge su un triciclo molto sicuro dotato di una vela che fornisce un alto grado di soddisfazione personale. Prendendo i dovuti accorgimenti, Blokart può essere goduto da ogni utente indipendentemente dal grado di disabilità. Esso consente a individui completamente indipendenti di godersi un team sportivo. Attività sotto la supervisione di istruttori.

WATERSKIING IN COLLABORAZIONE CON HANDISPORT

Lo sci d’acqua è un’attività permessa alle persone con disabilità. Prevede la partecipazione di amici o familiari. Il dispositivo è stato adattato, e tutti gli attrezzi necessari sono stati adattati per effettuare lo sci nautico in condizioni di massima sicurezza disponibile. Usiamo il materiale nautico più indicato in base al tipo di disabilità. Attività sotto la supervisione di istruttori.

——– Per INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI

SOL ACCESS SERVICE S.L.L. – C/ J. Glez. Glez. 20, 38626 Valle San Lorenzo Tlf. 922 765186

E.mail: ic@solaccessservice.com

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Chi siamo

“Diversamente Agibile” nasce dal presupposto che nessuno meglio di chi ne usufruisce può recensire un servizio.

In questo caso si parla di accessibilità a strutture e attrazioni turistiche in genere (hotel, bar e ristoranti, musei, ecc...).

Ecco l'idea creare questo sito/blog dove raccogliere tutte le esperienze di persone disabili, con reportage scritti, fotografici e filmati dei loro viaggi, in modo da fornire informazioni utili ad altri disabili che vogliono frequentare gli stessi posti. Ovviamente ci potranno essere anche note negative se vi sono incontrate barriere architettoniche o disservizi. La collaborazione è il cuore di questo progetto.

Inoltre le strutture stesse ci possono informare sulla propria accessibilità, offrendo però qualcosa in più della semplice segnalazione che vediamo in molti siti web...

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